- Era l'ultima valigia? - domandò Niall assicurandosi di aver preso tutto. Annuii dispiaciuta di dover andare via da quella casa stupenda. Quella settimana era trascorsa velocemente, tra litigi con Niall e nuovi incontri. Stefan continuava incessantemente a mandarmi messaggi notte e giorno, il che era fantastico.... ma ad ogni messaggio il mio cuore sussultava pregandomi di ascoltarlo e di non farmi trasportare troppo da questo ragazzo piombato per caso nella mia vita. Di Giada invece non avevo più notizie, così come Niall. Stefan mi diceva che era partita per non so dove insieme ad un modello americano. In fondo cominciava a mancarmi quella faccia piena di trucco e phard in quantità industriali... Era insopportabile, ma non lo faceva apposta. Se solo non avesse causato un quasi litigio tra me e Niall, direi che mi ci ero quasi affezionata.
- A che pensi? - chiese Niall venendomi incontro.
- Dovremo rifarlo qualche volta - risposi - Intendo rifare una vacanza come questa. Magari insieme ai ragazzi -
Sorrise e annuì contento. I suoi occhi mi trasmettevano un senso di nostalgia che a poco a poco stava travolgendo anche me. In quei pochi giorni dopo il nostro litigio e la nostra 'riappacificazione', il nostro rapporto era palesemente cambiato. C'era ancora un pò di tensione tra di noi, cosa che prima non era mai successa. Non più un abbraccio, non più un bacio anche per scherzo, non più una carezza.... cominciavo a credere che forse era meglio andare via da quel posto. Non sapevo se avrei resistito ancora qualche giorno in quelle condizioni.
- Ah Ellie - intervenne - Non dire nulla ai ragazzi del nostro 'quasi' litigio. Comincierebbero a riempirci di domande e non è il caso -
- Si, è meglio - Sospirai abbassando lo sguardo. Niall mi stava di fronte, girato verso di me con le braccia lungo i fianchi. Mi guardava e sapevo che anche lui provava tutto quello che provavo io in quel momento. Quella tensione che tra di noi non sarebbe dovuta nemmeno esistere.
All'improvviso allungò un braccio e sfiorò la mia mano, costringendomi ad alzare lo sguardo per incontrare il suo. Strinsi la mia mano sulla sua e finalmente sul mio volto apparve un accenno di sorriso. Niall non sorrideva... erano i suoi occhi a farlo, concentrati pienamente sui miei. Mi avvicinai e senza riuscire a controllarmi lo abbracciai, scaricando tutta l'ansia che mi aveva distrutto in quei giorni. Poggiai le mani e la testa sul suo petto e le sue braccia mi strinsero nell'abbraccio più forte di tutti, un abbraccio troppo desiderato che durò un'infinità.
- Temevo che fossi ancora arrabbiato con me - mi sussurrò ad un orecchio, lasciandovi sopra un tenero bacio - Invece tu sei così meravigliosa da perdonarmi sempre. Per questo non posso fare a meno di te -
Arrossii e il mio cuore cominciò a tamburellare forte sul mio petto - Ti voglio bene - Ti amo... mi ripetei nella mente. Nonostante mi sforzassi per dimenticare quel sentimento così forte e lasciar posto solo a quella splendida amicizia, l'amore che provavo per lui si riaccendeva ogni volta. Incondizionatamente.
- Ehm, ehm - un signore ci interruppe posizionandosi davanti a noi. Tenendomi per mano Niall su voltò e lesse l'etichetta che il tizio portava sulla maglia.
- Salve, lei deve essere il proprietario della casa, giusto? - chiese il mio migliore amico prendendo le chiavi dalla tasca - Eccole e grazie ancora, siamo stati benissimo -
Il signore con aria per niente entusiasta afferrò le chiavi e mugugnò qualcosa sottovoce e si dileguò in fretta . Ridemmo e salimmo sul taxi che ci portò fino all'aereoporto.
All'arrivo all'aereporto un'ondata di fan ci accolse con striscioni e urla a non finire. Niall sorrideva, ormai abituato, mentre io sgattaiolavo imbarazzata accanto a lui sfiorandogli di tanto in tanto la mano. In lontanza, a bordo di una jeep nera una donna ci fece segno di sbrigarci. Maura pensai sollevata.
Salimmo in auto e partimmo immediatamente, cercando di farci spazio tra tutte quelle ragazze che erano accorse al nostro arrivo. Mi voltai verso Niall e scoppiai a ridere.
- E la tua scarpa? - domandai asciugando le lacrime e continuando a ridere come una matta. Anche lui rise guardandosi il calzino bucato sull'alluce
- La mia scarpa la troverai su Ebay tra qualche giorno - rispose - Oppure sul comodino della fan che me l'ha sfilata, dipende -
A Maura scappò una risatina - Lasciando stare la scarpa, com'è andata? -
Ci fu per un secondo uno sguardo di intesa fra me e Niall - Benissimo - rispose il biondino avvicinandomi per gioco il piede senza scarpa al viso. Lo scansai sfiorandolo con un dito e arricciai il naso, scatenando in lui una sonora risata che pochi secondi dopo contagiò anche me.
Niall continuò a solleticarmi un fianco con il piede mentre io mi contorcevo dal ridere. Sembravamo due bambini di otto anni che giocavano facendosi i dispetti. Con una mano cominciai a solleticarlo sulla gamba e finalmente si rimise seduto al suo posto, guardandomi con una finta aria di delusione. Rieccolo, il mio migliore amico.
- Certo che voi due non cambiate mai! - esclamò Maura. Niall sorrise e io sospirai. Sapevo che entrambi eravamo felici di non essere cambiati nonostante tutto.
Anche i ragazzi cominciarono con le domande alle quali io e Niall dovevamo rispondere prontamente. Per tutta la serata continuarono a chiedere incessantemente particolari sulla casa, sul cibo e sulle persone che avevamo conosciuto.
Niall gli parlò di Giada, disse che era una ragazza piuttosto simpatica e non aggiunse altro. Anche io parlai di Stefanm limitandomi semplicemente a raccontare la nostra mattinata al bar. Piano piano tutto sembrava tornare apposto e ad ogni sguardo che Niall ed io ci scambiavamo, mi rendevo sempre più conto di quanto fossi fortunata.
'Una chiamata'. Presi il cellulare e mi allontanai dai ragazzi che ridevano e scherzavano seduti sul bordo della piscina e mi inoltrai nel giardino.
- Stefan? - risposi poggiandomi con la schiena contro un albero.
- Sei partita.... - mormorò lui con un tono deluso.
- Stamattina presto... sarei passata volentieria salutarti, ma rischiavo di perd..
- Non importa - mi interruppe - Anzi scusami -
- Non hai motivo di chiedermi scusa -
- Si invece. Ho frainteso tutto -
- Frainteso? -
- Le tue attenzioni verso di me... il fatto che ci vedevamo spesso... -
- Credevi che mi sarei innamorata di te? -
Ci fu un attimo di silenzio, poi una breve e secca risposta - Ne ero sicuro -
Non sapevo cosa rispondere, se chiedergli scusa o se chiedergli da dove era nata tutta questa sicurezza. In fondo anche lui si trovava nella mia stessa situazione. Innamorato di qualcuno che non ricambia. Ma almeno lui aveva avuto il coraggio di confessarlo.
- Ellie ci sei ancora? - domandò notando il mio silenzio prolungato.
- S-si. Scusa, stavo solo...
- Non importa, davvero. Sono io che mi sono fatto delle illusioni, tu non centri nulla. Vorrei solo continuare ad essere tuo amico, niente di più -
La sincerità delle sue parole mi colpì.
- Mio amico? - ripetei. Stavo bene con lui. Mi faceva ridere e la sua compagnia non era per niente un peso, anzi al contrario - Certo -
Sospirò sollevato - Questo weekend devo venire a Londra per... motivi personali. Magari potremo incontrarci e parlare.. tra amici -
- Beh, si, perchè no -
- Allora ci vediamo presto -
Chiusi la chiamata e respirai a fondo.
Tutto bene? mimò Niall da lontando notando la mia espressione confusa. Poi ti spiego - risposi mimandolo con le labbra.
Mi chiusi in camera e mi lanciai sul letto, buttando il cellulare chissà dove sul pavimento e ripensando a Stefan. Quel ragazzo mi trasmetteva qualcosa impossibile da definire con le parole. Un misto di felicità, rancora, rabbia, dolcezza... tutto in un unica persona.
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Cause you make my heart race || Niall Horan
FanfictionTutto intorno a lei le ricordava la sua infanzia: la soffitta impolverata, un baule pieno di cose, una piccola collana di creta. Tutto sembrava riportarle in mente il suo migliore amico, con il quale non aveva più parlato per paura di risultare inva...