Capitolo 4

3K 81 8
                                    

Raggiungemmo il parcheggio e Niall aprì sportello dell'auto, aiutandomi a salire. Poi salì anche lui dalla parte opposta e mi lanciò un'occhiata interrogativa, aspettando che dicessi qualcosa.
«Ricordi la storia della principessa Ellie» chiesi, ridendo. Vidi i suoi occhi vacillare per qualche secondo, alla ricerca di un ricordo passato a cui ricollegare quel nome. Poi si coprì il viso con una mano e capii che se ne ricordava ancora.
«Vuoi dire quella della storia che ci raccontava sempre mia madre da piccoli?» domandò, sorpreso.
«Esatto. E ricordi anche il posto dove la principessa della nostra storia passava le giornate?».
Niall strizzò gli occhi, sforzandosi di ricordare, ma si arrese presto.
«Mia madre e la sua fantasia» sbuffò, poggiando la testa sul volante. Aveva sempre odiato le storie di sua madre e non ne aveva mai ascoltata una per intero, mentre per me erano così belle che avrei passato giornate intere ad ascoltarle.
«Era il St. James Park e ricordo che era qui a Londra, solo che non ho idea di come arrivarci» dissi.
Niall annuì, fingendo di averlo improvvisamente ricordato e io lo colpii con una rivista a caso che avevo trovato sul cruscotto. Poi affondò il piede sull'acceleratore e partì, senza reprimere un piccolo sorriso che mantenne per tutto il tragitto. Non smisi un secondo di guardarlo.
Sapevo che il parco era grande perchè la madre di Niall lo ripeteva di continuo. Ma quando mi ritrovai davanti ai cancelli del St. James, capii che 'grande' non sarebbe bastato per descriverlo. Era un Parco Reale, uno dei più grandi. All'interno del parco c'era un lago con due isolette e poi un ponte di legno, dal quale si scorgeva Buckingham Palace.
«Wow» esclamai, senza parole. Niall rise del mio stupore e indossò un paio di occhiali per proteggersi dal sole. Si guardò attorno, notando che un paio di persone lo stavano guardando e altre stavano già scattando qualche foto. Mi allontanai da lui di qualche centimetro, sentendomi a disagio da tutte quelle attenzioni. Niall se ne accorse e mi prese per un braccio, avvicinandomi a sè.
«Cerca di non prestargli attenzione» mi sussurrò ad un orecchio. Annuii e lo seguii in uno dei sentieri che si districavano lungo le rive del lago. Camminammo per più di dieci minuti, fino a quando non scorsi una piccola panchina nascosta dai rami di una vecchia quercia. La raggiungemmo e ci sedemmo, in silenzio, stanchi per la camminata.
Chiusi gli occhi, mentre un leggero strascico di vento mi scompigliava i capelli. Girai la testa in direzione di Niall e lo guardai. Anche lui aveva gli occhi chiusi e lo vidi rilassato per la prima volta dal mio arrivo. Il sole gli illuminava i capelli biondi, che sembravano brillare d'oro. Ripensai alla storia che sua madre ci raccontava e la ricollegai a quel momento.
"La principessa Ellie attendeva l'arrivo del suo principe azzurro seduta sull'erba. Non le importava che il suo vestito si sporcasse, sapeva che al suo amore non interessava che le indossasse un abito perfetto. Le sarebbe bastato guardare i suoi occhi color del cielo per essere felice. A lei bastava solo quello"
Mi sentii esattamente come la principessa insieme al suo principe. Come se io e Niall fossimo veramente i protagonisti di quella storia.
«Ho trovato il mio nuovo posto preferito» disse all'improvviso, rompendo la catena di pensieri che mi offuscava la mente.
«Grazie per avermi portata qui» affermai, portandomi le ginocchia al petto. Raggomitolata su quella panchina, insieme a Niall, mi sentivo in paradiso.
«Promettimi che torneremo qui, in questo posto, e che tutto sarà esattamente come è in questo momento» mormorò. Annuii e lui continuò.
«In questo posto le cose rimarranno sempre uguali. Tu resterai per sempre la Ellie di adesso e io sarò qui ad aspettarti tutte le volte che sentirò la tua mancanza».
Posò una mano sulla mia. Sentii un brivido e mi chiesi se anche lui stesse provando ciò che in quel momento stavo provando io.
«A volte ho paura di cambiare e di non riuscire più a ritornare me stesso. Non è facile vivere sotto i riflettori senza un attimo di tregua».
«Non posso capirlo, ma posso provare ad immaginarlo» replicai, posandogli la testa sulla spalla.
«Posso farti una domanda?».
«Certo».
Represse un piccolo sorrido e cominciò a girarsi una ciocca dei miei capelli tra le dita. «Hai pensato se accettare o no l'invito di Harry?».
Non avevo avuto modo di riflettere sull'argomento 'uscita con Harry', quindi scossi la testa.
«Conoscendoti non rifiuterai per evitare di offenderlo» aggiunse. Era esattamente quello che stavo pensando il quel momento.
«E' solo una cena» affermai. La bocca di Niall si piegò in un sorriso.
«Sei la prima ragazza che conosco che chiama una cena con Harry "solo una cena". Di solito all'invito seguono un paio di urla e un pianto isterico».
«Vuoi che pianga e mi metta a urlare?» proposi.
«Preferirei di no» replicò e scoppio a ridere. «E' la tua vita Ellie. Io ne faccio solo parte, ma sei tu a gestirla come vuoi. Credo che uscire con Harry sia un'occasione che non puoi sprecare».
Lo guardai negli occhi e capii che era sincero.
«Forse hai ragione» dissi.
«Esigo solo un piccolo favore». Aggrottai le sopracciglia e gli lanciai uno sguardo incerto.
«Cioè?».
«Il vestito per l'appuntamento lo scelgo io».
Lo spintonai e mi coprii il viso con entrambe le mani. Sospirai un 'va bene', ma sapevo che non avrebbe avuto molta scelta, perchè avevo portato pochissimi vestiti con me, escluse tute e jeans.


Entrammo nella hall del mio piccolo albergo per prendere le ultime valigie prima di trasferirmi nello stesso hotel di Niall. Una volta arrivati nella sua stanza, Niall si fermò nel salotto e io mi rifugiai nella sua stanza da letto, chiudendo bene la porta. Mi sentivo tremendamente a disagio.
Frugai dentro la valigia e buttai sul letto qualche vestito a mio parere adatto ad un appuntamento. Ne indossai uno e uscii nel salottino della stanza, dove Niall mi aspettava seduto sul divano.
«Che ne pensi di questo?» domandai, avanzando timidamente davanti a lui. Il vestito era bianco e con la gonna ampia. Posò la lattina di coca-cola che aveva in mano e mi scrutò attentamente.
«Sembri più una sposa che una ragazza ad un appuntamento» affermò, sorridendo. Le mie guance si colorarono di rosso e corsi di nuovo nella camera da letto, richiudendo la porta. Ne provai un secondo, ma lo eliminai subito. Il terzo era nero, attillato e corto, uno stile che odiavo ma che Pamela adorava.
Tornai da Niall che mi studiò attentamente prima di decidere. Con le mani continuavo a tirare giù l'orlo del vestito, ma più tentavo di coprirmi, più la stoffa elastica del tubino sembrava restringersi e diventare più corta. Niall rise.
«Direi che non vedi l'ora di toglierlo» mi schernì. Sbuffai e richiusi la porta alle mie spalle.
L'ultimo vestito era a mio parere il più bello. Il corpetto del vestito era stretto con un piccolo scollo a cuore. Senza spalline, color blu oltremare, aveva una gonna che si allargava dalla vita in poi, con morbide onde di pizzo.
Raggiungi Niall sorridendo e feci una piccola piroetta su me stessa, guardandomi allo specchio. Era sicuramente più comodo e meno appariscente di tutti gli altri.
Niall si alzò e mi raggiunse, mettendosi al mio fianco.
«Sono tentato di bocciare anche questo» affermò. «Ma solo perchè ti sta tremendamente bene».
«E' l'ultimo vestito che ho» replicai.
Niall sospirò. «Vada per questo, allora».
Corsi in camera da letto e chiusi la porta, lasciandomi scivolare per terra con il cuore che batteva a mille. Sbirciai dalla serratura Niall, seduto sul divano. Aveva lo sguardo verso il pavimento, gli occhi persi in mille pensieri e un piccolo sorriso in volto. Ricaddi per terra e sospirai, prima di sfilare il vestito e correre da lui.


Calciai un sassolino per terra con il mio tacco dodici e sbuffai, in attesa che Harry arrivasse.
«Magari ha cambiato idea» disse Niall, allungando una mano per scompigliarmi i capelli. Lo fermai appena in tempo e lo avvertii con lo sguardo di non provare a toccarli, perchè era la prima volta che i miei capelli mi piacevano sul serio. Finalmente arrivò Harry, che mi venne incontro con un enorme sorriso. Indossava un paio di jeans neri e una camicia bianca.
Fece l'occhiolino a Niall e poi mi prese per mano, aiutandomi a salire in macchina. Niall restò fermo accanto al mio sportello, lanciandomi occhiate rassicuranti. Aveva un'aria tranquilla, ma i suoi occhi erano allerta e cercavano i miei.
«Ci vediamo più tardi» disse Harry, accendendo il motore dell'auto.
Uscimmo dal parcheggio e Niall ci seguì fino al cancello. Poi imboccammo la strada e, quando mi voltai, lui era già sparito. 'Solo da sola' pensai. ' Sola insieme a Harry'.

Cause you make my heart race || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora