Camminammo fianco a fianco per il giardino, superando un ampio portico in marmo che portava all'ingresso di un piccolo gazebo ricoperto di edera. L'atmosfera fra me e Niall non era delle migliori, ma pensai lo stesso a quanto potesse essere stato bello e romantico stringergli la mano e camminare lungo i vialetti fiorati di quel giardino somigliante al paese delle meraviglie. Non avevamo fiatato, solo qualche sguardo. Niall mi aveva porso la mano, facendomi segno di camminare con lui ed io lo avevo seguito senza esitazioni. Avevamo tanto da dirci. Ma nessuno dei due sembrava disposto a parlare in quel momento.
- E' bello qui - esordì all'improvviso dondolando sui talloni. Per fortuna notai di non essere l'unica fra i due ad essere nervosa. Non parlai ma sorrisi, fissando il pavimento il pietra che attraversava il curatissimo prato inglese ai nostri piedi.
- Già - affermai.
- Anche lui sembra carino - continuò abbassando lo sguardo per evitare il mio pieno di confusione. Lui?
- Lui chi? - chiesi.
- Il tipo con cui sei venuta stasera. State bene insieme - rispose ricominciando a camminare lentamente davanti a me.
- Parli di Steven? Non stiamo insieme, ti sbagli - chiarii raggiungendolo di corsa mentre avanzava verso quella che doveva essere l'entrata secondaria della villa. Niall non rispose e proseguì. Entrammo all'interno della villa, piena di immensi corridoi e sale arredate in stile moderno e colorato, dal rosso fuoco al blu intenso. Doveva essere bellissimo vivere lì dentro. Il biondino si fermò all'improvviso e per poco non inciampai su di lui.
- Perchè siamo entrati? - domandai aggrottando leggermente le sopracciglia. Niall si voltò verso di me e mi sfiorò il braccio, provocandomi l'ennesimo brivido.
- Eri fredda come il ghiaccio fuori. C'era troppo freddo, quindi meglio restare dentro ed evitare di farti ammalare no? Altrimenti come farai a tornare a lavorare al bar domani mattina? -. Soffocò una risatina e si sedette sul divano di pelle nero che dominava il salotto. Rimurginai sulla sua affermazione... è sbiancai per la vergogna.
- Avevi capito che ero io la cameriera del bar? - azzardai in preda all'imbarazzo.
- Non è stato difficile capirlo. Non per me, almeno. Ti conosco da troppo tempo -.
"Accidenti..."
- Hai detto alla bion... a Dana che ci conosciamo? - chiesi sedendomi a qualche centimetro da lui sul divano.
- Non vedo perchè il fatto che ci conosciamo le possa interessare - rispose come se la cosa fosse scontata.
- State... insieme? -. Mi pentii immediatamente di aver fatto quella domanda, perchè il viso di Niall si velò di una strana ombra che mi fece rabbrividire.
Mi guardò per qualche secondo, poi abbassò lo sguardo verso le sue dita che giocherellavano annoiate. Era improvvisamente imbarazzato e da questo capii che avevo ragione. Niall stava insieme alla bionda.
- La ami? - insistetti portandomi le ginocchia al petto e appongiandovi la testa sopra in modo che Niall non si accorgesse che tremavano. Mi obbligai a restare impassibile, non volevo piangere. Io ero forte, dovevo solo capirlo.
- E' dolce. Abbiamo qualche interesse in comune. Piace a tutti i miei amici - affermò continuando ad evitare i miei sguardi.
- Piace a tutti... tranne che a te - mormorai e solo dopo mi accorsi di averlo detto ad alta voce, cosa che invece avrei voluto assolutamente evitare. Niall infatti si voltò di scatto verso di me, studiando la mia espressione che non nascondeva la delusione che in quel momento mi stava divorando. Sentii una lacrima scivolare lungo la guancia e il respiro farsi più affannoso. No, non dovevo piangere...
- Devo ancora abituarmi a lei, tutto qui - concluse. Si alzò velocemente e si fermò in piedi qualche metro più in là, di fronte una delle finestre che dava sul giardino. Il suo sguardo si posò su di lei forse, perchè il suo volto si oscurò più di prima. Lui non la amava. Lei era troppo diversa, ma era ricca e piaceva a tante persone. Ma lui non la voleva, era chiaro come il sole.
Dana non era giusta per lui e lo sapevamo entrambi.
All'improvviso la porta d'ingresso si aprì facendomi trasalire dallo spavento. Poggiai i piedi per terra e sistemai il vestito, mentre Steven appariva sulla soglia insieme a Dana.
- Niall! Ti ho cercato ovunque, si può sapere cosa ci facevi qui? - urlò la bionda stringendo in modo possessivo Niall tra le sue braccia. Niall non sorrise e non ricambiò l'abbraccio. Si limitò a guardarmi e capii che la nostra discussione era del tutto conclusa.
- Va tutto bene Ellie? - chiese premuroso Steven aiutandomi ad alzarmi dal divano.
- Si. E scusa se mi sono allontanata, volevo solo prendere un pò d'aria lontano da tutta quella gente - lo tranquillizzai fingendo un sorriso raggiante che fortunatamente lo convinse. Niall nel frattempo era già sparito.
__________________________________Salii in macchina e l'autista di Steven partì sfrecciando nel traffico, numeroso e affollato nonostante fosse incredibilmente tardi. Spostai lo sguardo verso il marciapiede colmo di gente e poggiai la testa sul finestrino. Qualcosa mi stava sfiorando la mano e fui costretta a girarmi verso Steven che mi fissava con aria preoccupata. La sua mano strinse forte la mia, per poi lasciarla non notando alcuna mia reazione. Stavo guardando le nostre mani vicine. Il suo tocco in qualche modo mi aveva confortato.
Avvicinai la mano alla sua e questa volta fui io a stringerla forte, mentre le mie labbra si piegavano in un sorriso spontaneo che mi fece sentire meglio. Steven ricambiò il mio sorriso e aumentò la presa, intrecciando le mie dita alle sue. Quando arrivammo davanti al mio appartamento la sua mano lasciò la mia per qualche secondo, il tempo esatto di aprirmi la portiera dell'auto e aiutarmi a scendere. Cercai le chiavi ed entrai a casa, salutandolo con un piccolo cenno Steven che salì nuovamente in macchina. Era stato carino da parte sua preoccuparsi per me... era sempre premuroso nei miei confronti e decisi che prima o poi gli avrei ricambiato il favore.
- Cucciola sei tu? - chiese Daniel sbucando dalla cucina con un panino più grande della sua mano.
- No, sono solo io - risposi buttando via i tacchi che volarono in giro per la casa.
Daniel mi venne incontro aiutandomi a sfilarmi il cappotto e la borsa e mi aiutò a camminare fino al divano.
- Maledettissimi tacchi, giuro che appena riuscirò a camminare gli darò fuoco - mormorai massaggiandomi un piede mentre Daniel ridacchiava, divertito dal mio odio sproporzionato verso i tacchi.
- Hai fame? - chiese staccando un pezzetto di panino dal suo e porgendomelo. Solo in quel momento pensai che quella sera non avevo toccato cibo e il mio stomaco stava per dichiararmi guerra, così accettai il panino e lo divorai.
- E' meglio che vada a prenderti altro cibo - affermò tornando in cucina e ridendo. Risi anch'io e mi sdraiai sul tessuto morbido del divano, chiedendomi come sarebbe stato se io e Niall non avessimo mai litigato. Magari in questo momento saremmo insieme sdraiati su un divano come questo a casa nostra, mangiando pop corn e guardando qualche film stupido in tv... o magari in giro per le strade di Londra, camminando mano nella mano... Scoppiai a piangere e mi rannicchiai portandomi le gambe al petto, mentre Daniel ritornava con un panino e una lattina di Coca Cola.
Non disse niente, non chiede nemmeno perchè stessi piangendo. Semplicemente si sdraiò accanto a me e mi abbracciò... proprio come avrebbe fatto Harry. Non lo sentivo da un paio di giorni. Mi mancava tanto.
Pamela arrivò all'improvviso e si aggiunse al nostro abbraccio, posando la testa sulla mia spalla.
Daniel decise di lasciarci da sole e tornò in cucina, lasciandomi per mia fortuna il panino e la Coca sul tavolo di fronte al divano.
- E' successo qualcosa con Steven? - chiese Pam stringendomi più forte a se.
- Alla festa ho incontrato Niall. Sta insieme alla bionda -. La voce mi uscì come un sospiro sforzato dalla bocca.
- Non può essere Ellie, Niall non starebbe mai con una ragazza del genere - insistette Pamela dubbiosa.
- Niall non è più quello di prima. La gente cambia purtroppo. Lui sta con lei perchè lei è perfetta. Lei piace a tutti -.
- Niall può anche essere cambiato, ma io lo so che ti ama ancora. Non puoi permettere che si rovini la vita con una ragazza del genere Ellie, puoi aiutarlo solo tu. Devi parlargli - affermò.
Parlargli... sembrava facile per una come Pam.
- E se non volesse più parlare con me? - sbottai voltandomi verso di lei.
- Ti ascolterà. Lui ti ha sempre ascoltato -. Sorrise.
- Ti va di accompagnarmi da lui domani? - proposi non ancora del tutto convinta. Magari con la consapevolezza che sarebbe venuta anche Pam sarei stata più tranquilla.
- Certo che mi va - rispose contenta.
- Ti voglio bene - sussurrai.
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Cause you make my heart race || Niall Horan
FanfictionTutto intorno a lei le ricordava la sua infanzia: la soffitta impolverata, un baule pieno di cose, una piccola collana di creta. Tutto sembrava riportarle in mente il suo migliore amico, con il quale non aveva più parlato per paura di risultare inva...