Non ero riuscita a dormire. Forse per l'ansia di quello che avrei dovuto fare quella mattina, cioè parlare a Stefan, oppure avevo paura per cosa avesse potuto confessarmi una volta che fossi riuscita ad aprirmi con lui. Scalciai via le coperte che si adagiarono con leggerezza sul pavimento. Tirai un lungo respiro e alla fine mi alzai, camminando ancora assonnata verso l'armadio. Per quella giornata ci voleva qualcosa che mi tirasse su il morale, quindi optai per colori un paio di pantaloni bianchi e una camicia di jeans che Maura mi aveva costretta a comprare sostenendo che mi stava benissimo. Speravo solo che quel giorno Niall ne sarebbe rimasto fuori. Volevo parlare con Stefan da sola, o almeno provarci.
Scesi le scale che portavano alla hall e l'ansia cominciava a salire, mentre le parole e i discorsi che mi ero preparata durante quella notte si annebbiavano. Non era la prima volta che mi ritrovavo a parlare con Stefan. Molte altre volte era capitato che io e lui ci ritrovassimo da soli, esattamente come nella casa al mare, e lui si era sempre dimostrato molto gentile anche mentre parlava. Ma oggi lo trovavo diverso. Durante la nostra sventurata vacanza, Stefan era ansioso e distaccato più del solito, e questo mi faceva capire che aveva qualcosa di importante da dirmi e che la nostra conversazione non sarebbe stata granchè simpatica. Mi poggiai al bancone del bar e ordinai un caffè, provando a smaltire quella stressante tensione. - Eccomi - mugugnò alle mie spalle. Non mi girai, completai con lentezza il mio caffè e solo dopo, ancora dandogli le spalle, feci segnale di seguirmi. Lo portai poco lontano dal bar, in una piccola panchina in mezzo al verde. I suoi respiri erano profondi, ansiosi come i miei. Forse immaginava su cosa di sarebbe basata la nostra conversazione.
Finalmente ebbi il coraggio di voltarmi verso di lui e incontrare il suo viso dal quale traspariva una tristezza incredibile.
- Non ti capisco - cominciai - Almeno credevo di aver già capito chi fossi, ma evidentemente mi sbagliavo -
Non rispose.
- Tu sai cosa voglio sapere da te -
- E' una storia lunga - rispose una voce femminile proveniente dal bar. Restai sorpresa nel vederla di nuovo, soprattutto nel vedere come era cambiata. I capelli erano raccolti in un grazioso chignon e gonna e giacca nera abbinati a vertiginosi tacchi dello stesso colore. Giada era lì e avanzava verso di noi.
- Non ho fretta - continuai.
I due fratelli si scambiarono un'occhiata di delusione e si presero la mano a vicenda.
- Ricordi la casa in Italia, suppongo - disse Giada - E ricordi anche quando sono arrivata io -
Non potevo scordarlo. Annuii e la lasciai proseguire.
- Si chiama pubblicità Ellie... noi eseguiamo solo ciò che ci dicono - constatò Giada passando la parola a suo fratello.
- I manager avevano saputo del tuo arrivo qui... così hanno pensato bene di usarti come 'mezzo per fare pubblicità' - continuò - Ma ovviamente Niall non era d'accordo. Non avrebbe mai usato ne te, ne la vostra amicizia per della pubblicità. Così entra in gioco Giada che 'casualmente' si trova accanto la vostra casa. All'inizio Niall non sospetta nulla, ma un giorno scopre che Giada sta parlando con uno dei suoi manager e alla fine scopre tutto -
- Per questo, se ti ricordi, quando eravamo in salotto e tu sei andata via, Niall non ti ha trattenuto. Dovevamo chiarire tutta quella situazione, parlare con i manager... E loro hanno accettato di rinunciare alla pubblicità in cambio di un bacio tra me e Niall, che avrebbe sicuramente fatto andare tutti in delirio una volta pubblicato sui giornali -
Ero assorta da tutta quella assurda vicenda. Manager, bacio, pubblicità... non ci capivo più niente.
- Ma proprio nell'esatto momento in cui io e Niall ci siamo baciati tu eri già lì -
- Ma perchè Niall non mi ha detto nulla? - chiesi. Se mi avesse detto che in realtà non era colpa sua... magari non avremo litigato... magari avremo cercato una soluzione insieme.
- Non voleva che sapessi tutta questa storia -
Questa 'assurda' storia.. aggiunsi nella mia mente. Davvero la vita di Niall, Harry e gli altri era pianificata da uomini seduti dietro una scrivania con il solo scopo di fare pubblicità?
Ma non capivo ancora cosa centrasse con il mio incidente. Si, avevo chiarito un colossale dubbio che mi aveva distrutto per un sacco di tempo, ma...
- Poi visto che Giada aveva fallito il suo lavoro perchè Niall aveva rifiutato di pubblicare la foto con il bacio, i manager hanno pensato di usare te anche se Niall aveva detto di no. Ma quando ti ho invitato alla casa al mare non sapevo ancora nulla di quello che i manager volevano fare... - disse Stefan.
- Vuoi dire che volevano... farmi fuori? - domandai sgranando gli occhi.
- No! Certo che no! Volevano solo... insomma il tuo incidente sarebbe stato nelle prime pagine delle riviste di tutto il mondo come 'La migliore amica di Niall Horan in ospedale' ... Ovviamente Niall non sa nulla di tutto questo -
- Per questo Stefan era nervoso e abbastanza distaccato. Non voleva farti finire in ospedale, non voleva nemmeno entrare a far parte di tutta questa storia, ma ci servivano i soldi - Soldi. Quindi Giada e Stefan avevano accettato di fare quelle cose per... soldi. Seguì un attimo di silenzio. Sia io che i due fratelli non sapevamo cosa dire. Alla fine Giada si alzò e se ne andò, salutandomi con un piccolo cenno della mano.
Io e Stefan eravamo rimasti definitivamente da soli. Sospirai e mi sedetti accanto a lui.
- Tutto questo non vuol dire che non sia innamorato sul serio di te - aggiunse sottovoce. Abbassai lo sguardo verso l'erba, ma lui mi cotrinse a guardarlo ancora.
- Ti avevo invitata alla casa al mare perchè avevo intenzione di chiederti una cosa... importante. Ma non so se ne valga la pena ormai - Mise la mano in tasca e tirò fuori qualcosa di piccolo e luccicante. Un anello. Un bellissimo anello.
- Volevo... chiederti se... potevamo provarci Ellie. A stare insieme, intendo -
Lo guardai per un lungo istante negli occhi. Dopo tutto quello che era successo avrei dovuto odiarlo. Avrei dovuto cacciarlo via per sempre. Ma non ce la facevo.
- Stefan... non credo che riuscirei a stare con te - risposi - Io ti voglio troppo bene ma... -
- Non fa niente. Sapevo che avresti risposto di no, soprattutto dopo aver scoperto che la causa di tutti i tuoi problemi sono io... Mi dispiace che sia andata a finire così - Mi fece un sorriso, ma dai suoi occhi traspariva tutta la sue delusione. Poi se ne andò velocemente, lasciandomi sola sul prato, insieme alla scatolina con l'anello. Immediatamente arrivò Niall che si buttò a pancia in giù sull'erba, stringendo in mano un panino inondato di nutella.
- Allora? Che ti ha detto? Avevo ragione? - Se Niall avesse saputo che i manager non avevano rispettato la sua scelta di non usarmi per farsi pubblicità, sarebbe andato su tutte le furie. E non volevo. Almeno non adesso che le cose stavano ricominciando a funzionare. Basta problemi. Nascosi la scatolina dietro la schiena e sorrisi.
- Stefan non lo ha fatto apposta. Non riusciva proprio a raggiungermi e mi ha chiesto scusa per l'incidente. E io gli credo Niall -
Poco convinto il mio migliore amico annuì e mi porse metà del suo panino, poggiando la testa sul tronco dell'albero al quale mi ero appoggiata.
- Ti va di andare a mangiare una pizza stasera? - propose.
- Solo se prometti di non mangiare anche la mia come sempre - risposi ridendo. Anche lui sorrise e mi guardò minaccioso.
- E va bene, ma solo per stasera -
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Non indossai niente di troppo elegante. Un semplice vestito bianco e un paio di Vans. Niall mi portò in un piccolo ristorante appena poco lontano dal centro e ordinammo le pizze. Poi, prima di tornare a casa, passammo dal parco nel quale eravamo stati tanto tempo fa. Il parco protagonista delle favole che Maura raccontava quando eravamo piccoli.
Passeggiammo l'una accanto all'altro per i vialetti, restando sempre all'erta e sperando che a quell'ora non ci fossero fotografi o persone pronte a metterci in prima pagina.
- E pensare che fino a qualche mese fa venivo qui sempre da solo - disse - Questo posto mi ricordava te, mia madre, tutti quelli che avevano fatto parte della mia vita in Irlanda -
- Adesso invece sono qui -
Mi strinse la mano per farmi camminare più vicino a lui. Il mio cuore lentamente accellerava i battiti, che diventavano sempre più forti.
- Si, adesso per fortuna, sei qui -
- Appena finisci di registrare potremo tornare in Irlanda, che ne dici? Ormai è da molto che sono qui e sto pensando... di trasferirmi. Ma dovrei parlarne con mia madre -
Sgranò gli occhi e sorrise - Trasferirti qui? Cioè restare qui per sempre? -
- Si, esatto -
- Non ci posso credere - Mi alzò da terra e mi abbracciò forte - Spero di finire presto le registrazioni allora -
Sapevo che se Niall fosse venuto in Irlanda con me e avesse parlato con mia madre, lei avrebbe accettato la mia decisione di trasferirmi. Sarei rimasta qui a Londra e avrei ricominciato a frequentare una vera università, invece che i corsi su Internet. Laurearmi era sempre stato un mio sogno, ma negli ultimi tempi avevo completamente trascurato la scuola.
Stava cominciando a fare freddo, così ritornammo in hotel. Il mio migliore amico mi accompagnò fino alla mia stanza e poi, esausto, andò a dormire. Anch'io quel giorno ero abbastanza stanca... ma quella notte non feci che riflettere su quello di cui avevamo parlato io, Stefan e Giada quella mattina. Niall non sapeva che Giada mi aveva confessato tutto e nemmeno che Stefan fosse stato mandato dai manager. Prima o poi gli avrei detto tutto. Avevo promesso che tra di noi non ci sarebbero stati più segreti, e così sarebbe stato.- Ellie! Ellie posso entrare? -
Mugugnai qualcosa ancora assonnata mentre lentamente tentavo di alzarmi dal letto. Infilai le pantofole e andai ad aprire.
Harry entrò a grandi passi nella mia stanza e, con un sorrisetto sorridfatto, mi porse un foglietto di carta stropicciato. Lo presi e lessi solo le prime parole, le più grandi.
Disneyland Paris. Ripetei quel nome per circa dieci volte, prima di focalizzare ciò che stavo stringendo in mano.
- Disneyland? Sono dei biglietti per Disneyland? - domandai sorridendo, incredula.
- In carne e ossa! O meglio in carta e... lasciamo stare. Lì ho visti su Internet ieri sera e li ho presi, sono venuto subito qui ma tu non c'eri, così sono andato da Niall ma non c'era nemmeno lui e ho pensato di venire stamattina appena sveglio -
Guardai l'orologio e risi - Non sono neanche le 6! -
- Ero troppo emozionato - Rise anche lui - E poi mi piacciono i tuoi pigiami a pecorelle -
Lo fulminai con lo sguardo e lui non fece altro che ridere più forte e abbracciarmi.
- Sei un deficente - aggiunsi.
- E tu sei davvero buffissima quando ti arrabbi -
Gli solleticai la pancia e lui si staccò da me all'istante, in preda alle risate.
- Vado a vestirmi - dissi - Aspettami qui e non toccare niente -
Entrai in bagno, indossai un paio di jeans e una camicia e poco dopo uscii, preoccupata dal troppo silenzio di cui si era riempita la stanza. O Harry era andato via, o voleva farmi prendere un colpo e si era nascosto da qualche parte. Ma non appena aprii la porta per uscire, lo trovai seduto sul letto con in mano qualcosa di piccolo, che osservava con attenzione.
- Non mi hai detto niente riguardo a questo - intervenne mostrandomi l'anello che Stefan mi aveva regalato il giorno prima. Sgranai gli occhi e lo afferrai in fretta e furia, prima che potesse farlo vedere a qualcuno.
- Non c'è niente da dire. E' solo un anello -
- E come all'interno c'era inciso il nome di Stefan? Pura casualità? - chiese.
- E... è un regalo... di un pò di tempo fa. E poi non credo che siano affari tuoi -
Il tono serio di Harry mi faceva sembrare sotto interrogatorio. Non lo sopportavo.
- Credevo che fossimo amici adesso - aggiunse - E che ti confidassi con me -
- Infatti lo siamo - continuai - Ma...
- Ma? Stai per fidanzarti e non mi dici niente? -
- Fidanzarmi? Io? No, hai capito male, sul serio. Tra me e Stefan non c'è nulla -
Mi mostrò nuovamente l'anello che avevo poggiato sul letto - E questo allora? -
- Me lo ha dato... ieri. Ma sapeva già che gli avrei risposto di no -
Sospirò, sollevato dalle mie parole - Se te l'ha lasciato, significa che spera ancora che tu cambi idea. Funziona così Ellie -
Non ci avevo pensato. Forse Stefan pensava davvero in un futuro con me. Almeno ci sperava.
- Glielo restituirò al più presto - promisi sedendomi accanto ad Harry sul letto.
Sorrise e lo riposò dentro la scatolina che nascose di nuovo nella tasca del mio vestito. Poi insieme andammo verso la sala registrazioni, seguiti da Maura e i suoi biscotti fantastici. Harry si era dimostrato un vero amico, sempre presente e disposto ad aiutarmi. Sentivo che il nostro rapporto diventava ogni giorno più forte e che ciò che provavo per Niall somigliava sempre più lontanamente ad un sentimento di sola amicizia. L'amicizia era quella che io provavo nei confronti di Harry... quella che tanto tempo prima sentivo per Niall. Ma adesso quella vecchia amicizia tra e e Niall era finita, per lasciare posto a qualcos'altro. Dovevo solo avere il coraggio di confessarglielo.- My Corner -
E dopo 7694784895874895865858 anni rieccomi! :)
Sono stata in gita e ha piovuto per la maggiorparte del tempo quindo sono abbastanza demoralizzata... Comunque passiamo al capitolo xD
Se ci avete capito qualcosa, ovviamente :) Sembra che tutto si sia rimesso apposto ma... ancora ne vedrete delle belle!
Ce la facciamo ad arrivare a più di 10 commenti? Dai ragazze!!! Mi farebbe piacere se la consigliaste anche alle vostre amiche :)
Bacioni :*
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Cause you make my heart race || Niall Horan
FanfictionTutto intorno a lei le ricordava la sua infanzia: la soffitta impolverata, un baule pieno di cose, una piccola collana di creta. Tutto sembrava riportarle in mente il suo migliore amico, con il quale non aveva più parlato per paura di risultare inva...