Correre era sempre stato l'unico rimedio per sfogare la mia tensione. Quello stress che mi si era accumulato dentro, invadendo tutto e facendomi sentire terribilmente pesante.
Niall passava molto tempo in sala registrazione, così il mio unico passatempo, da una settimana a questa parte, era correre.
Misi la musica al massimo e liberai le mie emozioni che cominciarono a fluttuarmi in testa ascoltando le note di You & I. Era una delle canzoni che preferivo in assoluto, aveva qualcosa di magico, che mi catturava ogni volta che la ascoltavo. Sorrisi e chiusi gli occhi, tuffandomi in quel mare di ricordi che mi portavano a quella magica sera di una settimana fa. Non ero ancora certa che tutto era accaduto sul serio; credevo ancora di essere immersa in uno dei sogni più belli della mia vita ed ero convinta di non volermi più svegliare. Perchè Niall era il mio sogno migliore. Era la persona che avevo sognato per anni e anni e adesso potevo davvero affermare che mi amava. Le sue attenzioni nei miei confronti, in fondo, non erano mai state da amico ad amica. C'era sempre stato dell'altro. Lo sapevo da sempre, ma c'era voluto del tempo per capirlo. E la distanza, quei tre anni lontano da lui, mi avevano fatto capire quanto tenessi a lui, quanto mi mancasse. E non mi riferivo solo alla nostra secolare amicizia. Ma a quanto mi mancassero i suoi occhi, le sue battute, il suo sorriso, il suo buonumore. Era tutto... magico. E non potevo ancora crederci. Oltretutto ero convinta che mia madre mi avrebbe lasciato trasferire a Londra adesso che era al corrente che, finalmente, io e lui stavamo insieme. Più pronunciavo nella mente quelle parole, più il mio sorriso diventava più grande. Non credevo che il mio cuore sarebbe riuscito a contenere l'emozione di baciare Niall, e invece era addirittura stato capace di resistere mentre facevamo l'amore. Ed era incredibile anche solo pensarci. Era successo tutto con una velocità assurda.
Svoltai l'angolo che portava davanti la casa reale e mi soffermai ad osservare le solite guardie poste davanti al cancello, costrette a fare avanti e indietro davanti ad esso. Era una cosa buffa in fondo non fare altro per tutto il giorno. E chissà cosa passava per le loro teste metre turisti da tutto il mondo gli scattavano milioni e milioni di fotografie.
Continuai a correre a ritmo più moderato, per godere il fresco di quella giornata di sole. La tuta di Harry era terribilmente larga e spesso dovevi stare attenta a non perderla mentre aumentavo il passo. Qualcuno aveva anche riso notando il mio gesto disperato di tenere su i pantaloni.
- Quando si dice destino - mormorò qualcuno cominciando a correre dietro di me. Era da molto che non sentivo quella voce calda che mi parlava. Fu come tornare indietro a qualche settimana fa e ricatapultarmi in quel brusio di emozioni... rabbia, oppressione ma anche contentezza, spensieratezza.
- Ciao, Stefan - lo salutai senza voltarmi. Lui mi venne a fianco e cominciò a correre al mio stesso ritmo.
- Come va? - chiese premuroso.
- Alla grande - risposi con sincerità - E a te? Altri misteriosi affari con i manager di qualche cantante? -
Non sembrò essersi offeso per questa domanda - No, per adesso non credo che abbiano bisogno di me -
Annuii e aumentai il ritmo, provando a seminarlo. Era l'ultima persona con cui mi andava di parlare. Non volevo passare una brutta giornata. Ma lui, imperterrito, mi raggiunse.
- Sei veloce - commentò.
Sorrisi e aumentai ancora. Lui rise e mi raggiunse una seconda volta. In pochi secondi diventò una vera e propria maratona. Cominciai a correre a zig zag tra la folla, ridendo quando Stefan si scontrava con qualcuno, ma continuando comunque a correre senza fermarmi. Poi mi voltai per vedere dove fosse arrivato e non lo vidi più. Mi fermai agrottando le sopracciglia, confusa.
- Dove diavolo si è cacciato - pensai ad alta voce.
All'improvviso qualcuno mi piombò alle spalle facendomi trasalire per la paura.
- Vuoi farmi venire un infarto! - urlai mentre Stefan rideva come un matto per la mia reazione - Smetti di ridere! Io stavo per morire di paura e tu non fai altro che ridere! -
Smise all'istante e sorrise, trattenendosi dal ridere ancora. Lo guardai di sbiego e sospirai.
Lo sorpassai e continuai a camminare, mentre lui mi raggiungeva camminando fianco a fianco a me.
- Hai i capelli più lunghi - constatò sfiorando la punta della mia coda - Ti trovo... diversa -
- E' un complimento? - domandai.
- Beh... si. In un certo senso - rispose - Sei più... felice -
Sorrisi. Era tutto vero. Mi sentivo al settimo cielo.
- Abbastanza - aggiunsi.
- Senti... ti va se ti offro un caffé? -
Lo guardai per qualche secondo studiando una risposta decente da dargli. L'ultima cosa che mi andava di fare era passare del tempo con lui. Non che non gli volessi più bene... ma il suo volto mi richamava troppi ricordi che volevo cancellare. Non volevo ritornare indietro.
- Magari un'altra volta Stefan. Devo tornare in albergo - mormorai.
- Che coincidenza! Ho la macchina proprio qua dietro! Posso accompagnarti! -
- Veramente vorrei fare quattro passi a piedi. Sai ero uscita per correre, quindi... -
Il suo volto si oscurò all'improvviso e abbassò lo sguardo.
- Ho capito Ellie - intervenne - Mi levo dai piedi -
Si avviò in silenzio tra la folla, lasciandomi da sola sul marciapiede.
- No! Stefan che hai capito! - Stefan aveva capito il mio scopo. Ero io che adesso mi sentivo in colpa. Cominciai ad inseguirlo e fortunatamente riuscii a trovarlo. Lo afferrai per un braccio e lo trascinai di fronte a me.
- Ellie non c'è bisogno. Davvero. Ho capito - commentò - Anzi, sono stato uno stupido a pensare che volessi ancora parlare con me -
- Non è per questo che...
- Si, invece - mi ammonì deciso.
Respirai profondamente e mi morsi il labbro, nervosa.
- Tu mi ricordi troppo quello che è successo - confessai - Un capitolo della mia vita che ho deciso di dimenticare -
- Quindi hai deciso di dimenticare anche me? -
- In un certo senso si, Stefan -
Sorrise amaramente e mi accarezzò la mano.
- Ok - disse.
Indietreggiò lentamente, senza scostare lo sguardo dal mio.
- Mi dispiace - sussurrai.
- Anche a me -
Poi scomparì in mezzo a quel mare di gente che correva ansiosa sul marciapiede.
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Tornai in albergo e corsi nella mia stanza. Levai la tuta e mi infilai sotto la doccia, sperando che magari il calore dell'acqua riuscisse a sciogliere quel senso si oppressione e tristezza che mi aveva completamente invaso la testa. In fondo, però, ero contenta di aver chiarito con Stefan una volta per tutte. Non avrei avuto più problemi... o almeno era quello che credevo.
- Ellie? - mi chiamò qualcuno da dietro la porta del bagno.
- Niall? Sei tu? - mi accertai fermando lo scroscio dell'acqua per sentire meglio la sua voce. Ma nessuno rispose.
Infilai l'accappatoio e uscii dal bagno, lasciando sul pavimento le impronte dei miei piedi zuppi e una scia di acqua che gocciolava dai miei capelli. Per fortuna riuscii a non scivolarci sopra e raggiunsi il letto, dove trovai Niall ad attendermi con una rosa in mano. Sorrisi e lui si avvicinò, lasciandomi un bacio sulla punta del naso e mettendomi la rosa tra le mani.
- Devo parlarti, hai un minuto? -
- Per te anche un'ora - risposi sedendomi sul letto insieme a lui.
- Le registrazioni sono finite! - esclamò contento - Quindi presto potremo andare a parlare con i tuoi genitori -
Urlai di contentezza e mi buttai su di lui. Le sue braccia mi strinsero forte e, immediatamente, cercai le sue labbra che mi avvolsero in uno di quei baci che mi facevano sciogliere il cuore.
- Però - continuò parlando sulle mie labbra - Prima devo fare una cosa -
- Cosa? - domandai curiosa.
- E' solo un concerto. Poi sono tutto per te -
- E dove? -
Rimase per qualche secondo in silenzio abbassando lo sguardo.
- Brasile. Una settimana - confessò - Quindi salta anche la tua 'vacanza' con Harry a Disneyland -
- Brasile? - esclamai spalancando gli occhi - Ma... è lontanissimo! -
- Lo so amore mio... -
Mi immobilizzai e lo guardai negli occhi, sorridendo.
- Perchè sorridi? - chiese lui ridendo.
- Non mi avevi mai chiamata così - risposi - Dovresti farlo più spesso -
Mi baciò nuovamente e sorrise - Lo farò tutte le volte che vorrai -
- Come farò a stare una settimana senza di te? -
Prese il telefono dalla tasca e me lo mise davanti gli occhi - Potremo sentirci ogni giorno -
- Non sarà la stessa cosa - sbuffai.
- Una settimana non è tantissimo. Vedrai che passerà in un lampo -
Annuii e sorrisi lievemente. Poi Niall mi baciò la fronte e si alzò.
- Devo sistemare le ultime cose. L'aereo è domani sera - mi avvisò - Ci vediamo dopo a cena -
- A dopo -
Aprì la porta e la richiuse subito dopo, avviandosi lungo il corridoio.
Rimasi ferma sul letto a riflettere sulle parole di Niall. In fondo aveva ragione, una settimana non sarebbe stata la fine del mondo. Sfilai l'accappatoio e indossai un vestitino blu semplice e comodo con un paio di Vans, poi scesi in piscina, sicura di trovarci Harry che si divertiva a fare tutti di ogni genere. Infatti, ancora prima di arrivare, lo sentii urlare.
- Adesso stai a guardare, Louis - avvisò il suo compagno che lo guardava distrattamente a bordo piscina insieme ad Eleanor - Questo tuffo sarà il migliore che tu abbia mai visto! -
- Hai detto la stessa cosa per gli ultimi sei tuffi! - protestò Eleanor ridendo.
- Ovvio i miei tuffi sono tutti fantastici - si vantò ironicamente Harry mettendosi in posa sul bordo del trampolino. Silenziosamente mi levai le scarpe e salii sul trampolino. Harry sembrò non accorgersene, mentre Louis stava già cominciando a ridere.
- Lou, che ridi? - chiese Harry senza accorgersi della mia presenza alle sue spalle. Ma prima che si rendesse conto di qualcosa, lo spinsi e cadde in acqua urlando.
Scoppiai a ridere e mi spostai velocemente dal trampolino, prima di scivolare in acqua e fare la stessa fine di Harry.
- Bel lavoro Ellie - si complimentò Louis battendomi il cinque.
- Mi vendicherò, ricordatelo! - esclamò Harry lanciandomi schizzi di acqua dalla piscina.
Pochi minuti dopo uscì e si sedette accanto a me su una sdraio.
- Ti diverte proprio farmi arrabbiare vero? - chiese pizzicandomi un fianco con un dito.
- In effetti è uno dei miei passatempi preferiti - risposi - Ho saputo del Brasile... - dissi poi cambiando tono di voce e diventando più seria.
- Mi dispiace che il nostro viaggio a Disneyland sia finito così.. -
- Non fa niente, Harry -
Sorrise e mi agitò una mano fra i capelli, scompigliandoli.
- Mi mancherà non essere la vittima dei tuoi scherzi... anche se solo per una settimana - confessò.
- Tranquillo... ci rifaremo non appena tornerai... Così avrò più tempo per pensare a qualche altro scherzo divertente -
- Sei malvagia - commentò ironicamente.
- Ragazzi, a cena! - urlò Maura dall'ingresso dell'hotel.
Harry si alzò e mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi. Poi raggiungemmo gli altri e ci avviammo verso la sala da pranzo, dove mi attendeva il posto accanto a Niall, già seduto e ad aspettarmi.
La cena fu abbastanza movimentata. I ragazzi avevano parlato del Brasile, di quanto sarebbe stato bello, di quanto si sarebbero divertiti. Niall era pensieroso, si limitava solo ad annuire con la testa. La mia mano era stretta alla sua e, qualche volta, la stringeva più forte per farmi capire quanto gli sarei mancata. Io sorridevo e basta. Non mi andava di parlare. I nostri sguardi si dicevano già abbastanza, in fondo.
Dopo cena raggiunsi Niall seduto su una panchina in giardino.
- Posso sedermi? - chiesi sottovoce.
- Ovvio che puoi - rispose sfoderando uno di quei sorrisi che tirava sempre fuori quando voleva far sorridere anche me. Infatti automaticamente anche le mie labbra diventarono un piccolo sorriso, anche se lieve. Il suo braccio mi circondò le spalle e la mia testa cadde accanto alla sua, assaporando il suo intenso profumo di cui non potevo più fare a meno ormai. Mi lasciai trasportare dalla sua mano che mi accarezzava la schiena e chiusi gli occhi, per godere di più quel momento.
- Spesso ripenso a quella sera - sussurrò al mio orecchio.
Non c'era bisogno di specificare quale sera fosse. Imbarazzata, sentii le guance avvampare e il mio cuore cominciò a palpitare forte, come se volesse che Niall ne percepisse i battiti.
- Sai, quando avevo preparato la sorpresa non avrei mai immaginato che... succedesse tutto quello che è successo... E' stata come una carica di energia per me -
- Si. E' stato perfetto - commentai.
- Più che perfetto. Non mi sono mai sentito più felice di stare con qualcuno. Credo che quei tre anni lontani ci siano serviti a... -
- A capire quello che provavamo - completai.
- Ellie, mi prometti una cosa? -
Alzai lo sguardo verso di lui e incontrai i suoi occhi persi nel vuoto, pensierosi.
- Cosa? - domandai.
La sua risposta fu preceduta da un attimo di silenzio. Forse stava cercando le parole giuste per dirmi quello che stava pensando.
- Non lasciarmi mai. Qualunque cosa succeda - mormorò - E io ti assicuro che farò lo stesso con te. Per sempre -
- Non potrei separarmi da una parte di me stessa, Niall - lo rassicurai - Perchè tu hai occupato il mio cuore. Tutto il mio cuore -
Sorrise e mi baciò, circondandomi di una sensazione di felicità quasi surreale, unica. Avrei voluto restare abbracciata a lui per sempre. Il suo calore mi scaldava il cuore. Mi sentivo spensierata e al sicuro. Al sicuro da tutto. La sua mano si spostò dentro lo scollo del vestito sulla schiena e la sua bocca scese lungo il mento fino alla base del collo.
- Potrebbe arrivare tua madre da un momento all'altro - lo avvisai anche se, in realtà, non volevo che si fermasse.
Lui continuò senza prestare attenzione alle mie parole e con le dita scostò una manica del vestito, in modo che le sue labbra potessero raggiungere la spalla e scendere ancora più giù, fin dove desideravano. Poi risalirono e raggiunsero nuovamente la bocca, mentre lasciavo andare tutti i pensieri e mi affidavo a lui.
- Sposami - sussurrò.
Aprii gli occhi incredula e lo guardai, insicura se stesse scherzando o no. Lui rise accarezzandomi la guancia. Avvicinò la bocca alla mia e sussurrò di nuovo quella parola sulle mie labbra.
- Sposami, Ellie -
Lo abbracciai, scaricando in quell'abbraccio tutte le sensazioni che fino a quel momento mi avevano fatta sognare.
- Abbiamo tanto tempo ancora, lo so - constatò - E se vorrai aspettare per me andrà bene -
Gli tappai la bocca con un dito e - Non ho voglia di aspettare -
Sorrise come se gli avessi appena levato un peso dal cuore.
- Ti amo -
- Anch'io Niall -- My Corner -
Eccomi!
Niall ed Ellie si sposano!! *bombe e fuochi d'artificio*
Siete contente? xD Lasciatemi qualche commento mi raccomando!
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Cause you make my heart race || Niall Horan
FanficTutto intorno a lei le ricordava la sua infanzia: la soffitta impolverata, un baule pieno di cose, una piccola collana di creta. Tutto sembrava riportarle in mente il suo migliore amico, con il quale non aveva più parlato per paura di risultare inva...