Capitolo 49

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Nella stanza calò il silenzio. L'unico rumore era quello della pioggia che sbatteva insistentemente sul vetro della finestra, creando piccole goccioline di rugiada sui petali dei fiori poggiati sul davanzale.

«Tuo padre è stato insieme a mia madre per un paio di mesi prima che incontrasse tua madre» esordì Dana. «Non so bene come siano andate le cose tra di loro, non so perchè si siano lasciati all'improvviso, so solo che mia madre era incinta e non disse nulla a tuo padre per paura di rovinargli la vita. Nonostante mia madre lo amasse, lui era innamorato di tua madre e lei non poteva farci nulla se non arrendersi e mettersi da parte».

Le mie mani tremavano mentre stringevano il vecchio album di foto. Non riuscivo più ad ascoltarla, a parlare e persino a respirare. Ero confusa, terrorizzata da quel passato venuto fuori all'improvviso, così velocemente da spezzare quell'unico filo che teneva ancora unite le due metà del mio cuore. Non sapevo se credere a quella storia e accettarla o scappare via ancora una volta e nascondermi. Lo facevo sempre; scappare era diventata la mia soluzione a tutto.

«Ellie, di qualcosa» mi spronò. La sua voce si spezzò ma non si scompose.

«Da quanto tempo sai che...».

«Che siamo sorelle? Dalla tua laurea. L'ho scoperto quel giorno stesso, ma non ho avuto il coraggio di dirlo a nessuno. Nemmeno a te» affermò.

Respirai profondamente e chiusi gli occhi. Non potevo prendermela con nessuno se non con me stessa e con la mia vita piena di problemi. Dana era mia sorella ma non solo; era la fututa sposa del ragazzo che amavo con tutta me stessa. Come non avevo fatto a ricollegare tutto? Se avessi fatto due più due me ne sarei subito resa conto anche io. Riposi l'album al suo posto e guardai Dana. Dal suo viso non traspariva alcuna emozione, ma sapevo che dentro stava esplodendo. Non era facile per me accettare una cosa del genere e lo stesso valeva per lei. C'eravamo dentro entrambe, ormai.

«Chi altro sa di questa storia?» chiesi.

Esitò per un'istante, poi disse «Te l'ho detto. Non ho avuto il coraggio di dirlo a nessuno».

«Neanche a Steven?» domandai cautamente.

Scosse la testa. «No. In realtà o provato a parlargliene ma... finivamo sempre per litigare. E lo sai anche tu».

«Litigare riguardo cosa?». Era la domanda che mi torturava da tempo ormai. Attesi con ansia una possibile risposta da parte di Dana, che sembrò per un attimo spiazzata dalla mia curiosità.

Incerta disse «Beh, diverse cose. Non so se...».

La porta della camera di Dana si aprì, rivelando la presenza di Niall sull'uscio. Divenni di pietra all'istante, così come Dana, che rimase immobile nel suo angolino a guardare. Il mio cuore batteva troppo forte, tanto che mi sembrò che stesse per esplodere. Indugiai per un attimo sugli occhi di Niall che osservavano prima me, poi Dana, poi entrambe.

«Ho interrotto qualcosa?» chiese, corrucciato. Liberai un profondo respiro e guardai Dana, sperando che rispondesse lei alla sua domanda.

«Assolutamente no. Io e Ellie stavamo solo parlando... del suo abito da damigella per il nostro matrimonio».

«Cosa?» dissimo io e Niall contemporaneamente, sorpresi.

Dana si morse il labbro inferiore e mi fece segno di reggerle il gioco. Damigella? Al matrimonio di Niall?

«Ehm, si... Dana mi stava giusto dicendo che le avrebbe fatto piacere se... fossi stata la sua damigella d'onore e...».

L'espressione di Niall era un misto tra inquietata e completamente confusa. E, in fondo, non aveva tutti i torti. Sapeva che io e Dana non andavamo d'accordo, e sicuramente anche io sarei rimasta di sasso se fossi stata al suo posto. Ma ormai il danno era fatto e io, che volessi o no, sarei stata la damigella al matrimonio del mio ex fidanzato con il quale, tra parentesi, avevo litigato il giorno prima specificando di non volerlo più vedere. La mia coerenza era da ammirare.

Cause you make my heart race || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora