Capitolo 35

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Steven catturò la mia attenzione strattonandomi delicatamente un braccio. Mi girai verso di lui e sorrisi, un pò in colpa per aver passato metà del nostro primo ballo a guardare Niall. Ma non potevo farne a meno, era un irrefrenabile istinto che non avevo ancora imparato a fermare.
«Sei un pò rigida» commentò il mio ballerino stringendo la presa sui miei fianchi. Feci spallucce imbarazzata e gli guardai i piedi, dove le impronte bianche delle mie scarpe risaltavano sul nero dei suoi mocassini.
«Quante volte ti ho pestato i piedi?» chiesi socchiudendo gli occhi per la vergogna.
«Non troppe. Sono abituato, non è un problema». Il fatto che avesse appena detto di esserci "abituato" significava che non ero di certo la prima ragazza goffa con cui avesse ballato. Sentii inspiegabilmente un pizzico di gelosia che provai subito a scacciare dalla mia testa, ripetendomi mentalmente che non aveva senso pensare a quante ragazze fossero passate per le braccia muscolose di Steven. Non stavamo insieme, eravamo indipendenti, semplicemente... amici. Era chiaro però che il concetto di amicizia che a me pariva tanto chiaro, a lui sembrava assurdo. Non avevamo mai parlato prima del nostro rapporto, tranne in qualche rara occasione durante la quale cercai di rimanere impassibile. Era evidente che provasse qualcosa per me. Ed ero certa che il vestito che stavo indossando quella sera era stata una sua idea. Forse era stata Pamela a suggerirgli di comprarlo.
La voce sottile di una donna trascinò via i miei pensieri con la stessa velocità con cui erano apparsi qualche minuto prima. Osservandola da più vicino capii che doveva avere all'incirca cinquant'anni, ma a prima vista sembrava non averne nemmeno quaranta. Mi sorrise e poi sorrise a Steven, che mi lasciò per circondarla in un caloroso abbraccio.
«Ellie, ti presento mia zia Matilde. Zia Matilde, lei è Ellie».
La donna mi guardò con uno sguardo dolce, sorridendo appena. Aveva un'aria buona e incredibilmente felice e spensierata che fece sorridere anche me. Mi porse la mano e la strinsi con leggerezza, poi le braccia di Steven tornarono a poggiarsi sui miei fianchi e mi sentii meglio. La sua stretta mi faceva sentire al sicuro.
«E' un piacere conoscerti. Steven mi ha parlato così tanto di te che ho subito intuito chi fossi. Non smette mai di ripetere il tuo nome quando è a casa con noi» affermò pizzicando le guance di Steven che arrossì.
Lo guardai come per dire "davvero parli di me con la tua famiglia?" e lui fece spallucce, non sapendo cosa aggiungere. Era così bello quando arrossiva...
«Magari qualche giorno potresti venire a pranzo da noi» si intromise un'altra donna, che aveva sicuramente sentito tutta la conversazione. Dall'incredibile somiglianza ero abbastanza sicura che si trattasse della madre di Steven.
«Mamma, zia, non penso che...» provò Steven, ma gli occhi nocciola delle due donne era puntati sui miei. Arrossii anch'io e scrollai le spalle.
«Non sarebbe una cattiva idea... devo solo organizzarmi e... vi farò sapere» balbettai, mentre la presa di Steven sul mio fianco di rafforzava, come se volesse scusarsi. Ma in fondo per cosa avrebbe dovuto chiedermi scusa? Era solo un pranzo, dopotutto.
Pochi minuti dopo le due donne ci lasciarono, spostandosi verso la zona buffet del giardino. Io e Steven restammo in silenzio per qualche minuto, camminando fuori dalla pista da ballo e allontanandoci verso una panchina decorata con piccole foglie dorate cosparse di brillantina e qualche margherita. Guardai per un attimo nella direzione di Niall e mi accorsi che anche lui e Dana erano andati via. Cercai di allungare il collo il più possibile per vedere se fossero ancora nei paraggi, ma non vidi nessuno. Erano andati via? E perchè averlo perso di vista mi innervosiva così tanto? Semplice: volevo sapere se stava bene con Dana tanto quanto stava bene con me fino a qualche mese fa. Volevo solo sapere se era felice anche con lei. Perchè quella sera io mi sentivo così: felice. E non sapevo definire con certezza cosa fosse a rendermi così euforica. Forse Steven, forse il moi vestito, forse quella splendida atmosfera fiabesca... non ne avevo idea. Ma se avessi potuto prolungare quella serata per sempre lo avrei fatto.
«Non devi accettare per forza» mi disse Steven riferendosi al pranzo. Abbassò lo sguardo.
«Ma sappi che se venissi sarebbe fantastico. Potrei farti vedere tutto il giardino e magari se resti fino a tardi, potrei portarti sul tetto a vedere le stelle... solo se tu vuoi ovviamente».
Sorrisi e annuii. «Si, sarebbe davvero fantastico. Vedrò cosa posso fare, te lo prometto».
E così, senza un motivo preciso, mi avvicinai di più a lui. Volevo sentirlo più vicino, perchè con lui era tutto così facile che non mi sembrava neanche reale. Era tutto così semplice... Ovviamente l'opposto di ciò che era la vita del ragazzo che amavo. In amore non si può scegliere, ed è quello che era successo a me. Non avevo scelto di innamorarmi del mio migliore amico... era successo così, per caso. Ma la sua vita era un continuo di problemi che io non riuscivo ad affrontare. Soprattutto adesso che stava diventando padre.
«Steven» sussurrai.
«Che c'è?» domandò, bisbigliando le parole accanto al mio orecchio.
«Niente» mormorai. Non sapevo con certezza perchè avessi detto il suo nome; ero solo curiosa di sapere se anche lui stava pensando a qualcosa. C'era un silenzio imbarazzante tra noi.

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Alle 12:30 in punto arrivai di fronte la villa di Steven, con tanto di vestito e tacchi (un'assurda idea di Pamela, ovviamente).
«E' solo un pranzo» mi ripetei. Aprii lo sportello della macchina e scesi, dirigendomi con passo deciso verso l'ingresso....

ANNUNCIO NATALIZIO
Immagino le vostre facce adesso... non odiatemi hahahah xD
Non sono riuscita ad aggiornare domenica perchè alcuni miei amici hanno organizzato una giocata a carte che è durata un'eternità, quindi... lol Eeeeee, visto che oggi è Natale (Auguri a tutte :*), ho pensato di pubblicare una parte del capitolo, mentre il resto lo pubblicherò domani :)
Buone Feste!! E non abbuffatevi di panettone mi raccomando :*
Baci

 Ps: questa prima parte del capitolo è veramente banale, scusatemi!! Il capitolo completo è molto lungo (credo che sia il più lungo che io abbia mai scritto), quindi mi rifarò con l'aggiornamento di domani :)

Cause you make my heart race || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora