Mi lasciarono sola con Steven, che si avvicinò come se si aspettasse che mi alzassi da un momento all'altro e lo picchiassi. Invece non riuscivo letteralmente a muovermi. Un pò perchè non volevo avvicinarmi a lui dopo averlo visto completamente ubriaco e fuori di sé. Un pò perchè ero ricoperta da fili e flebo e muovermi non era per niente facile.
«Non so cosa dire» confessò all'improvviso, tenendo lo sguardo sul pavimento. Il suo petto si alzava e abbassava velocemente e capii che era nervoso.
«Sinceramente nemmeno io» dissi.
Alzò lo sguardo e incrociò il mio. «Dimmi che non sei arrabbiata con me, ti prego. Qualunque cosa io ti abbia fatto, devi sapere che non ero in me».
«Se non avessi avuto le forze di prendere il cellulare e chiamare qualcuno, lo sai dove sarei adesso? Stev, non so perchè tu ti sia ridotto in quello stato, ma non posso rischiare che accada un'altra cosa del genere».
Lo sentii sospirare e, conoscendolo, sapevo che si stava trattenendo dal piangere. Ultimamente era così emotivo che avevo anche paura a parlargli.
«Mi dici perchè hai bevuto?» chiesi, facendomi coraggio.
«Non posso».
«Perchè?».
Ero confusa. Ero sicura che fosse stata colpa di quella lite con Dana, ma non riuscivo a spiegarmi perchè non me ne volesse parlare. Era stato lui a dirmi più volte che tra di noi non ci sarebbero stati mai segreti.
«Te lo dirò. Magari quando starai meglio, va bene?».
Annuii, senza forze. Nelle mie condizioni, parlare mi sfiniva.
«Vorrei riposare» mormorai a bassa voce e subito Steven si allontanò, guardandomi con una dolcezza sconfinata. Dal vetro che dava nel corridoio notai che Niall aveva scelto la sedia più vicina alla mia stanza in modo da potermi tenere sotto controllo. Se ne avessi avuto le forze sarei corsa ad abbracciarlo. Si accorse che lo guardavo e sorrise.
Lui era una di quelle persone a cui non smetti mai di pensare. Il suo sorriso era vita allo stato puro. Avrei tanto voluto dirgli di smetterla di guardarmi in quel modo, come se in me trovasse sempre qualcosa di speciale, perchè ad ogni sguardo mi innamoravo un pò di più. E non potevo permettermelo. Non era facile dimenticare il passato, ma era ancora più difficile provare a dimenticare come avevo immaginato il mio futuro e ricostruirlo, con la consapevolezza che mancherà sempre una parte di me. Perchè in lui c'era la vera me. C'era un pezzo della mia anima che sarebbe stato suo per sempre.
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Qualche giorno dopo
Il vestitino bianco di lana che avevo deciso di indossare mi ricadeva morbido sulla vita, nascondendo i miei fianchi quasi inesistenti. Non ricordavo quando fosse stata l'ultima volta che avevo toccato cibo, ma la dottoressa quella mattina era molto chiara. Dovevo rimettermi in forze o sarei finita di nuovo in uno di quei letti d'ospedale.
«Hai preso tutto?» chiese Daniel mentre mi guidava verso la macchina.
«Mi ha aiutato Pamela» risposi. Salii nei sedili posteriori, accanto a Steven e fui seguita da Niall, che chiuse la portiera. Non doveva essere la mia giornata fortunata visto che mi trovavo stretta tra Steven e Niall, entrambi imbarazzati quanto me.
«Mia madre ha preso un appuntamento questo fine settimana per andare a cercare un altro abito. Vorrebbe venire anche lei, se per te non è un problema» affermò Steven, stringendomi la mano.
«Certo. Pam, per te va bene?».
La mia migliore amica si morse nervosamente il labbro e sussurrò quello che mi sembrò un 'mi dispiace'.
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Cause you make my heart race || Niall Horan
FanfictionTutto intorno a lei le ricordava la sua infanzia: la soffitta impolverata, un baule pieno di cose, una piccola collana di creta. Tutto sembrava riportarle in mente il suo migliore amico, con il quale non aveva più parlato per paura di risultare inva...