Capitolo 23

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Magari era solo un sogno. Ma fu come una coltellata al cuore. Rimasi immobile sul pavimento freddo e inaccogliente della stanza di Harry, mentre lui aveva lo sguardo fisso verso la porta. Vidi passare davanti ai miei occhi quella scena circa un miliardo di volte, senza riuscire a capire se fosse accaduta veramente o facesse parte di un terribile incubo. Speravo ancora di svegliarmi nel bel mezzo della mia stanza e ridere, ridere di quell'incubo, ma il bruciore di quello che avevo fatto si faceva sentire fin troppo per essere un'invenzione della mia immaginazione. Era successo tutto realmente, in meno di qualche minuto. E l'espressione di disgusto e disprezzo negli occhi di Niall, fermo davanti l'uscio della porta, mi fece capire che mai si sarebbe aspettato una cosa del genere. Quasi con un movimento impercettibile sparì dalla mia vista. Sentivo la sua corsa affannata giù per le scale, ma non avevo la forza ne la volontà di alzarmi e rincorrerlo. Avevo rovinato tutto quello che avevo costruito in mesi e mesi qui a Londra, avevo spezzato l'unico grande sogno che mi aveva reso la vita felice più di quanto già non lo fosse. Ed era bastato un errore a far traboccare il vaso e romperlo in mille pezzi.
Harry si alzò da terra e mi lanciò un'ultima occhiata disperata prima di correre via, sicuramente per inseguire Niall. E io, come una stupida, restai seduta sul pavimento per qualche secondo, prima di inseguire il riccio che si precipitava giù per le scale. Harry era già sparito dalla mia vista, era più veloce di quanto pensassi.
- Hai visto Niall? - chiesi a Louis nascondendo il più possibile le lacrime.
- Ha preso la macchina. Aveva una certa fretta - rispose - Perchè, cosa è successo? -
La macchina. Niall aveva preso la macchina. Lo conoscevo, sapevo quanto fosse maturo e responsabile, ma in quel momento mi sarei aspettata tutto da lui. Anche che si cacciasse nei guai per colpa mia. Sentii in lontananza le urla di Harry che pregavano Niall di fermarsi. Ma lui partì velocemente, abbandonando il parcheggio ed Harry, in piedi davanti al cancello. Il riccio si voltò verso di me, trasmettendomi una paura e un'ansia che mai avevo provato prima di quel momento. Lo raggiunsi correndo.
- Dove è andato? - chiesi preoccupata.
- Non lo so, Ellie -
- Ho rovinato tutto! - ringhiai calciando il cancello che si chiuse violentemente. L'espressione di Harry cambiò totalmente, divenendo seria e tesa. Forse non mi aveva mai visto così arrabbiata. O forse ero io che non lo ero mai stata.
- Niall capirà - affermò per consolarmi. Gli lanciai un'occhiataccia.
- Come fai ad essere così tanto sicuro di questo? Se avesse voluto ascoltare le mie spiegazioni e perdonarmi, non credi che sarebbe ancora qui? No! Invece è scappato! -
Harry rimase silenziosamente a guardarmi. Poi andò via e raggiunse gli altri in attesa di spiegazioni da parte nostra. Speravo con tutto il cuore che nessuno sapesse cosa fosse realmente successo e che Harry mentisse. Era una situazione orrenda, non volevo che ne entrassero a far parte anche i ragazzi.
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L'auto di Niall rientrò poco dopo il tramonto, con un rombo sordo che mi fece sobbalzare dal letto. Mi catapultai velocemente verso la finestra, scostando le tende per avere una visuale più ampia di tutto il parcheggio. Lui scese dalla macchina con indifferenza, la chiuse e attraversò il giardino, entrando in albero. Il mio cuore cominciò a martellare fino a farmi mancare il respiro. Velocemente infilai le scarpe e aprii la porta della mia stanza, correndo fino alle scale. Niall stava salendo, lentamente, ma non appena mi vide abbassò lo sguardo e mi superò senza prestarmi un minimo di attenzione. Una seconda coltellata al cuore. Ma più grande, densa, dolorante della prima. Il cuore cominciò a palpitare forte, martellando insistente sul petto. Stupida, incosciente.. non riuscivo a trovare altre parole che potessero descrivermi meglio di così. Erano davvero tutti convinti che le cose si sarebbero sistemate? Lo sguardo afflitto di Niall non mi rendeva così sicura che prima o poi tutto sarebbe ritornato come prima. Sentivo di averlo deluso. Ma speravo che magari, dopo un pò di tempo, mi avrebbe lasciata chiarire quell'enorme equivoco confusionario. Per il momento, lasciar perdere sarebbe stata la cosa migliore, sia per me che per lui. La cosa che più mi pesava era aver distrutto la sua amicizia con Harry. E se non si sarebbero riappacificati presto? Cosa ne sarebbe stato degli One Direction? Sarebbe stato assurdo se si sarebbero sciolti per colpa mia. E di Harry. In fondo dentro quel bacio c'era anche lui.
Scesi, sbucando nella hall che, stranamente, quel giorno mi sembrò più fitta di gente. Uomini in elegante completo giacca-cravatta abbinato con estrema cura nei minimi particolari, donne alte e slanciate dagli sguardi intimidatori ed agghiacciati. Ognuno lì dentro sembrava essere perfettamente sicuro di ciò che voleva. E io? Sapevo cosa volevo. Ma riprendermelo sarebbe stato difficile se non impossibile. Una mano calda e rassicurante mi si appoggiò sulla spalla destra. Non mi girai, avevo riconosciuto il tocco delicato di quella mano sottile.
- Tutto bene? - sussurrò dolcemente la madre di Niall.
- Non credo di poter rispondere a questa domanda adesso - affermai con sincerità. Il suo sospiro prolungato mi fece intuire che anche lei era a conoscenza di quello che era successo. Sicuramente Louis non aveva perso tempo a diffondere la notizia in giro per l'albergo. Speravo solo che a nessun giornalista venisse la bella idea di pubblicare tutto in prima pagina. Mi sentirei ancora più in colpa nei confronti di Niall. Niall Horan tradito dalla sua ragazza... veramente orribile come titolo di copertina.
- Hai parlato con Niall? - chiese più dolcemente Maura, notando i miei occhi persi in mille pensieri.
- Non voglio parlare con lui oggi. E poi sono certa che non intenda ascoltarmi, quindi... -
- Capisco - intervenne - Vedrai che prima o poi Niall... -
Roteai gli occhi e la fermai prima che potesse completare la sua frase.
- No - risposi freddamente - Non ho voglia di sentirmelo dire anche da te -
Mi resi subito conto di aver usato un tono troppo acido e abbassai lo sguardo, imbarazzata. Lei però non sembrò essersi offesa e mi sorrise lo stesso.
- Non parliamone più allora - affermò comprensiva.
- Non dovresti essere arrabbiata con me per quello che ho fatto? - chiesi senza riuscire a trattenermi.
Mi sorrise nuovamente - So quanto tieni a Niall. E anche quanto Harry tiene a Niall. Mi fido di voi, non ho bisogno di nient'altro... O vuoi dirmi che farei meglio a non fidarmi? - mi stuzzicò.
Risi per la prima volta in quelle poche ore dopo l'arrivo dei ragazzi e mi fiondai su Maura, stringendola più che potevo.
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Quella sera, a cena, nessuno in tavola sembrò avere voglia di parlare. Scambiai qualche sorriso con Zayn, solo perchè si trovava seduto di fronte a me. Niall invece, evitava in qualunque modo il mio sguardo, nonostante fossimo seduti a solo un posto di distanza, separati da quella testa pazza e sorridente di Louis. Era l'unico a parlare, sperando di poter animare almeno di poco quella serata che si prospettava più noiosa e imbarazzante del solito. Nemmeno Harry fiatava; ma il suo sguardo era perennemente fisso su Niall. Scostai la forchetta posandola sulla tovaglia, ma per errore mi scivolò rumorosamente per terra. Per la prima volta Niall alzò lo sguardo verso di me, e il mio cuore palpitò come un matto fino a quando non lo riabbassò nuovamente. Furono pochi secondi, ma ero sicura di non essermi mai sentita meglio.
- Mi passeresti la salsa? - chiese il biondino a Liam.
- Tieni - intervenne Harry porgendogliela gentilmente. Niall lo fulminò con gli occhi e afferrò bruscamente la salsa. Se non fosse stato affamato, ero sicura che non l'avrebbe nemmeno presa.
- Quando hai detto che parti per l'Irlanda? - domandò Louis, come se non lo sapesse già.
- Tra due giorni - risposi arrotolando gli spaghetti attorno alla mia forchetta.
Automaticamente la testa di Louis si voltò verso Niall. Magari sperava che, il fatto che tra poco più di 24 sarei dovuta andare via, lo avrebbe scosso. Ma Niall sembrava la persona più tranquilla del mondo in quel momento. Il moro accanto a me ritornò con lo sguardo sul suo piatto e sospirò come per dirmi 'io ci ho provato'. Lo sapevo, lui era un grande amico.
Improvvisamente Niall si alzò dalla tavola e sparì tra la folla della sala da pranzo. Liam agrottò le sopracciglia e ci guardò.
- Perchè è andato via? - domandò.
Non ci pensai su nemmeno per un secondo e mi alzai, inseguendolo. I ragazzi mi guardarono sorpresi, ma nessuno di loro, fortunatamente, mi seguì. Salii le scale di corsa e arrivai appena in tempo per vedere Niall sbattere violentemente la porta della sua stanza. Mi avvicinai alzai e il braccio per bussare... ma non ci riuscii. Tornai nella mia stanza e mi lanciai sul letto, stropicciandomi gli occhi.
Perchè, perchè, perchè? Perchè non riuscivo mai a combinare qualcosa di buono?

- My corner -
Mi immagino la vostra faccia non appena vi siete accorte di quanto sia misero questo capitolo... lo so, lo so..................... Ma è come un capitolo di passaggio e... SURPRISE! La prossima volta anzichè uno i capitoli saranno dueeeee xD Già, due nello stesso giorno u.u Non odiatemi per questo capitolino, vi prego c':
Mi farò perdonare la prossima volta, promesso!
Un bacio :*

ps: per tutte le ff che sto seguendo... non ho ancora avuto il tempo di leggere i capitoli più recenti, spero di riuscirci entro stasera!

Cause you make my heart race || Niall HoranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora