Durante tutta la durata della cena, ne io ne Niall fiatammo. Cercavo di nascondere il rossore delle mie guance al solo ricordo di qualche istante prima, tenevo lo sguardo basso, sul piatto, sembrava che le mie orecchie andassero in fiamme. E non ero l'unica. Anche Niall stranamente non aveva scambiato neanche una parola con nessuno. E i suoi sguardi, quegli occhi di cristallo che ogni tanto incontravano i miei, mi facevano tremare.
- Andate ad una festa? - chiese Zayn alzandosi per primo dalla tavola.
- Si - rispose prontamente Niall.
- Posso venire? - domandò Louis - Porto anche Eleanor così magari stiamo tutti insieme! -
Sgranai gli occhi e gli lanciai un'occhiataccia quasi impercettibile, che solo Harry sembrò notare. Si avvicinò a Louis e gli tirò un pugnetto sulla spalla, sorridendo.
- Non credi che sia meglio lasciarli un pò da soli? Non riescono mai a stare insieme... e tra qualche giorno Ellie ed io partiremo per Parigi... Disneyland ricordi? - intervenne Harry salvando la mia serata. Adesso ero in debito con lui e dal suo sorrisetto, sapevo che sdebitarmi non sarebbe stato facile. Chissà cosa mi avrebbe fatto fare...
- Ok, ok. Resto a casa! - annunciò Louis.
I ragazzi rientrarono in hotel, lasciando che Niall mi accompagnasse in macchina. L'auto partì in fretta, e Niall era davvero impaziente. Lo adoravo. Adoravo quell'accenno di sorriso sempre in viso, il modo di stringere nervosamente le mani sullo sterzo, gli occhi concentrati sull'asfalto che scorreva veloce davanti a noi. Qualche volta si voltava a guardarmi, mentre io ammiravo il panorama delle luci londinesi fuori dal finestrino. Credeva che non lo vedessi, che non mi accorgessi di come mi studiava. Ma il riflesso della sua immagine sul vetro mi permetteva di guardarlo in ogni suo gesto. Perché doveva essere così difficile confessargli tutto? Di cosa dovevo avere paura in fondo? Dal suo comportamento era abbastanza chiaro che anche per lui io non fossi solo un'amica. Il suo sguardo mi studiava, mi sorrideva addirittura. Ma allora cosa mi frenava?
D'improvviso tornai alla realtà, allontanandomi dai miei pensieri. Niall aveva imboccato una strada ampia e all'apparenza deserta, con la quale avevamo lasciato Londra. Mi voltai a guardare alle spalle dell'auto e non notai nessuna segnaletica, nessuna città sulle vicinanze. La strada andava a stringersi sempre di più, e il terreno diventava sempre più scosceso per via di qualche sasso sparso qua e la. Eravamo in aperta campagna.
- Credevo che andassimo ad una festa - dissi guardandomi attorno con aria confusa.
- Infatti, ci stiamo andando - Il suo sorriso divertito mi suggerì che non aveva alcuna intenzione di portarmi ad una festa. Era stata solo una scusa per convincermi ad uscire con lui.
- Mi dici dove stiamo andando?! - esclamai ansiosamente.
Niall rise - E' una sorpresa... Siamo quasi arrivati. Metti questa - Mi porse una benda nera e mi costrinse ad indossarla. Ero confusa, ma allo stesso tempo non vedevo l'ora di sapere dove mi stesse portando.
- Non puoi darmi almeno un indizio? - lo pregai - Daii... solo uno! -
Il mio migliore amico rise e mi diede un colpetto sotto il mento - Cos'è che ti sfugge esattamente del concetto di "sorpresa"?-
Sbuffai rassegnata. Nemmeno se ci avessi insistito fino allo sfinimento sarei riuscita ad estorcergli la più piccola informazione. Lo conoscevo ormai. Ma anche lui conosceva me, e sapeva che la pazienza non era il mio forte.
Sentii l'auto fermarsi, la portiera di Niall aprirsi e qualche secondo dopo richiudersi. Poi anche la mia portiera si aprì e Niall mi afferrò la mano con delicatezza, aiutandomi ad uscire senza cadere. La sua mano destra continuava a stringere la mia, mentre con la sinistra mi stringeva un fianco. Sentivo il suo nervosismo, lo sentivo nelle sue dita che si aggrovigliavano alle mie. Era ansioso di scoprire la mia reazione appena avessi tolto la benda. E io non sapevo cosa aspettarmi di trovare in quel posto sperduto. Ci trovavamo in mezzo agli alberi, avrei potuto dirlo con certezza. Ne riconoscevo il profumo anche ad occhi chiusi, l'aria fresca e il fruscio delicato di foglie secche che si spezzavano sotto le mie scarpe.
- Puoi levare la benda - mi sussurrò Niall all'orecchio con voce cauta, come se non fosse del tutto sicuro dell'effetto che potesse avere su di me la sua sorpresa. Senza esitazione, sfilai la benda che cadde per terra, mentre il mio sguardo si perdeva oltre l'orizzonte di un grande e maestoso lago dalle acque cristalline e limpide. Attraccata al molo c'era una piccola barchetta di legno, colorata di tutte le sfumature di azzurro, dal celeste al blu notte. Per qualche secondo non riuscii a parlare. Rimasi immobile a bocca aperta, sperando che il cuore non mi scoppiasse all'improvviso.
- Sto sognando - constatai - Non può esistere un posto così perfetto -
La risata soddisfatta di Niall mi sfiorò l'orecchio come un soffio di vita. Non avevo ancora avuto il tempo di realizzare che lui era lì, insieme a me, in quel posto magico. Le sue labbra mi sfioravano l'orecchio e le sue mani mi guidavano dolcemente verso la barchetta che ondeggiava cullata dalle acque del lago. L'idea che Niall fosse già stato lì, che avesse preparato tutto per me, mi faceva impazzire di felicità. Era sicuramente molto, molto meglio di una banale festa.
- La barca non è grandissima... dovremo stringerci un pò - mi avvisò anche se, dal tono di voce con il quale aveva pronunciato quelle parole, non sembrava che la cosa gli dispiacesse. E neanche a me. Mi sedetti in mezzo alle sue gambe, e le sue braccia mi racchiusero in un abbraccio caldo e confortante. Sentivo il suo cuore battere forte sulla mia schiena e il suo respiro sulla nuca riscaldarmi completamente. Mi sentivo al sicuro con lui. Afferrò i remi e lentamente ci allontanammo dalla riva, spinti dalla corrente.
- Sei sicuro che poi riusciremo a tornare a riva? - chiesi allungandomi per guardare alle nostre spalle la terraferma ormai lontana.
- Beh... si - rispose incerto guardando anche lui dietro di noi. Girò la testa verso di me e io feci lo stesso. Troppo vicini per riuscire a controllare il mio cuore. Non poteva farmi questo, no. Non avrei retto ancora per molto.
- Altrimenti saremo costretti a rimanere qui fino a domani - sorrise quasi sulle mie labbra. I suoi occhi mi stavano letteralmente strappando dalla realtà, intrappolandomi. Provai ad abbassare lo sguardo, ma il mio cuore sussultò, quasi fosse una punizione per aver interrotto quel contatto. Così ritornai su di lui, e su quegli occhi che riflettevano il colore blu notte dell'acqua. Niall non era mai stato così dolce con me. Non aveva mai nemmeno provato a farmi capire cosa provava. Invece quella sera sembrava più sicuro di se. La mano di Niall si intrecciò ai miei capelli spostando il mio viso ancora più vicino al suo. Bastarono pochi attimi per rendermi conto di quello che stava succedendo. Le labbra di Niall avevano finalmente toccato le mie, prima con lentezza, poi quasi con avidità. Lo aspettavo da troppo tempo. Il cuore cominciò a martellarmi sul petto come se volesse uscire. Il bacio nel frattempo diventava sempre più profondo, più agitato. Non riuscivo a crederci. Stavo sognando. Ed era sicuramente il sogno più bello che avessi mai potuto fare.
Mi lasciai cullare dall'abbraccio di Niall, che mi attirava a lui con forza. Timidamente posò una mano sulla mia spalla e la manica del vestito scivolò via come se non stesse aspettando altro. Così come l'altra manica.
- Non posso credere che stia accadendo davvero - mormorò incredulo al mio orecchio.
- Finalmente il principe a trovato la sua principessa - sussurrai prima di ritornare sulle sue labbra. E a poco a poco, sentivo che il peso che portavo sul cuore si indeboliva, lasciando spazio solo all'amore. Tutto l'immenso amore che provavo per lui.
- Perché non mi hai mai detto di essere innamorata di me? - provò a chiedere mentre sorrideva, guardandomi ancora come se non ci potesse credere.
- Siamo amici da troppo tempo. Non ci riuscivo - ammisi.
Mi accarezzò il viso teneramente - Sei diventata così importante per me che mi fai paura -
- Paura? - mugugnai ancora in stato di shock dopo il suo bacio.
- Adesso ho qualcosa per cui non mollare mai. Ho te. La mia paura è perderti, Ellie. Solo questo -
- Io non ti lascerò mai, Niall. E' una promessa -
Sorrisi e lui con me. Lo baciai di nuovo. Le sue labbra scesero con lentezza lungo il collo, per poi risalire ed riunirsi alle mie. Sentivo qualcosa crescermi dentro, un desiderio irrefrenabile di averlo per sempre per me. Solo per me. Con un coraggio che non credevo di avere, guidai la sua mano fino alla cerniera del vestito, esattamente sulla schiena. Gli bastò questo per capire le mie intenzioni e sorridere. In poco tempo non c'era più niente a separarci. Eravamo pelle contro pelle, anima contro anima. Mi mancava il respiro, temevo di non farcela. Niall mi accarezzava con una dolcezza quasi surreale e io mi lasciavo andare, completamente avvolta dal suo profumo. Capì di non potersi più trattenere.
- Ellie... possiamo anche fermarci qui - mi avvisò. Ci pensai seriamente su per qualche attimo. Ma il mio cuore aveva già deciso per me. Lo baciai e questa fu la migliore risposta che avessi mai potuto dargli.
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Il rumore del mio cellulare mi svegliò facendomi trasalire. La barca ondeggiò sotto di me, ricordandomi che era meglio evitare movimenti bruschi se non volevo assaporare le acque gelide sulle quali galleggiavamo.
- Buongiorno - sussurrò Niall strofinandosi gli occhi.
- Siamo stati fuori tutta la notte! - esclamai notando il sole già alto in cielo. Afferrai il cellulare e aprii uno dei cinquanta messaggi che la madre di Niall mi aveva inviato.
- Tua madre ti chiama da tutta la notte - lo avvisai - E' abbastanza preoccupata -
- Cazzo, le registrazioni! - ricordò all'improvviso battendosi una mano sulla fronte.
Afferrò i boxer, indossandoli velocemente e si liberò dalle coperte che ci tenevano abbracciati fino a qualche secondo prima.
- Vestiti - ordinò con gentilezza - Dobbiamo tornare in città -
A malincuore dovetti obbedire. Indossai velocemente il mio vestito bianco e risistemai come meglio potevo i capelli. Non volevo che nessuno sapesse quello che era successo quella notte, nemmeno che lo sospettasse. Ripensandoci le mie guance si tinsero di rosso. Fare l'amore con Niall era stato perfetto. Quella notte era stata incredibilmente, incondizionatamente perfetta. Passai una mano lungo il braccio, sulla spalla e tutto mi ricordava quel momento. Non credevo ancora che fosse successo realmente. Non poteva essere vero. Il mio sogno di era realizzato senza che me rendessi quasi conto. Anche Niall mentre raccoglieva i vestiti sparsi per la barca sorrideva. Il mio migliore amico, il mio principe azzurro, il ragazzo che più amavo al mondo adesso mi apparteneva. Ed io appartenevo a lui.
Durante la strada di ritorno la mano di Niall non lasciò la mia nemmeno per un attimo. Lo amavo, lo amavo dal profondo del mio cuore. Sarebbe stato troppo imbarazzante fissarlo per tutto il tragitto, per questo mi voltai verso il finestrino e guardai la sua immagine riflessa, così come avevo fatto la sera precedente.
Rise - Ti ho scoperto -
- Scoperto cosa? - domandai girandomi immediatamente a guardarlo.
- Mi guardi attraverso il finestrino - rispose continuando a ridere.
Arrossii di colpo. Il mio finestrino si abbassò senza che fossi stata io a premere alcun bottone.
- Sei talmente rossa che rischi di scioglierti. Meglio evitare, non pensi? - mi schernì scherzosamente. Lo fulminai con lo sguardo e gli tirai un pugnetto sulla spalla.
- Ti odio - mugugnai facendogli la linguaccia.
- Ti amo - aggiunse lui, fortunatamente senza voltarsi verso di me e accorgersi che quelle parole mi avevano fatto mancare il respiro.
- E'... così strano - ammisi.
- Strano che io sia così follemente innamorato di te? Si è strano, ma è così - sorrise e anch'io con lui.
- Fino a ieri eri il mio migliore amico e adesso... -
- Adesso sono il tuo ragazzo - intervenne soddisfatto.
Il mio ragazzo... Ci volle un pò prima che il cervello riuscisse ad elaborare quelle parole. Niall era il mio ragazzo. Il mio divertente, dolce, timido, simpatico, pazzo, tenero, romantico ragazzo. E sapevo di non poter avere di meglio che lui. Perchè lui era la mia vita adesso. E lo sarebbe stato per sempre.
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- Niall! Ellie! Si può sapere dove siete stati! - urlò Maura abbracciandoci e smaltendo tutta la preoccupazione che aveva accumulato quella notte.
- Ehm... - Niall si rigirò un mio ciuffo di capelli fra le dita.
- Siamo stati ad una festa... fuori città. Era abbastanza lontana... - intervenni.
- Molto lontana - aggiunse Niall.
- E siccome si era fatto tardi e le strade erano buie... -
- Molto buie - intervenne nuovamente Niall.
- Abbiamo deciso di dormire in un hotel così saremo tornati stamattina con la luce del giorno... sai per non correre rischi visto che eravamo molto stanchi... -
- Molto, molto stanchi - ripeté Niall continuando con la sua tattica di ripetere le mie parole per convincere sua madre a lasciarci andare.
- Avvisate almeno la prossima volta - mormorò Maura mentre si allontanava chiamata da un cameriere.
In un attimo le braccia di Niall mi attirarono contro di lui e le sue labbra lasciarono un piccolo e veloce bacio sulle mie.
- Ci vediamo dopo - sussurrò ad un centimetro dal mio orecchio avviandosi verso la sala registrazioni.
- A dopo - mormorai con la testa ancora tra le nuvole.
Mi ripresi dopo qualche minuto e corsi nella mia stanza. Cercai una tuta da ginnastica, la stessa che avevo in programma di mettere la sera precedente, prima che Niall mi chiedesse di uscire con lui. Ma non riuscii a trovarla da nessuna parte. Pensai che magari le addette alle pulizie l'avessero portata in lavanderia, così aprii la porta con decisione e sobbalzai non appena mi ritrovai la figura alta e muscolosa di Harry davanti.
- Vuoi farmi prendere un infarto?! - lo ammonii appendendomi alla porta per riprendere fiato.
Scoppiò a ridere - Volevo sapere come era andata la festa... E a giudicare dai tuoi capelli direi che ti sei proprio scatenata! -
L'imbarazzo mi fece arrossire fino alla punta dei piedi. Cercai di far slittare l'argomento su qualcos'altro e fortunatamente ci riuscii.
- Credi di potermi prestare una tuta? Non riesco a trovare la mia -
- Forse ho qualcosina che potrei prestarti - rispose pensandoci su per qualche secondo - Seguimi -
Mi portò dall'altro lato del corridoio e mi aprì la porta della sua stanza, invitandomi ad entrare. Si diresse verso l'armadio e tirò fuori un mucchio di vestiti buttandoli sul pavimento. Alcuni finirono anche addosso a me, così come un paio di boxer neri che rispedii per terra immediatamente prima di arrossire per la centesima volta. Harry se ne accorse e rise.
- Credo che questi non dovrebbero starti troppo... enormi - Mi squadrò per un attimo assottigliando gli occhi - Sei così... piccolina -
Il modo con cui pronunciò quelle parole mi fece sorridere. Presi la tuta che aveva in mano e gli diedi un piccolo bacio sulla guancia.
- Grazie Harry. Sei un amico -
Uscii dalla sua stanza e sentii i suoi occhi scrutarmi fino a quando svoltai l'angolo che portava alla mia stanza. Non ci feci caso, lo faceva sempre. Era il suo modo di dirmi 'io ci sono, non ti lascerò mai da sola, nemmeno quando percorri il corridoio'... 'io ti proteggerò sempre'. Me lo ripeteva spesso.
Entrata nella mia stanza indossai la sua tuta. Erano un paio di pantaloncini che per via della mia altezza arrivavano appena sopra il ginocchio, mentre sicuramente a lui arrivavano a metà coscia. La maglietta aveva il suo cognome scritto sul retro e mi avvolse con il suo profumo così delicato...diverso ma allo stesso tempo tanto simile a quello di Niall la sera prima. Allacciai le scarpe da ginnastica e uscii fuori dall'hotel. Volevo sfogarmi, liberare tutte quelle emozioni. E non c'era miglior cosa che una corsa per farlo.- My Corner -
Scusate per il ritardo, ma sono stata davvero nei casini questa settimana a scuola e non ho avuto nemmeno il tempo di avvicinarmi alla tastiera del computer...
Finalmente Niall ed Ellie si sono messi insieme! Si sembra incredibile anche a me, ma non potevo più farvi aspettare :) Non credete che sia finita qui! Succederanno ancora taaante cose!
Fatemi sapere cosa ne pensate ;)
Un bacio!
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Cause you make my heart race || Niall Horan
FanfictionTutto intorno a lei le ricordava la sua infanzia: la soffitta impolverata, un baule pieno di cose, una piccola collana di creta. Tutto sembrava riportarle in mente il suo migliore amico, con il quale non aveva più parlato per paura di risultare inva...