Capitolo 12

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- Mi dispiace... - disse l'ombra.

- E per cosa? - chiesi io sorridendo.

- Per non averti subito detto della tua famiglia... -

- Io non ho una famiglia - dissi guardandolo negli occhi. Erano verdi.
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Aprii gli occhi e non capii dove ero. Ero stesa su un letto di una camera arredata molto bene. Le pareti erano rosse e i mobili molto antichi. Spostando lo sguardo vidi un uomo accanto al letto bere qualcosa.

- Vi siete svegliata - disse sorridendo. Cominciai a vedere sempre meglio finché non capii chi fosse quell'uomo.

- Signor Mikaleson... -

- Elijah, vi prego -

- Che ci faccio qui? - dissi mettendomi una mano tra i capelli.

- Avete bussato alla porta e siete svenuta. Non mi sembrava cortese lasciarvi per strada - 

- Io... mi gira la testa -

- È ovvio, avete sbattuto la testa a terra -

- Elijah!!! - disse Klaus urlando per poi aprire con forza la porta della camera.

- Si Niklaus? - rispose lui annoiato. Vidi poi entrare praticamente tutta la famiglia in quella camera.

- Hai fatto entrare questa strega in casa nostra - disse urlando e avvicinandosi in modo minaccioso al fratello

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- Hai fatto entrare questa strega in casa nostra - disse urlando e avvicinandosi in modo minaccioso al fratello.

- Grazie Marcellus per aver mantenuto il segreto - Elijah sorrise all'uomo scuro di pelle.

- Come hai osato farla venire qui? - urlò Klaus.

- Mio caro fratello la giovane strega è svenuta sull'asfalto, non potevo mica lasciarla lì -

- Certo che potevi. Non voglio gente del genere a casa mia - disse indicandomi e sorridendo.

- Parlate per voi... vampiro - intervenni con le poche forze che mi rimanevano.

- Stai zitta - mi disse Rebekah - State litigando per quella mezza strega senza poteri. Mandatela via e tutto si risolve. Oppure uccidetela - continuò.

- Non possiamo ucciderla sorellina. Ci serve viva - disse Kol sorridendomi. Servivo a cosa?

- Nessuno manderà via nessuno. Adesso ci sediamo e ne discutiamo - disse Elijah molto calmo. Come faceva ad essere paziente con quei pazzi dei fratelli?

- Non ne voglio discutere Elijah. Non ha il bracciale, la soggioghiamo e finisce qui. Possiamo anche ficcarle un paletto nello stomaco. Mi è indifferente - sembrava arrabbiato.

- L'altra notte ero una ragazza speciale? - dissi io sorridendo. Lui si voltò e si avvicinò a me con rabbia. Elijah lo scaraventò via e Niklaus finì contro il muro. Spalancai la bocca per la velocità e la forza che Elijah aveva usato.

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