Capitolo 28

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Vagavo per la città senza una meta, senza un obbiettivo. Solo vuoto. Decisi di andare a casa di Julie, vedere se era tornata, abbracciarla. Poi però mi tornò in mente ciò che era successo, ciò che avevo fatto. Così scossi la testa e mi voltai. Corsi indietro e spinsi tutto coloro che erano in città. Non potevo lasciarlo lì, senza dare una spiegazione a nessuno. In fondo ero diventata per dei minuti come loro. Avevo ucciso una persona e se non avessi avuto il potere di farla tornare in vita sarebbe rimasto un semplice corpo senza vita. Non sarei diventata il mostro che volevano. Io ero Clare Rose e dovevo capire cosa volevo dalla vita, da loro, da me stessa. Tornai nella stradina stretta ma non c'era nessuno a parte Klaus di spalle.

- Che ci fai qui? - mi chiese senza voltarsi.

- Dove è Marcel? -

- Dove dovrebbe essere e dovrei essere anche io -

- E perché non ci andate? - dissi.

- Perché avevo la certezza che sareste tornata - disse ridendo - Sapete quando lo avete ucciso mi avete proprio stupito -

- Non volevo -

- Oh vi prego è ovvio che lo volevate. Forse avete provato anche un senso di piacere quando avete visto che non respirava -

- Non sono così crudele - dissi.

- Signorina Clare con me potete essere onesta. Ho ucciso tante persone nella mia vita e conosco quel brivido di piacere che si prova - dissi voltandosi e avvicinandosi a me.

- Io non sono come voi - dissi con disgusto.

- Beh mi dispiace per voi ma avete ucciso una persona e ne avete goduto. Siete proprio come me -

- Forse avete ragione - dissi esasperata - Forse ho provato un brivido di piacere quando l'ho visto a terra ma non ho visto Marcel. Ho visto un vampiro, un essere crudele come voi che può generare solo disgusto e rabbia - dissi guardandolo ripugnata.

- E se ci fossi stato io a terra? Mi avreste riportato in vita? - spalancai gli occhi.

- Perché questa domanda? -

- Perché mi interessa sapere cosa pensate di me signorina Clare -

Cosa pensavo di lui? Tutto, pensavo tutto ciò che era possibile pensare.

- Non penso nulla di voi, contate così poco che non ho una considerazione su di voi -

- Da ciò che fate e da come mi guardate non si direbbe - disse sorridendo. Mi sentii morire.

- Perché come vi guardo? - dissi cercando di non balbettare.

- Mi guardate come io guardo il vostro collo. Mi fissate spesso come io fisso la vostra vena sul collo. Prestate attenzione a tutto ciò che faccio come io presto attenzione a voi. Direi che siete affascinata da me - disse ridendo. Diventai rossa, troppo rossa. Così rossa che lo feci sorridere.

- Mi dispiace deludervi ma se vi osservo lo faccio per altro. Lo faccio per vedere quanto potete essere cattivo e spregevole -

- Devo credervi? -

- Fate come volete, non mi interessa - dissi.

- Sapete signorina Clare io non riesco a capirvi -

- Beh non ditelo a me -

- Siete così vulnerabile eppure avete questo grande potere dentro di voi. E inoltre mi odiate così tanto. Tutti mi odiano ma diciamo che le signore poi con il tempo non più - disse sorridendo.
- mi dispiace informarvi che con me vi siete sbagliato -

- Non credo - disse avvicinandosi sempre di più.

- Invece si. Forse quando sarete più gentile come vostro fratello, forse a quel punto vorrò avere a che fare con voi ma non accadrà mai - vidi il suo sguardo irrigidirsi.

You were my family.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora