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Passeggiavo per le strade desolate e guardavo il cielo.- allora? Cosa vuoi fare? - mi voltai sentendo la sua voce.
- nulla... aspetterò -
- aspettare cosa? Che ti uccida? -
- non mi importa. Sono stanca -
- lo so ma non arrenderti. Non lo fare dolce Clare Rose - io sospirai mi voltai e continuai a camminare.
- non devo essere più la dolce Clare Rose... - sussurai.
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La luce invase la mia stanza improvvisamente. Vidi un'ombra muoversi verso di me.- Buongiorno signorina Rose. La colazione è quasi pronta -
Mi sedetti sul letto e mi guardai intorno ripensando alla sera prima. La testa mi girava e sentivo ancora l'odore di fumo. La fiamme erano davanti ai miei occhi.
- Signorina Rose, tutto bene? - mi chiese l'ombra avvicinandosi. La vista tornò normale e riconobbi la voce.
- Si signora Kathleen... le dispiacerebbe portarmi la colazione qui, non ho molta voglia di uscire -
- E' richiesta la vostra presenza nella sala da pranzo - disse dispiaciuta.
- Vi prego, non ho voglia di uscire da qui - dissi esausta.
- Vedrò cosa posso fare signorina Rose. Compermesso - disse facendo un inchino e uscendo dalla stanza. Mi alzai lentamente dal letto e aprii il balcone della mia camera. L'aria era gelida e il cielo era davvero scuro e pieno di nuvole. Dopo poco sentii la porta aprirsi.
- Signorina Rose ho provato ma non c'è verso: i signori Mikaelson vi vogliono di sotto - disse. Mi misi le mani in faccia. Non avevo voglia di vederli o di uscire da quella camera.
- Ditegli che non sto bene, che mi fa male la testa. Inventate qualcosa ma vi prego non fatemi scendere quelle scale - dissi.
- Signorina Rose non mi crederanno mai. Forse vi conviene prepararvi e scendere di sotto. Prima farete colazione e prima tornerete nella vostra camera - disse sorridendo in modo rassicurante. Sorrisi leggermente.
- Potete uscire? Ho voglia di stare un pò da sola. Scenderò appena sarò pronta -
- Certo signorina Rose - disse lei rifacendo quell'inchino e uscendo di nuovo dalla porta. Mi gettai sul letto a peso morto e fissai il soffitto. Che vita...
Ripensai a come tutto fosse accaduto in fretta e a come mi fossi comportata in maniera normale. Era come se il fatto che fossero vampiri mi avesse scandalizzato ma non abbastanza. Era troppo strano. E poi quei sogni che facevano mi confondevano ogni secondo di più. Mi alzai dal letto e mi specchiai. I capelli erano ancora con l'acconciatura e il mio viso era più normale del solito. I miei occhi erano gonfi e le labbra screpolate. Perché piangevo? Perché ero debole? Perché quella era la mia vita?
La porta venne spalancata e poi richiusa con forza.
- Perché diamine non volete venire a fare colazione? - mi chiese Klaus. Rimasi meravigliata dal fatto che nella mia camera ci fosse lui e non Elijah.
- non sto bene - dissi abbassando lo sguardo.
- Ma per favore! - disse urlando - Dovete smetterla di causare problemi a questa famiglia - disse esausto. Rimasi meravigliata del mondo in cui stava parlando semplicemente per il fatto che era un linguaggio che non gli si addiceva.
- Cosa vi è successo? - chiesi.
- Non è successo nulla e non deve interessarvi se mi è successo qualcosa -
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You were my family.
FanfictionClare Rose vive nella campagna vicina alla grande e rumorosa città di New Orleans. Dietro le grandi feste riempite di calici di champagne e musica dal vivo si nascondono infiniti misteri. Sono proprio quest'ultimi a creare una rete di problemi spav...