Ci sono cose che noi non possiamo controllare.
Non ho mai saputo perché, semplicemente non possiamo. Il destino ci riserva delle cose e noi non possiamo cambiarle, né ora né mai.
Inspirai e aprii gli occhi.
Vidi solo il soffitto dal quale pendeva il lampadario. Tutto era buio, completamente. Mi guardai intorno confusa e sconvolta. Mi sedetti e guardai il pavimento al di sotto di me: esso ero sporco di sangue ormai secco. Deglutii e mi alzai.
La testa mi girava e mi sentivo davvero debole.
Avevo un vuoto nello stomaco che mi faceva sentire ancora peggio.
Le luci erano tutte spente. Salii le scale e mi diressi verso camera di Charles per vedere se fosse lì o se ci fosse qualcuno in quella casa.
I miei ricordi erano confusi, proprio come la mia mente.
La finestra della stanza era spalancata e così, per prendere un po' d'aria, mi affacciai sul balconcino. Grazie alla luce emanata dalla luna notai che anche il mio abito era macchiato di sangue.
La luce però era strana, era di un colore diverso. Alzai lo sguardo verso il cielo e notai che c'era la luna piena.. e che c'era anche un'eclissi. Spalancai gli occhi.
In quel momento ricordai tutto.
La festa, gli invitati, i bicchiere frantumati, lo spirito delle ceneri, le danze, i Mikaelson.
Mi toccai la gola e rientrai. Velocemente mi specchiai e notai che sul mio collo c'era il mio sangue ormai secco ma nessuna ferita, nemmeno un graffio.
Scossi la testa e gettai lo specchio a terra rompendolo.
Nessun graffio, non era possibile. Mi era tagliata la gola, ero morta.
E se fosse stato tutto un sogno? Se mi stavo immaginando tutto?
Uscii nuovamente. Scossi la testa innervosita osservando la luna. L'eclissi era arrivata, ciò significava che stavo morendo. Abbassai lo sguardo ed osservai il mio polso e mi accorsi che su di esso non c'era alcun marchio, nulla. Non era possibile.
Ero spaventata, confusa e davvero tanto stanca. Sentivo che prima o poi sarei svenuta nel bel mezzo di una crisi per tutto quello che stava accadendo.
Il silenzio riempiva quella casa. Non si sentiva nulla eppure, dentro di me, stava avvenendo una guerra. I miei pensieri e le mie paure combattevano tra loro.
Improvvisamente però sentii dei passi al piano di sotto. Erano dei passi marcati, dei passi di qualcuno che voleva farsi sentire. Forse era qualcuno al quale avrei potuto chiedere di aiutarmi. Scesi le scale ma nella sala non vidi nessuno.
Notai però la macchia di sangue, il mio sangue. Accanto ad esso c'era il coltello con il quale avevo tagliato la mia gola. La stanza era illuminata, ma poco, dalla luce rossa che emanava la luna.
Osservando meglio ciò che avevo intorno, vidi steso a terra, proprio su quel sangue, una figura.
Spalancai la bocca.
- Tu sei lo spirito delle ceneri? -
La figura, solo dopo alcuni interminabili secondi, si alzò e venne verso di me.
Non indossava abiti né altro eppure mentre camminava produceva dei rumori. Si avvicinò e riusci a guardarlo per bene. Non aveva un viso, non aveva un aspetto. Era solo un'ombra nera che fluttuava. Non possedeva nulla di umano.
- Cosa sta succedendo? -
Assunse la mia forma ed io indietreggiai spaventata. Fece comparire un coltello tra le sue mani e si tagliò la gola. Osservai la scena attentamente.
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You were my family.
FanfictionClare Rose vive nella campagna vicina alla grande e rumorosa città di New Orleans. Dietro le grandi feste riempite di calici di champagne e musica dal vivo si nascondono infiniti misteri. Sono proprio quest'ultimi a creare una rete di problemi spav...