Gli sguardi possono ferire più delle parole.
In uno sguardo si può percepire ciò che la persona prova davvero.
Eppure non sapevo cosa provassero i Mikaelson, davvero non riuscivo a capirlo.
Mi svegliai e mi guardai intorno confusa. C'era cera su tutto il pavimento e un mazzo di rose bianche era a terra, lasciato lì ad appassire. Passai l'intera notte a rigirarmi nel letto cercando di trovare una soluzione ai miei errori eppure non la trovai.
Mi alzai, sbuffai e mi ristesi. Cosa avrei dovuto fare? Ero confusa e la mia testa stava per scoppiare. Mi sciacquai il viso ed uscii di casa. Non sapevo dove andare, cosa fare.
Cominciai a camminare lentamente per la strada principale di New Orleans. Mi guardai intorno annoiata e pensierosa. Mi sentii osservata e così guardai alle mie spalle ma non c'era nessuno. Era una sensazione orribile sentirsi gli occhi puntati addosso.
Mi voltai di nuovo eppure continuava a non esserci nessuno. Accelerai il passo, cercai di non spingere nessuno dei passanti e svoltai a destra. La strada era ancora troppo affollata e così svoltai nuovamente in una strada più piccola e nella quale non passava mai nessuno.
A volte, da piccola, mi fermavo lì e mi mettevo a pensare alla mia giornata. Andavo sempre in posti strani da bambina.
- Chi c'è? - sussurrai cercando di stare calma. Mentirei se dicessi che non speravo fosse Klaus.
Improvvisamente fui scaraventata contro la parete di un edificio. Imprecai per il dolore.
- Ciao - Charles sorrise gentilmente.
- Charles? - dissi confusa per il mal di testa che lo scontro con il muro aveva provocato.
- Che dici? Da cattivo ti piaccio di più? -
- Lasciami andare - dissi cercando di muovermi vanamente. Ero come appiccicata alla parete e ogni muscolo del mio corpo si era irrigidito.
- Si, ti lascerò andare subito. Ho saputo dai miei amici che abitano qui che hai rivelato agli originali quello che è successo - si avvicinò - Mi dispiace che non l'abbiano presa bene -
- Non fingere di essere spiaciuto -
- Hai ragione, non potrebbe importarmi di meno - sospirò - Eppure per quanto le persone di questa città ti odino vogliono che tu continui a vivere. Credono che con la tua morte i tuoi poteri sarebbero sprecati e le congreghe non vogliono sprecare nulla -
- L'hai detto tu stesso che non c'è rimedio - dissi continuando ad agitarmi.
- Se resti ferma ti lascio scendere e poi potremo parlare del motivo per il quale sono qui -
Lo guardai e distolsi lo sguardo.
- Brava contadina -
- Anche tu sei un contadino -
- Di sicuro meglio di te - disse per poi schioccare le dita.
Caddi a terra e gemetti per il dolore. Mi alzai dolorante e notai che il ragazzo era proprio di fronte a me.
- Tu vuoi vivere, le congreghe vogliono i tuoi poteri ed io voglio andarmene da questa città il più presto possibile -
- Non c'è rimedio alla mia maledizione -
- Certo che c'è -
- Ovvero? -
- Lo spirito delle ceneri -
- Hai detto che era solo una leggenda - risposi.
- Le leggende sono sempre vere -
- Ma hai detto anche se non si sa dove si trovi? -

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You were my family.
FanfictionClare Rose vive nella campagna vicina alla grande e rumorosa città di New Orleans. Dietro le grandi feste riempite di calici di champagne e musica dal vivo si nascondono infiniti misteri. Sono proprio quest'ultimi a creare una rete di problemi spav...