Capitolo 56

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Non mi è mai piaciuto mentire, eppure le bugie hanno sempre fatto parte della mia vita. Le ho sempre dette, sin da piccola e il servizio è sempre stato ricambiato. 

Mi ritrovavo in una situazione dalla quale non sapevo uscirne. 

- Io.. devo.. - guardai Kol confusa.

- Tu? - 

- Devo dirti una cosa, è vero - alzai la testa e cercai di sembrare sicura.

- Va bene, parla pure - 

- Io devo dirti che.. - sospirai - Non posso venire a Parigi con te - dissi tutto d'un fiato.

Non rispose e si limitò a guardarmi.

- Perché - ripresi - Il signor John ha bisogno di me -

Klaus mi guardò incuriosito.

- Non può chiedere a qualcun altro? - 

- No, non può. Deve mettere apposto nella nuova panetteria e mi ha chiesto di aiutarlo già qualche settimana fa ed io ovviamente ho accettato. Non posso tirarmi indietro - 

- E non potevi dirmelo ieri quando te l'ho chiesto? -

- L'avevo dimenticato. Oggi ho passato la giornata con lui e me l'ha fatto ricordare -

Scosse la testa, sembrava arrabbiato.

- Clare, non puoi rimandare? - 

- Io.. - abbassai lo sguardo.

- Clare mi avevi promesso che saresti venuta.. -

- Lo so ma ho fatto una promessa anche al signor John -

- Avanti fratello, troverai di sicuro qualcun altro da poter portare. Che ne dici di Rebekah? Almeno così prende un po' d'aria da questa città -

Abbassai lo sguardo.

- Tu che ci fai qui? -

- Quello che fai tu, cerco di convincerla a partire - gli sorrise - La sua presenza mi irrita - 

- E' lo stesso per me - risposi fingendo un sorriso.

- Clare sei sicura di non poter rimandare? - disse Kol rivolgendosi a me.

Ero una bugiarda, una maledetta bugiarda.

- Si, sicura - sussurrai.

- Bene - rispose - Ci rivediamo a cena - disse per poi uscire dalla casa. Sembrava deluso, arrabbiato e di certo non potevo biasimarlo.

Quando la porta si chiuse, Klaus battette le mani, si appoggiò alla tavola e incrociò le braccia.

- Cosa? -

- La miglior bugiarda di sempre - sorrise.

- Non so cosa mi sia preso -

- Oh si che lo sai - si avvicinò - Hai avuto paura della verità -

Abbassai lo sguardo.

- L'ho preso in giro Klaus, l'ho ferito -

- Beh adesso sai che questo - disse prendendomi le mani e baciandole - Deve restare un segreto -

- Non voglio mentire -

- Ma l'hai già fatto e l'unico modo per rimediare è andare a Parigi con lui, ma tu non andrai a Parigi - mi sorrise - Dovresti ammettere le tue paure -

- Ma l'hai già fatto e l'unico modo per rimediare è andare a Parigi con lui, ma tu non andrai a Parigi - mi sorrise - Dovresti ammettere le tue paure -

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