Clare Rose vive nella campagna vicina alla grande e rumorosa città di New Orleans. Dietro le grandi feste riempite di calici di champagne e musica dal vivo si nascondono infiniti misteri. Sono proprio quest'ultimi a creare una rete di problemi spav...
Non mi è mai piaciuto mentire, eppure le bugie hanno sempre fatto parte della mia vita. Le ho sempre dette, sin da piccola e il servizio è sempre stato ricambiato.
Mi ritrovavo in una situazione dalla quale non sapevo uscirne.
- Io.. devo.. - guardai Kol confusa.
- Tu? -
- Devo dirti una cosa, è vero - alzai la testa e cercai di sembrare sicura.
- Va bene, parla pure -
- Io devo dirti che.. - sospirai - Non posso venire a Parigi con te - dissi tutto d'un fiato.
Non rispose e si limitò a guardarmi.
- Perché - ripresi - Il signor John ha bisogno di me -
Klaus mi guardò incuriosito.
- Non può chiedere a qualcun altro? -
- No, non può. Deve mettere apposto nella nuova panetteria e mi ha chiesto di aiutarlo già qualche settimana fa ed io ovviamente ho accettato. Non posso tirarmi indietro -
- E non potevi dirmelo ieri quando te l'ho chiesto? -
- L'avevo dimenticato. Oggi ho passato la giornata con lui e me l'ha fatto ricordare -
Scosse la testa, sembrava arrabbiato.
- Clare, non puoi rimandare? -
- Io.. - abbassai lo sguardo.
- Clare mi avevi promesso che saresti venuta.. -
- Lo so ma ho fatto una promessa anche al signor John -
- Avanti fratello, troverai di sicuro qualcun altro da poter portare. Che ne dici di Rebekah? Almeno così prende un po' d'aria da questa città -
Abbassai lo sguardo.
- Tu che ci fai qui? -
- Quello che fai tu, cerco di convincerla a partire - gli sorrise - La sua presenza mi irrita -
- E' lo stesso per me - risposi fingendo un sorriso.
- Clare sei sicura di non poter rimandare? - disse Kol rivolgendosi a me.
Ero una bugiarda, una maledetta bugiarda.
- Si, sicura - sussurrai.
- Bene - rispose - Ci rivediamo a cena - disse per poi uscire dalla casa. Sembrava deluso, arrabbiato e di certo non potevo biasimarlo.
Quando la porta si chiuse, Klaus battette le mani, si appoggiò alla tavola e incrociò le braccia.
- Cosa? -
- La miglior bugiarda di sempre - sorrise.
- Non so cosa mi sia preso -
- Oh si che lo sai - si avvicinò - Hai avuto paura della verità -
Abbassai lo sguardo.
- L'ho preso in giro Klaus, l'ho ferito -
- Beh adesso sai che questo - disse prendendomi le mani e baciandole - Deve restare un segreto -
- Non voglio mentire -
- Ma l'hai già fatto e l'unico modo per rimediare è andare a Parigi con lui, ma tu non andrai a Parigi - mi sorrise - Dovresti ammettere le tue paure -
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