Clare Rose vive nella campagna vicina alla grande e rumorosa città di New Orleans. Dietro le grandi feste riempite di calici di champagne e musica dal vivo si nascondono infiniti misteri. Sono proprio quest'ultimi a creare una rete di problemi spav...
Bevo il mio quinto bicchiere di gin. Amanda è in piedi di fronte a me. È poggiata al lavello della cucina. Ha le braccia incrociate.
- Resterai qui a bere per sempre? -
- Beh per me va bene -
- Clare so che ti stai preoccupando ma.. -
Rido.
- No, tu non capisci. Il punto è che non mi frega niente. Non penso a nessun altro piano perché per me dovremmo solo ucciderlo -
- Si ma non puoi quindi ti conviene ragionare e smettere di bere -
La guardo annoiata.
- Non uccido qualcuno da tanto tempo - commento - Non ne vado fiera. Insomma qualche cittadino di New Orleans ma non in maniera atroce. Devo essermi rammollita -
- O forse stavi ritornando ad essere la Clare che conoscevo -
- Quando mi conoscevi tu io non conoscevo Nathan e lì si che ero una rammollita. Sempre a piangere, come facevi a sopportarmi? -
Accenna un sorriso.
- E da quando hai conosciuto Nathan sei diventata più forte? -
- Beh ho dovuto - rispondo - Sai com'è, ha cominciato a torturarmi -
Lei spalanca gli occhi.
- C.. cosa? -
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- Beh quando ce l'aveva con me, quando facevo qualcosa che gli dava fastidio, mi faceva addormentare. E invece di fare sogni, facevo incubi -
- Di che tipo? - chiede. Sembra interessata, preoccupata.
- A volte erano solo ricordi in realtà, i più dolorosi che potessi avere. Altre volte erano incubi che si basavano sulle mie paure -
Amanda si siede di fronte a me. Prova dispiacere. Che cosa inutile compatire gli altri.
- Le tue paure? -
- Si.. cambiavano di volta in volta o potevano restare quelle per mesi. Una volta ho sognato che mi uccideva. Sapeva che avevo paura di lui. Era a conoscenza di quello che mi spaventava più di quanto lo fossi io - sorrido.
Abbassa lo sguardo. Prende la mia mano destra. Alzo un sopracciglio.
- Oh ti prego Amanda non cominciare con i tuoi discorsi - dico infastidita.
- So come fermarlo -
La guardo stupita, quasi meravigliata. Allora in questa testa bionda qualcosa funziona ancora.
- Illuminami -
- Devi farlo arrabbiare, ma farlo arrabbiare sul serio. Deve lasciare anche lui la sua umanità. Ti punirà ma questa volta la sua tortura non avrà effetto. Non saprà di cosa hai paura in questo momento perché non hai paura di niente - sorride - Tu non hai emozioni -