A chi spetta giudicare?

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Non so nemmeno cosa scrivere, anzi forse non dovrei nemmeno scrivere una cosa simile, comunque ebbi davvero quel incontro, solo noi due.
Su istruzione del Fondatore entrai in una cappella collocata ai limiti dell'arena: era il luogo in cui i campioni pregavano prima degli scontri. Io semplicemente entrai e mi sedetti. Sibilla e chiunque altro fosse presente nell'arena dovettero aspettare fuori. Solo noi due.
Dopo qualche istante di silenzio..... non so esattamente come descriverlo: il Canto della Creazione si fece ancora più armonioso ed ecco ancora la voce che sentivo nei momenti di difficoltà.
"Caros.... Caros...... Caros"
"Eccomi" dissi.
"Cosa vuol dire il tuo prenome?"
"Uomo libero" risposi.
"Sei libero"
"Chi sei tu?"
"Io"
"Cosa vuoi dire?"
"Io"
"Non capisco", capivo invece, ma non lo riconoscevo. La voce era diventata molto potente, sembrava un tuono e scandiva bene ogni sillaba, pur avendo un tono poetico e solenne.

"Tu forse non capisci? Tu che pretendi di sapere più di me?"

Apparve allora una sorta di colonna di fuoco che però non consumava niente. Era una fiamma bianca, bella che emanava un calore buono e si muoveva come un turbine. Mi prostrai e fui pieno di timore.
"Ora, poiché tu non accetti il mio volere, parla!
Insegna e istruiscimi!"
Ero a terra e non osavo guardare.

"Eri forse presente quando ho voluto la tua luce?
Eri accanto a me e hai steso con me il manto delle stelle?
Forse sei stato tu a pigiare perché si formasse l'Abisso mentre separavi la luce dalla tenebra e le distinguevi?
Conosci tu ogni singolo elemento, forma, ciclo, carattere e capacità di tutti gli esseri viventi del Universo?
È al tuo comando che le stelle nascono e muoiono?
Forse è la tua volontà che le accende ed è a te che esse rivolgono il loro saluto quando nascono?
Se è così scatena la tua potenza! Scuoti il cosmo e il caos con la tua ira affinché Io ti lodi!"

"Che cosa ho fatto?" mi chiesi e non ho mai smesso di pentirmene.

"Puoi tu catturare la Bestia? Il terrore del Abisso?
I suoi occhi sono come intere galassie, il suo grido scuote e sbriciola mondi,
non la puoi mettere in gabbia, non la puoi abbattere, non puoi tagliarle le zampe, scuoiarla e fare vesti con la sua pelle, non puoi decapitarla ed esporre il suo capo come trofeo del tuo potere. Non hai la forza di spezzare le reni della Bestia, nemmeno la morte le si avvicina.
Solo dal mio pensiero essa è nata, questo perché tutti gli esseri viventi la temano e capiscano che non sono niente oltre la loro carne e la loro sostanza."

Ero davvero schiacciato, ma finalmente comprendevo.

"Forse tu conosci tutti gli uomini?
Forse sei tu a determinare ogni singola loro nascita, forma, nazione, colore e corporatura?
Forse sei tu che doni loro l'anima e la mente?
Forse tu sai giudicare? Forse tu sai abbastanza di tutta la tua razza da poter giudicare ogni singolo individuo e scegliere chi di loro è degno?
Sei stato forse tu a dare agli uomini l'ordine di lavorare e guadagnarsi da vivere con il sudore della fronte?
Sono tuoi tutti gli Stati, i Regni e le potenze degli uomini? Tu hai il diritto di darli a chi vuoi?
Tu permetti la guerra perché i malvagi e i giusti ottengano entrambi la loro ricompensa?
Sei tu che sai cosa fanno le Nazioni?
Se davvero sai quando è giusto che un intero popolo sia punito o meriti misericordia allora sali sul mio seggio, scrivi il corso della vita di ogni creatura e prendi le lodi di tutti i viventi e i non viventi.
Cosa sai tu del mio ruolo?
Credi di essere onnisciente?"

Mi feci coraggio, un briciolo appena, quel che mi bastò per dire: "Cosa posso risponderti? Io non ho riflettuto quando ho parlato. Non ho giustificazioni anche se posso dire che la tristezza mi portò a dire parole contro il Tuo volere, io non volevo ribellarmi. So che questa non è una ragione..... ma è tutto ciò che ho da dire...."

"E perché la disperazione ti ha travolto?
Non hai fede?"

"L'ho chiusa fuori quando mi sono difeso dal dolore e dalla colpa. Ma ora come potrebbe essere altrimenti? Come potrei non rinnovare la mia fede adesso che Ti ho parlato quando fino ad oggi avevo solo sentito e letto ciò che altri dicono di Te? So che sei eterno, perfetto e onnisciente, quindi il Tuo giudizio è inattaccabile, il Tuo volere indiscutibile, la Tua ragione inconfutabile.... mentre io sono un lembo di carne e ossa, non sono niente e non merito neanche di citarTi. Se ancora puoi..... insegnami, istruiscimi.... la Bestia è sempre vicina.... salvami perché mi fa tremare il cuore e i polsi."

"Io ti ho dato tutto,
Non ti toglierò niente per parole non tue.
Non dimenticare mai che non sei mai solo,
ma solo finché lo vorrai.
Se ti chiudi in te stesso, hai visto cosa ti accadrà:
sfidi la Volontà e causi dolore a chi ti ama.
Lascia che i morti stiano con i morti,
Liberati della paura. Combattila!
Vai ora, io ti mando e il tuo vate
Colui che ho scelto per te di insegnerà ciò che gli insegnai e che ora insegnerò a te attraverso lui.
Ti renderò fecondo e potente,
Benedirò chi ti benedirà,
chi ti maledirà lo maledirò.

"Come posso essere certo che non mi allontanerò di nuovo da Te?" chiesi io senza osare guardare.
"Hai le Scritture, hai il tuo vate, hai chi ti ama
e non sono pochi.
Mi sentirai e Io ti ascolterò.
Non avrai paura e non sarai mai solo.
Non inciamperai mai, non prevarranno i tuoi nemici,
non fallirai nel porre unità tra i figli della Terra...
perché Io sarò con te."

Detto questo il fuoco si sparse per la cappella e io sentii il Canto più vivo che mai e un calore che mi prese il cuore. Risuonavano in me le parole: "Io sarò con te".
Seppi cosa dovevo fare, sì lo sapevo. Avevo trovato la consapevolezza della mia missione.

Le memorie dell'Imperatore CarosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora