La dichiarazione dell'Imperatore

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...i tempi della guerra civile sono finiti, ma non per questo dobbiamo adagiarci sugli allori: purtroppo  abbiamo imparato che i nemici più pericolosi sono quelli che vivono in mezzo a noi. Per lungo tempo abbiamo pensato di essere l'apice dell'evoluzione umana, ma lo credevano anche i barbari che si sono succeduti, sono crollati, che si sono massacrati a vicenda e che hanno distrutto intere civiltà prima del nostro avvento; non dobbiamo essere arrogati, siamo in espansione perpetua e miglioreremo noi stessi andando sempre avanti. Ma la pace, il progresso e l'armonia non sono al dì fuori della nostra portata, tutto ciò che dobbiamo fare è essere vigili, restare attenti e legati ai nostri principi! Questo è ciò che io mi appresto a fare, questo è ciò che sarò per voi: la sentinella che vigilerà su tutti voi e vi renderà intoccabili ai nostri nemici interni ed esterni. Miei compatrioti, siamo all'alba di una nuova era, segnata da un immenso movimento di unificazione e compattezza di cui Sileus è stato solo il massimo esponente e l'Impero Roviano il frutto. L'Impero era, è e per sempre sarà il vero apice dell'evoluzione delle civiltà umane, in quanto unione dei popoli che si riconoscono fratelli radunati sotto l'autorità suprema di un solo principe riconosciuto e legittimo che li renderà alieni alla guerra e agli odi tra nazioni. Questo è l'Impero, non solo quello Roviano, che sul nostro mondo madre dove siamo nati tutti, per ben sette volte ha salvato gli uomini dalla loro natura di selvaggi e saccheggiatori, trasformandoli in artisti, costruttori, statisti, filosofi e santi. Grazie all'unità dell'Impero la parola del Redentore si è diffusa e ogni volta che esso è caduto è risorto, così come abbiamo fatto noi oggi. Ciò che abbiamo vissuto negli ultimi anni è stato il colpo di coda di un vecchio sistema in cui la corruzione era la morale e l'acquisizione della ricchezza materiale lo scopo ultimo della vita. Io dichiaro che quel tempo è finito. Ancora una volta, per merito di un grande uomo, Genor Vandor Sileus, e di coloro che lo hanno seguito e onorato, noi siamo l'Impero! Miei compatrioti, noi siamo l'Impero che si basa sulla giustizia e non sulla convenienza, siamo l'Impero che costruisce e non distrugge, siamo l'Impero che non conquista, unisce, siamo l'Impero composto da tutti i colori, le insegne, le lingue e le tradizioni di tutti i popoli che si riconoscono fratelli uniti sotto le insegne dell'Imperatore. Siamo una famiglia di popoli che, uniti, saranno capaci di elevarsi l'un l'altro e di espandere i confini dell'Umanità fino ad avere le porte del Paradiso come confine.
Voglio invitarvi ad onorare coloro che hanno combattuto e sofferto per difendere il nostro ordine e la nostra patria. Il mio primo comando è che, in ogni scuola, in ogni casa, ad ogni bambino sia insegnato il loro valore e di prendere esempio da costoro e dal sacrificio con cui ci hanno salvati.
Ora dobbiamo assicurarci di non cadere nell'errore dei finti imperi costruiti da quei barbari che volevano emulare la grandezza della nostra unità: guai a tutti coloro che dicono guai ai vinti. Ogni popolo che farà parte dell'Impero dovrà mantenere i suoi costumi, le sue tradizioni, i suoi nomi, la sua lingua. Benché il vilino, con cui io vi sto parlando ora, sia la lingua dell'Imperium, l'insieme delle istituzioni che ci governano, in ogni nazione dell'Impero si dovrà insegnare prima di tutto la lingua locale e il vilino per favorire il commercio, la politica e la fratellanza; il bilinguismo dovrà essere un carattere diffuso, perché ogni lingua, come l'identità che rappresenta, va protetta e valorizzata. La nostra diversità è il nostro tesoro più grande e ogni singolo individuo dovrà portare avanti e condividere la sua creatività senza preoccuparsi del giudizio degli uomini che non dobbiamo temere o incoraggiare. Ogni voce diversa da quella del Principe posto al comando della patria, formerà un grande coro che condurrà l'intera razza umana al compimento del suo scopo: essere i testimoni della Creazione, scoprire, imparare e comprendere ogni meraviglia di questo grande universo in cui il Padre Divino ci ha permesso di vivere, di evolvere, viaggiare e moltiplicarci in attesa del momento in cui ciascuno di noi sarà chiamato a Lui.
Ricordate sempre che io, il vostro Imperatore, sarò il servo di tutti voi e agirò solo per il vostro bene.
A questo scopo ho già iniziato a prendere delle misure di sicurezza al riguardo. La recente guerra civile che ci ha quasi distrutto è stata causata dai plutarchi, i capi delle grandi corporazioni, che si arrogarono il diritto di dominare la nostra gente e di distorcere la legge in base ai loro interessi e ai loro capricci. Hanno pagato alcuni con la vita, altri con i loro capitali utilizzati per restituire le case  a coloro che hanno sofferto a causa della loro folle avidità. Per impedire che questo si ripeta tutti i mestieri, le attività e le imprese saranno organizzate in corporazioni che risponderanno direttamente all'Imperium per garantire la libera impresa, il lavoro e il progresso senza che nessuno possa più diventare tanto ricco da credersi superiore ai suoi simili. Questo significherà più lavoro, più dinamicità e pari opportunità per chiunque. Ma non esisterà mai più un'azienda ricca e potente come una nazione, e quelle che si formeranno non avranno gli stessi diritti di una persona e saranno gestite direttamente dallo Stato affinché siano sempre al servizio della nostra gente. Abbiamo visto cosa accade in caso contrario e, per il Fondatore, per il Redentore e per Sileus, io non permetterò che la corruzione torni ad avvelenare la patria in cui ci troviamo ad abitare. Questo sistema esiste e funziona perfettamente nel Gran Reame di Orissia e dobbiamo sempre imparare dai nostri fratelli quando questi hanno chiaramente qualcosa da insegnare.
So che moltissimi temono il ritorno della guerra, ma l'Impero Roviano non sarà mai aggressore. Tutte le forze militari, di cui io sono il comandante supremo, avranno il compito di sorvegliare e proteggere tutti gli abitanti dell'Impero e si dovranno attenere ad un codice specifico che avrà come fondamenti i concetti virtus e pietas che garantiranno il rispetto dei diritti di ogni singolo individuo e l'impegno necessario ai soldati per fare il loro dovere. Per dare un esempio di questo codice io decreto che tutti gli ufficiali e i soldati semplici che hanno ceduto al ricatto del traditore Arastasus Junior sparando contro l'ammiraglia imperiale Iupotor siano degradati di due gradi e trasferiti nel servizio militare alle Spirali Esterne, e per la lealtà che i soldati dell'esercito vagnar mi hanno dimostrato con atti di eroismo che sono andati ben oltre il loro dovere, io decreto che i migliori della loro armata siano radunati per costituire la Guardia Vagnar che, da oggi e per sempre, difenderà il Palazzo Centrale e seguirà l'Imperatore facendogli da guardia del corpo. Per il loro valore e la loro lealtà tutti i Vagnar sono da me onorati e rispettati. I legionari hanno inoltre aperto i loro ranghi all'arruolamento sia volontario per tutti coloro che desidereranno contribuire alla difesa della nostra armonia, che obbligatorio per quelli di noi che non sceglieranno la strada del lavoro o degli studi una volta raggiunta la maggiore età per una leva di due anni. L'apatia sarà esiliata, tutti dovranno dare il loro contributo.
L'Imperatore parteciperà alle riunioni del Senato, ma a differenza di quest'assemblea non avrà potere legislativo. Io custodirò il potere esecutivo in quanto capo dell'Imperium, di cui presto comporrò il Concilio; e sarò il capo del Tribunale e della Gilda Notarile che provvederanno a gestire il potere giudiziario. Sarò così guardiano dei poteri e delle istituzioni facendo sì che essi non possano intralciarsi avvicenda come già accaduto.
Abbiamo molto da fare e c'è molto che faremo.
Io ora vi invito a cantare, riposare, mangiare, bere, suonare e festeggiare... riunitevi con i vostri cari e festeggiate insieme. Oggi è un giorno di festa e riposo, per tutti noi. Da domani io vi invito a scrivere, scolpire, viaggiare e raccontare, a inventare nuove strabilianti tecnologie e opere d'arte che testimonio la grandezza di tutti i popoli che sono uniti nel Grande Impero che ha trovato su Rovia il suo nuovo cuore. Che ogni opera mostri la nostra luce a tutti i popoli che non fanno parte del nostro Impero. Condividiamo il nostro destino, ricordiamoci il passato in modo da non commettere gli stessi errori.
Che ricominci la nostra espansione perpetua, come il Padre Divino ha ordinato. Miei compatrioti, cresciamo e moltiplichiamoci!
È iniziato il tempo del nostro Impero!"

Le memorie dell'Imperatore CarosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora