Il Fondatore

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Quando un'astronave viaggia nello spazio usa dei motori a fissione per muoversi: vale a dire che genera nei suoi motori delle piccole stelle artificiali che poi fa esplodere, tutta la potenza dell'esplosione viene incanalata nei propulsori e gettata fuori creando una notevole spinta. Ad occhio nudo sembra un fuoco blu tendente al bianco. Mi ha sempre affascinato. Nello spazio non esiste il suono ma quando un'astronave di grandi dimensioni entra in un'atmosfera con i motori attivi, beh ..... spero che nel continente sottostante non ci sia qualcuno con un udito sensibile. I motori a fissione possono dare e mantenere una velocità di circa seicentomila chilometri orari. Un niente: la vastità del Abisso rende una simile velocità insignificante. Ci vogliono mesi per attraversare un sistema stellare di medie dimensioni, figuriamoci solcare intere costellazioni. Per fortuna esistono i ponti d'iperspazio. Si piega il tessuto del cosmo con un campo energeticoQ estremamente concentrato in un solo punto a pochi nanometri dalla nave, questa pressione è tale da creare un contatto con un altro punto dello spazio, la distanza del punto di arrivo dipende dalla quantità di energia impiegata, poi si genera un raggio di neutrini che trasporta ciò che viene ottenuto all'interno della nave: un bosone, una particella capace di determinare e influenzare la massa. L'energia del bosone genera la spaccatura definitiva tra i due punti di spazio che si allargano fino a generare una gigantesca bolla che è di fatto l'accesso tridimensionale al ponte appena generato tra i due punti. La nave viene così risucchiata nella fessura ed espulsa dal altro lato aggirando così il limite degli anni luce. Il tutto avviene in cinque decimi di millesimo di secondo e nessuno vede cosa c'è nel passaggio se c'è qualcosa, è come un colpo di singhiozzo e viene naturale chiudere gli occhi per quel istante, e da fuori appare come un lampo in cui la nave scompare all'improvviso, le bolle collassano subito dopo il passaggio proprio a causa della nave che le ha superate e lo spazio torna alla normalità. Certo non tutte le navi possono fare qualcosa di simile: occorrono un acceleratore di particelle, un grande faro per la concentrazione dell'energia e la proiezione delle particelle e la potenza che può essere generata solo da strumenti enormi. Per questo la più piccola delle astronavi capaci di fare un salto nel iperspazio misura almeno tre chilometri.
Per viaggiare nella Galassia viene preso come punto di riferimento il Nucleo Galattico e diversi baricentri gravitazionali attorno a cui gravitano le stelle, detti "centri cardinali" che mantengono la stessa posizione nelle spirali galattiche orbitando intorno al Nucleo, così è possibile orientarsi e viaggiare in tutta la Galassia, ma anche con l'iperspazio i viaggi sono molto lunghi tra un salto e l'altro. Ma fu con questo che, una settimana dopo il mio arrivo a Vandorra, arrivò mio padre.
Renor Vandor Licario somigliava molto a mio nonno: era un uomo alto, di poco superiore alla media, capelli scuri e una fitta barba nera. Era un eccellente stratega, anche se preferiva dedicarsi alla politica e alla buona amministrazione. Era convinto che fosse meglio sistemare le cose all'interno dell'Impero piuttosto che espanderlo.
Mio padre aveva sempre subito molto l'influenza di Sileus, una forte devozione verso suo padre e la patria. Anche se era spesso molto lontano per via dei suoi doveri .... io l'ho sempre visto come il mio eroe.
Quel giorno mi misi a guardare il cielo, nel Secondo Raggio del Palazzo Centrale, dove si era radunata un'enorme folla per il ritorno della Legione che mio padre stava comandando, era un vero evento storico, anche il Pontefice, il vertice della religione Redenziana, massima autorità spirituale e religiosa della nostra civiltà, era intervenuto per salutare il ritorno di Licario, figlio di Sileus, e del Fondatore che tornava su Rovia dopo migliaia di anni. Io indossavo la mia toga grigia più un monile d'oro, un grande medaglione con riprodotta la Stella dai Nove Raggi. Era un giorno davvero fantastico: mio padre stava tornando, mia madre mi aveva appena raggiunto ed era accanto a me, mio nonno, l'Imperatore, mi stava presentando alle massime cariche dello Stato che già cercavano di guadagnare la mia simpatia e avrebbero raccomandato ai loro figli di essermi amici durante gli studi e il Fondatore stava tornando tra noi. Mancava solo che arrivasse l'Onnipotente in persona ad incoronarmi re del Universo. Oggi mi sembrano tutte cose senza senso, troppo pompose, prive di vera solennità ..... ma c'erano davvero delle persone buone e liete oltre a me. C'era entusiasmo per la nuova era, troppo entusiasmo.

Le memorie dell'Imperatore CarosDove le storie prendono vita. Scoprilo ora