Attraverso le porte girevoli dell'edificio di mio padre e mi trovo in un enorme cortile. I pavimenti e le mura di marmo nero sono in contrasto coi grandi divani in pelle bianca disposti sulle pareti e, in fondo, dietro un grosso bancone una bellissima ragazza mora mi sorride da lontano.
Dev'essere Katy.
-Piacere Cloe, io sono Katy, una delle tue segretarie. Spero che questo posto sarà di tuo gradimento, il personale è cortese..apparte qualcuno.- Mi dice prima di strizzarmi un occhio.
Mi è simpatica.
-Grazie mille dell'accoglienza... ma preferisco definirti come un'amica piuttosto che come mia segretaria. Questo posto somiglia molto a casa mia, del resto appartiene a mio padre e sarà facile abituarmici.. Riguardo il personale, lo prenderò come un avvertimento! - Le dico tutta sorridente.
Ci avviamo verso l'ascensore e lei preme il pulsante dell'ottavo piano. Le sorrido cortesemente e mi giro verso lo specchio a controllare che i miei capelli siano apposto.
Sento il tanto atteso suono di arrivo dell'ascensore e all'uscita mi attende un corridoio lunghissimo e molto simile all'entrata, tappezzato di grandi quadri bianchi.
-Ecco il tuo ufficio, tuo padre ci ha raccomandato di farti avere uno di quelli con il panorama più bello.. quale cosa migliore di Central Park?-
-Sono d'accordo Katy, è fantastico!-
-Ti lascio ad ambientarti nel tuo nuovo posto di lavoro. Buona fortuna, Cloe!- Ed esce.
Il mio troppo-grande-ufficio è di forma rettangolare. L'ingresso è una grande porta scrigno in legno di ciliegio difronte alla quale è posizionata una grande scrivania in vetro massiccio con sopra un calendario, un portapenne, un pc ed una grande agenda in pelle nera.
Mi accomodo sulla mia sedia (anch'essa in pelle nera) girevole e mi volto alle mie spalle, verso la finestra grande quanto tutta la parete. Il panorama è mozzafiato! Il verdissimo Central Park in lontananza lascia spazio agli altissimi grattacieli della città verticale.
Ad un tratto sento bussare alla porta. Il suono avverte l'entrata di mio padre che, intento a darmi il benvenuto, corre verso di me e mi abbraccia così forte da potermi soffocare. Mi alzo dalla sedia e aggiustandomi il vestito noto i suoi occhi lucidi.
-Papà? Stai sul serio piangendo?-
-Piccola mia, come posso non emozionarmi dopo aver sognato per tanto tempo questo momento?-
-Sapevi che sarebbe arrivato.. Hai chiamato la mamma per parlarle della mia festa di compleanno?-
-Piccola ma è tra due settimane! Se le parlo adesso rischio di farla correre a New York subito, e sai che non è proprio la cosa che voglio!- Mi dice sorridendo.
Mia madre è sempre stata la tipa sbadata e paranoica amante della libertà. Non ha mai trascorso più di un solo mese nello stesso paese, ed essendo un'antropologa di grande fama pubblica spesso articoli sulle varie riviste di mio padre.
-Hai ragione, papà!-
-Adam verrà alla tua festa?-
-Me lo ha promesso, in settimana lo andrò a trovare in Italia, è sempre impegnato con la gestione degli alberghi.- Adam è il mio ragazzo da circa 6 mesi, anche se in realtà lo avrò visto più o meno 4 volte. Vorrei che vivesse qui a New York ma è sempre impegnato con il lavoro e con suo padre.
- Cloe, ti cosiglio di andare a comprare un vestito per l'incontro della settimana prossima con la B.C.C., sai che la nostra azienda ha lavorato tanto e vorrei che facessimo bella figura. Il tuo lavoro comincerà domani, quindi adesso sei libera.- Mi dice prima di uscire dal mio ufficio.
Dopodichè, vado all'ascensore ed uscita dall'edificio mi precipito verso la fifth evenue.
-
In una vetrina intravedo un abito bellissimo: in stile sirena di chiffon rosa cipria, una fascia di seta dello stesso colore in vita ed una scollatura mozzafiato fino al fondoschiena. Decido di entrare e la commessa mi accoglie chiedendomi se ho bisogno di aiuto.
In camerino tolgo la mia camicetta bianca di lino e la mia gonna a tubino nera. Infilo l'abito che, stranamente, mi sta d'incanto. Decido che lo utilizzerò per il mio compleanno e chiedo alla commessa di mostrarmi qualcosa di più semplice per la cena con la B.C.C.
La bella ragazza bionda torna con un bellissimo abito Silvian Heach ma molto più semplice color panna, è un tubino ricco di particolari con in vita una fascia color salmone.
Alla cassa tiro fuori la carta di credito e dopo aver speso una fortuna per soli due abiti esco dal negozio con due enormi buste al braccio.
Mi dirigo verso la 14th Street che anche all'arrivo dell'autunno è strapiena. Gente che corre al lavoro, che fa shopping e che passeggia. Guardando l'orologio mi accorgo che è già tardi, sono le 18.00 a alle 19.30 devo essere pronta per uscire con Sandy.
Decido di camminare più veloce quando qualcuno colpisce da dietro il mio sandalo facendo cadere i miei acquisti e sbattere contro qualcuno. Indietreggio per recuperare la scarpa e dopo aver raccolto le shopping bag e infilato la scarpa mi accorgo che quel tizio mi sta osservando. Sollevo lo sguardo e non credo ai miei occhi.
Un ragazzo a dir poco bellissimo, occhi e capelli scuri, con un berretto e una maglietta verde con scritto Trader Joe's.
-Cos'hai da fissare?- Gli dico piuttosto stranita.
-Io? Guarda che sei tu che mi hai appena sbattuto contro. Dovresti guardare di più dove vai!-
-È stato un incidente, non volevo..- gli dico massaggiandomi il braccio destro.
-Ti sei fatta male?- Mi chiede con aria interrogativa.
-Sto bene.. grazie e scusa.- Mi guardo l'orologio. Caspita! Le 18.45.
Mi accorgo che mi sta fissando, mi sento in imbarazzo.
-Devo andare, si è fatto tardi.- Lo guardo negli occhi.
-Ciao.. stai più attenta.- Solleva imbarazzato la mano destra per salutarmi.
-Ho capito!- Grido mentre corro via.
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Insegnami Ad Essere Migliore
RomanceCloe Brown, figlia del grande Thomas Brown, dopo essersi laureata in Scienze Economiche alla New York University decide di intraprendere la carriera di suo padre. Louis Anderson, commesso di 'Trader Joe's' (uno dei green market della zona), vive co...