L'indomani mi trovo nel mio ufficio sommersa dal lavoro.
Oggi non ho potuto nemmeno fermarmi per la pausa pranzo e devo ancora chiamare la mamma -non credo che lo faccia papà dopo ciò che è successo- per invitarla alla mia festa di compleanno. Getto la penna sulla relazione che sto correggendo e poggio la mia schiena alla sedia, sospirando. Sono stanca ed ho la testa da tutt'altra parte. Prendo le mie cose esco dall'ufficio e prendo l'ascensore.Metto in moto la mia R8 e cammino per le strade di Manhattan senza una meta, non ho alcuna voglia di tornare a casa e ho ancora troppe cose da fare per la mia festa di compleanno.
Prendo il cellulare e, quasi senza accorgermene, chiamo Louis. Accosto l'auto sul ciglio della strada.
-Ehhm.. ciao, Louis.- Sospiro.
-Ciao Cloe!-
-Ascolta io.. io credo che abbiamo qualcosa di cui parlare..-
-Lo credo anch'io..- Sento che respira affannosamente.
Ad un tratto sento una voce femminile.
"Louis, vieni qui.."
Ho un colpo al cuore.-Ascolta.. devo andare. Se vuoi passo a prenderti stasera e.. ne parliamo. Ora sono al lavoro, ci vediamo alle 9, ok?-
Annuisco e lui riattacca.
Non so cosa pensare.
Passo a prendere Sandy che bella più che mai mi accompagna a comprare le scarpe per il mio compleanno. È la mia migliore amica praticamente da quando siamo nate, sa tutto di me. Non ho ancora trovato il momento giusto per parlarle di Louis, per ora non saprei di preciso cosa raccontarle. Andiamo a prendere un caffè e dopo averla riaccompagnata torno a casa.
Devo prepararmi, con Sandy il tempo è volato e sono le 20.00. Non so davvero cosa aspettarmi da stasera, mi chiedo se abbia giá deciso cosa fare. Nel dubbio decido di prenotare ad uno dei ristoranti di mio padre. Spiegherò a Louis che offriranno la cena, e che non deve preoccuparsi.
Mi vesto, metto un pó di trucco e sistemo i capelli in un'ordinata e lunga coda.
Suona il cellulare, Louis.
-Cloe.. sono io. So di essere un Po in anticipo ma ti sto aspettando giù.-
Prendo le chiavi della mia auto, dovrà pure abituarsi, prima o poi.
-Arrivo, sono pronta.- e riattacco.
Esco dal mio cancello e lo trovo lì ad aspettare in tutta la sua bellezza.
Attraverso la strada e mi avvicino a lui -che è appoggiato alla sua auto- per dargli un bacio sulla guancia. Prima che io possa farlo mi attira a sè e mi da un bacio sulle labbra, arrossisco.Reggo la borsa tra le mani e lo guardo negli occhi.
-Vuoi guidare la mia auto o preferisci andare con la tua?- Gli sorrido dondolandogli le mie chiavi davanti al viso.
Si morde il labbro sorridendo, poi squote la testa.
-Sei terribile. Mi hai preso nel mio punto debole.- Afferra le mie chiavi ed entriamo nella mia auto.
-Dove ti porto?- Mi chiede.
-Brown's Cook. Offre mio padre, non fare storie.-
Mette in moto e partiamo.
-Dicevo sul serio, prima..- Sbotta.
Lo guardo accigliata.
-Quando ho detto che sei terribile.- Mi guarda dal posto di guida e mi sorride.
-Dovrai abituarti.. almeno fino a quando avrai a che fare con me. Io sono così, coi miei soldi e coi miei sentimenti.. devi accettarmi per come sono, io lo faccio con te.- Ricambio il sorriso.
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Insegnami Ad Essere Migliore
RomanceCloe Brown, figlia del grande Thomas Brown, dopo essersi laureata in Scienze Economiche alla New York University decide di intraprendere la carriera di suo padre. Louis Anderson, commesso di 'Trader Joe's' (uno dei green market della zona), vive co...