B.C.C.

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Cloe

Sono a lavoro da circa sei ore, katy mi ha portato un panino in ufficio che ho divorato per la mia troppa fame. O meglio, per la troppa ansia. Spero che Louis venga alla cena, tengo molto a presentarlo a mio padre e comunque sia voglio vederlo. Adam, nonostante non sappia ciò che ho visto, non si fa vivo da circa due giorni ed io, ne sono più che felice.

-Cloe, per oggi puoi anche andare a casa.- Mi dice mio padre varcando la porta.

-Bene papà, vado a prepararmi per la cena.- Raccolgo le mie cose e faccio per andarmene.

-Quel tuo amico.. quell'Anderson, stasera verrà?- Si volta verso la porta.

-Ehm.. credo di si, papà.- Attendo una sua risposta.

-Bene!- Mi sorride e fa un gesto liquidatorio con la mano.

Mi affretto verso l'ascensore e dentro mi guardo allo specchio. Spero sul serio che verrà, vorrei fargli capire che non è inferiore a nessuno e che a fare la persona non sono solo i soldi.

A casa indosso il mio abito di Silvian Heach, i miei sandali e metto più trucco del solito. Nella mia camera, sulla mia poltrona vedo il foglietto bianco col numero di Louis.
Sono ancora le 20.00, manca mezz'ora alla cena e prima di scendere in salone cerco il cellulare.

"Credi di venire? CB"
Premo invio.

Poco più di un minuto, -o forse un'eternità- prima dell'arrivo della risposta.

"Lo scoprirai.."

Scendo le scale a chiocciola della mia casa e non riconosco più il mio salone. Luci soffuse color glicine regnano tra le pareti, grandi tavoli rotondi sono stati allestiti con tovaglie bianche che ai riflessi delle luci viola diventano del loro stesso colore. Al centro dei tavoli sono stati disposti maestosi centrotavola di orchidee bianche e viola chiaro.

Più che una cena d'affari ha l'aria di una cerimonia nunziale.
Voltandomi noto mio padre così entusiasta che non voglio rovinare lui la serata con sciocche opinioni sugli addobbi, quindi vado verso la grande vetrata ed osservo il giardino, già gremito di gente. Di lui, neanche l'ombra.

La temperatura è piuttosto bassa, tuttavia esco dalla porta di casa in ferro battuto.

Cammino per il viale del giardino fino ad arrivare al grande cancello di entrata. Fuori, non molto vicino, vedo Louis che, accigliato, legge l'indirizzo sul mio biglietto.

-Ehi..Louis!- Dico ad alta voce perché mi senta dall'altro lato della strada.

Solleva lo sguardo e fa un cenno di saluto con la mano prima di attraversare. Varca il cancello di entrata ed io sono lì, ad attendere tremolante.

-Caspita Cloe, qui fuori si gela!-
Corre da me prima di abbracciarmi. Ricambio imbarazzata l'abbraccio per poi tornare composta di fronte a lui.

OH MIO DIO!

Louis

Quando rimane a fissarmi resto senza parole. Tutta la bellezza del mondo è concentrata in Cloe, nei suoi occhi e nel suo corpo perfetto. Mi perdo nei suoi occhi prima di accorgermi di essermi incantato.

Distolgo lo sguardo da lei grattandomi la nuca. Sono così imbarazzato. Lei mi osserva incuriosita ed io sollevo lo sguardo, osservando quella che dovrebbe essere la sua casa. Rimango stupefatto, non posso credere ai miei occhi. Un giardino immenso è illuminato di luci sui toni del viola.

Prima che io possa proferire parola mi prende la mano e percorriamo insieme il lungo viale di sassi in giardino.

Mi meraviglio sempre di più di lei.. riesce a portare quei sandali così alti anche su un suolo del genere, mentre io sento di poter svenire da un momento all'altro. Ancheggia in un modo così sexy, ed ha un fondoschiena che non è decisamente da meno.

Insegnami Ad Essere MiglioreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora