Cloe
Getto le chiavi della casa di mio padre sul suo tavolo e mi tolgo la giacca. Quando raggiungo il salone per salire in camera mia qualcuno scende le scale. Quando svolta l'angolo lo vedo, è lui.
-Sto andando via, stai tranquillo.- Sbotto andando verso di lui con le braccia incrociate al petto.
-Cosa? Dove credi di andare?- Sorrido amaramente mentre mi guarda confuso.
-Via da questa casa, papà.- Alzo il tono sull'ultima parola.
-Non capisco, Cloe.-
Ah, no?
-Non fare finta di nulla. Sapevi che ero a conoscenza di tutto, solo mi mancavano dei tasselli della storia. Mio fratello, però, adesso mi ha tolto ogni dubbio.- Spalanca gli occhi.
Si ferma all'ultimo gradino ed io ci vado di fronte.
-Di cosa stai parlando?- Ancora?
-Io? Di tuo figlio. Quello che hai avuto con Katy poco prima di concepire me con la mamma. O mi sbaglio? E dell'azienda. Louis era scomodo.. vero? Meglio proteggere l'azienda e credere cretina tua figlia. Beh, mi dispiace papà ma non lo sono. Non rimarrò un attimo in più in questa casa e in quell'azienda del cazzo. Ho una nuova casa, adesso. E sarò ugualmente felice senza di voi, senza te e la mamma.- Sbrana gli occhi.
Ed io continuo.
-Era necessario mentirmi. O potevi benissimo parlarmi e dirmi che non ti fidavi più di me, ad esempio.-
-Ho cercato di farti capire che quella non era la strada giusta.-
Che faccia tosta.
-La strada giusta per te o per me, papà? Mi hai messo tutto contro. Gli hai fatto perdere il lavoro e gli hai offerto dei soldi perché mi lasciasse in pace. Volevi impedire che entrasse in casa il giorno della mia festa, hai pubblicato riviste per umiliarlo e per farlo sentire inferiore a me. Potrei continuare all'infinito, caro papà.-
-Si, ho fatto tutto questo.- Risponde.
Bene.
-Perfetto, puoi considerare da oggi in poi di non avere più una figlia. Puoi riferire lo stesso messaggio a quella che credo tua moglie, sempre che non sia nemmeno quello.-
Lo scanso e salgo le scalinate fino a raggiungere la mia camera.
Prendo il trolley che utilizzai per il viaggio in Italia da Adam e lo riempio più di allora. Sorrido al solo pensiero di essere stata così sciocca, per ben due volte.
Non riesco a prendere tutto, ma per ora andrà bene così. Presto chiamerò il direttore di Rag&Bone, solo per dare a mio padre il gusto di vedermi lavorare di nuovo, senza il suo aiuto.
Scendo il mio pesante trolley e lo poggio in salone. Vado in cucina, prendo le chiavi della mia R8 ed infilo la giacca. Mio padre, che è seduto al tavolo su cui erano poggiate le chiavi, mi guarda con aria disinteressata con le braccia incrociate al petto.
-Quelle chiavi non sono più tue allora, se la metti così..-
È un tale stronzo.
-Fanculo, papà.- Esco dalla cucina e vado verso la porta in salone.
Lui mi segue.
-Provvederò io alla mia auto. Non necessita di alcuna revisione quotidiana. Penserò io al rifornimento di benzina e alle pratiche assicurative.-
Prendo il mio trolley, esco di casa e sbatto la porta mentre lui mi guarda incredulo.
Non ho più bisogno di lui.
-
Chiudo il portabagagli ed entro al posto del guidatore. Quando metto in moto prendo il mio cellulare e cerco il numero di Rag&Bone in rubrica.
Squilla.
-Salve, sono Cloe.-
-Cloe, come stai?- È sorpreso.
-L'ho chiamata per l'offerta di lavoro. È ancora valida?- Chiedo.
-Certo che si!- Risponde. Perfetto!
-Bene. Voglio accettare la sua offerta. Quando potrò venire a lavoro?- Sono sfacciata, lo so.
-Oh. Ti aspetto domattina. 7.30?-
-Mi sembra perfetto! A domani.- E riattacco.
Louis
-Ha accettato.- Mi sorride.
Oh mio Dio. Ha accettato?
Gli salto letteralmente addosso.
-Grazie, grazie mille.-
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Insegnami Ad Essere Migliore
RomanceCloe Brown, figlia del grande Thomas Brown, dopo essersi laureata in Scienze Economiche alla New York University decide di intraprendere la carriera di suo padre. Louis Anderson, commesso di 'Trader Joe's' (uno dei green market della zona), vive co...