Fame di lei.

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Louis

Dovevo sfogarmi, e lei doveva sapere come stanno le cose. E' vero tutto ciò che le ho detto: il fatto che ho aspettato una sua chiamata, un suo messaggio, qualsiasi cosa,  sveglio anche di notte.

Non posso che chiedermi continuamente perchè il direttore abbia permesso che lavorasse con un nuovo modello. Non può esserle indifferente, e per quanto mi costa ammetterlo, è sicuramente un bel ragazzo. Non è mai troppo per lei. Più la guardo, che sia incazzata, felice, sorpresa, angosciata, scocciata o qualunque altra cosa, mi sembra sempre più bella, con o senza abiti da lavoro.

 Meglio senza, forse. 

-Mamma, puoi per favore sbrigarti? Ho fame.- Mia madre continua incessantemente a girare e rigirare la carne in padella, senza decidersi a tirarla fuori. 

-Louis, ultimamente sei troppo nervoso. Capisco i tuoi problemi sentimentali, ma non puoi avere sempre tutto a disposizione. Per mangiare bisogna cuocere la carne, e se la carne è cruda, non si può mangiare. Per ottenere dei vestiti puliti e profumati bisogna lavarli, e per questo occorre aspettare che dopo si asciughino. Allo stesso modo per fare un viaggio, non esistono treni ed aerei sempre a disposizione! E poi..- 

Dio mio!

-Mamma.. basta! Ho capito. No, non sono ansioso ultimamente, semplicemente vado di fretta perchè devo tornare a lavoro. Per favore, puoi concentrarti su quella maledetta bistecca e fare in modo che sia pronta subito o quasi?- 

Cloe tra esattamente dieci minuti comincia il suo turno, ed io non posso assolutamente permettere che vada a lavorare con Ian senza che io sia presente. Non sono uno stalker, sia chiaro. Ma è così.. non lo conosco e non ho abbastanza fiducia in lui da lasciarlo da solo con lei. 

Mia madre non risponde, al contrario si decide a spegnere il fuoco e a porgermi la padella. A quanto pare mi tocca portare la bistecca dalla padella al mio piatto. Taccio e lo faccio, non sarei poi così felice se cominciasse di nuovo a farmi la predica. 

Quando ho terminato di mangiare quella che mia madre chiamerebbe bistecca, ma che per me sembrava solo un po' di cibo troppo secco perché cotto troppo, mi alzo e poso il mio piatto sporco nel lavabo.

Afferro le chiavi della mia auto dal tavolo della cucina e mi dirigo verso l'uscita dell'appartamento dopo aver fatto un cenno di saluto a mia madre che sembra aver capito il motivo per il quale vado un po' di fretta, continua a guardarmi sconcertata mentre scuote la testa da un lato all'altro. La ignoro ed esco da casa mia dirigendomi verso la mia auto.






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