Thomas Brown

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Louis

Thomas Brown non osa fiatare mentre la madre tenta di calmare le acque.

-Allora, Louis.. raccontami di te.-
Mi sorride, è seduta tra me e suo marito.

-Presto firmerò un contratto, lavorerò come modello per una nota casa di moda Americana.- Rispondo con noncuranza.

Avreste dovuto vedere il viso di suo padre, bianco come la mozzarella.

Cloe sorride fiera ai suoi genitori mentre la madre continua:

-Wow.. Louis. Ci credo.. sei un gran bel ragazzo!-

Adesso il viso di Thomas si colora di un bel rosso peperone.

Giurerei che abbia corrotto tutti i supermercati della zona per non farmi assumere.
Mi dispiace, Thom.. non ha funzionato.

-La ringrazio, signora.- Cominciamo a mangiare.

-Louis.. non devi essere freddo con me. Io non ho nulla contro il vostro rapporto, al contrario. Mi piace il modo in cui ti prendi cura di mia figlia.- Stavolta la guardo e le sorrido. È bella come sua figlia, e comincia a piacermi.

-Sono contento che almeno lei si fidi di me. Da quando ho incontrato Cloe non ho pensato ad altro che a lei, solo ed unicamente a lei. Non mi è mai importato della vostra azienda, dei vostri soldi e cose varie. Il fatto che qualcuno abbia pensato a questo genere di cose mi ha indignato.-

Cloe mi fissa con aria sognante mentre continuo a parlare con la madre. Le due segretarie, Clarissa e Katy ascoltano con ammirazione mentre il padre di Cloe.. beh, Thomas versa "involontariamente" il vino rosso sulla tovaglia per porre fine alla conversazione.

Sorrido quando il vino finisce sul suo completo e lui comincia ad imprecare.

-Bel lavoro, Louis!- Cloe mi prende la mano destra. Con la sinistra prendo il tovagliolo e mi pulisco le labbra senza lasciare la sua mano.

Mi alzo e lei mi trascina di sopra. Thom guarda furioso sua figlia ma noi fingiamo di non accorgercene.

Il piano superiore è più maestoso di quello inferiore, credo che un giorno dovrà vedere il mio appartamento e devo ammettere che un pó me ne vergogno.

Prima che possa entrare in camera sua la fermo.
-Aspetta, Cloe..-

Si ferma.

-Che succede, Louis?-

Mi guarda con aria interrogatoria.

-Andiamo via da qui, questa sera.- Poi continuo: -Non ho voglia di andare via e di lasciarti sola. So come ti farà sentire tuo padre e non voglio che ti faccia star male, almeno per oggi. Vieni via con me..-

Le accarezzo la guancia con una mano.

-Certo.. se è quello che vuoi, andiamo.- Mi lascia la mano ed entra in camera sua mentre io scendo di sotto.

Cloe

Entro in camera mia e prendo una borsa per poi poggiarla sul letto.

Apro la cerniera e la riempio col mio pigiama, il mio spazzolino da denti, l'accappatoio, un paio di asciugamani e la mia vestaglia di raso.

-Cloe.. aspetta!- Sam irrompe in camera mia.

-Cosa c'è.. Sam?- mi volto e lei corre verso di me con un pacco in mano.

-Questo è il mio ultimo tuo regalo di compleanno. Voglio che tu lo apra prima di andare via.- Me lo porge.

Apro il pacco rosso con aria interessata.
A primo impatto non capisco cosa sia.

Prendo il primo indumemto: un lungo cardigan velato senza chiusura, con manica a tre quarti e che dovrebbe arrivare poco sotto il sedere. Comincio a capire.
Estraggo il secondo indumento: un reggiseno di licra nero push-up. Questo regalo Comincia a farmi ridere sonoramente.

Poi estraggo l'ultimo indumento: uno slip nero a vita alta in pizzo. Il completo è perfetto, e comincio a capire a cosa serva.

-Dovevi essere perfetta, non è così?-
La abbraccio forte.

-Grazie, Sam.. mi mancava!-

-Non avevo dubbi!- Ride sommessamente, smette di abbracciarmi e corre via chiudendo la porta. Sistemo tutto nella valigia e mentre la chiudo Louis bussa alla porta.

-Entra, Louis!- Metto la borsa in spalla.

-Sei pronta?- Mi sorride.

-Certo, lo sono.- Spero.

Usciamo dal cancello d'entrata e andiamo verso la sua auto, ignorando gli sguardi curiosi degli invitati e quelli furiosi di mio padre.

Non è stata la solita festa. Normalmente mi diverto e ballo con tutti gli invitati, ascolto l'orchestra e mangio molto.

Questa però è stata la nostra festa, mia e di Louis.






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