Ringhiera

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Cloe

-Cosa succede?- Mi avvicino a loro.

-Nulla Cloe.. stavamo solo chiacchierando. Potresti per favore accompagnarmi all'uscita?- Risponde Louis. Sembra arrabbiato.

-Certo Louis.- Mi volto e lascio lì mio padre.

In realtà si sta dirigendo da solo al cancello mentre io lo seguo a passo svelto. Non ho idea di cosa possa avergli detto mio padre.

-Louis, aspetta!- Comincio a correre.

Si volta a guardarmi. -No Cloe.. devo andare. Questo non è assolutamente il posto per me. Ho sbagliato ad accettare l'invito, e non voglio legarmi a te.. non posso. Non sarò mai alla tua altezza, sei troppo diversa e maledettanente bella.- Si volta e continua a camminare a passo svelto. Il mio cuore manca un battito.

Esce dal cancello ed attraversa la strada, mio padre ci guarda da lontano. Lo seguo per un altro isolato fino ad essere sul serio con l'affanno.

-Adesso basta Louis, fermati!- Urlo per farmi sentire da lui che è circa a 50 metri da me.

Si volta con gli occhi spalancati.
-Cloe.. torna a casa per favore!- Sospira.. mi avvicino a lui.

-Io non so cos' abbia detto mio padre, Louis, so solo che non l'ho detto io! Sono stanca di insegurti, scappi sempre da me. Non capisci che non m'importa da dove vieni, né quanti soldi tu abbia. Questi sono problemi che ti stai facendo tu, solamente tu! La verità è che hai solo paura di affrontare una realtà diversa, ma questa paura la dovrei avere io! Sai cosa penso? Beh anche tu per me sei maledettamente bello, e se ho voglia di stare qui con te lo faccio, che tu lo voglia o no!- Sono così nervosa che non riesco a non tremare.

Prima che io possa ricompormi avvolge le mani attorno alla mia vita e mi bacia. È un bacio così bello, dolce e disperato allo stesso modo. Mi morde il labbro inferiore e decido di avvolgere una mano dietro al suo collo, l'altra sulla sua spalla sinistra.
Sposta una mano e la poggia su una ringhiera di un appartamento senza staccarsi mai da me. Faccio lo stesso col braccio che avvolgeva il suo collo e mi ritrovo intrappolata, con la mia testa tra le sue braccia poggiate sulla ringhiera.

Sono senza fiato eppure non riesco a fermarmi. La sua lingua accarezza la mia, ci assaporiamo come se avessimo fame l'uno dell'altro.

Poi si stacca da me e si copre la faccia con le mani. Prima che io possa riprendere fiato alza lo sguardo.

-Mi stai facendo impazzire!- E si avventa dinuovo su di me.

-

Tolgo i miei sandali dorati e percorro senza scarpe il viale del mio giardino. La sensazione fredda dei sassolini sotto i miei piedi mi aiuta ad alleviare la tensione. Stringo di più le braccia incrociate al mio petto. Non ho mai provato una sensazione simile, non ho mai voluto un uomo così tanto. Mi ha travolto, ha sconvolto la mia mente.

Salgo gli scalini della mia villa e respiro profondamente prima di entrare in casa.

Mio padre si alza dalla poltrona e mi viene incontro.

-Credo che tu debba dirmi qualcosa, piccola.-

Alzo le mani mettendole davanti al suo petto per respingerlo.

-Credo che tu ora debba solamente stare in silenzio. -

Mi dirigo verso le scale.

-Cloe, capisci che puoi permetterti di più? Capisci che è solo un commesso, un fottuto commesso di un supermarket!-

Lo fulmino con lo sguardo ma continuo a salire le scale, è giá troppo.. per stasera!

Spazio autrice.

Wow.. e chi se lo aspettava!

Domanda: Colore preferito?

Marikapell.

Insegnami Ad Essere MiglioreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora