Andrà tutto bene.

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Cloe

-Cosa stai facendo, Cloe?-

Dice mio padre col tono di voce piuttosto alto.

-Stavo cercando i vecchi fascicoli per la B.C.C., uno è ancora da firmare e ho dimenticato di farlo prima che tu li prendessi.-

-Non sono qui. Nel primo cassetto della tua scrivania. Ora puoi andare, mettiti a lavorare.-

Esco dall'ufficio e spero vivamente che non cambi il posto a quella cartella, c'è qualcosa che non va.

Nelle altre non ho trovato nulla se non fogli di buste paghe, affari conclusi o liquidazioni di vecchi dipendenti.

Torno nel mio ufficio e ripongo i bozzetti nella scrivania.

Mi siedo sulla sedia di pelle e mi volto verso il panorama.

Sto impazzendo. Cosa mi nasconde quel bastardo?

Squilla il telefono.

-Cloe..- È Louis.

-Lou..-

-Come stai?-

-Io credo.. bene, tu?-

-Anch'io. Ti passo a prendere al lavoro appena termini?-

Certo che si. Ora so cosa fare.

-Si Lou. Per le 19.30, ti attendo all'ingresso.-

-A dopo.- E riattacca.

È l'unica cosa positiva che io abbia in questo periodo.

Apro il Pc e giocherello coi file pregando che non entri nessuno.
Non ho intenzione di mettermi a lavorare inutilmente.

Per pranzo ordino una pizza che mi porta katy in ufficio e che fa a dir poco schifo.

Se avessi saputo che avrei dovuto passare così la giornata, mi sarei portata un libro da leggere o un qualsiasi oggetto con cui si possa perdere tempo.

Quando si fa buio mi ricordo di un particolare.

Esco velocemente dallo studio e scendo dalle scale. Chi può avere la chiave?

Entro nell'uffio di Fred, nulla nel cassetto. Non capisco perché solo mio padre si sia allontanato dalla riunione che, in tardo pomeriggio, persiste.

Il cassetto dell'uffio di Paul è vuoto. Come quello di Norah e quello di Sebastian. Tutti i fiduciari di mio padre non hanno alcuna chiave.

La chiave è Katy, ecco chi.

E per un istante penso a Sandy. È troppo che non la sento eppure ha fatto tanto per me.

Katy è al bancone come al solito, spero solo che non mi menta anche lei con mio padre.

-Katy ciao!-

-Ciao Cloe!- Risponde sorridente.

Faccio il giro del bancone e vado dal lato suo, tipo per farle capire chi comanda.

-Chi ha la chiave dell'edificio?-

-Io Cloe. Sono la più fidata segretaria di tuo padre e la mattina apro io gli uffici.-

-Bene..ascolta. Ho un lavoro da finire, ho bisogno che tu mi lasci le chiavi per stasera. Io non credo di rientrare.. comunque.- Le sorrido falsamente.

-Non so se Thomas ne sarebbe felice.-

-La proprietaria dell'ufficio sono io, Katy. Sono la figlia del tuo capo, né per me né per lui c'è alcun tipo di problema. Puoi lasciare le chiavi sulla scrivania del mio ufficio, domani prendi un giorno libero.- Azzardo.

-Perfetto!- Risponde felice per l'ultima notizia ma con aria intimidita. -Vado ad avvertire Thomas.-
Da quando lo chiama 'Thomas'?

Fa per andarsene e la fermo subito.

-Vado io Katy. Non scomodarti!-

Mi avvio verso l'ascensore: non ho poi così tanta fretta di salire.

-Grazie Cloe!- Chiude la conversazione in tono alto per permettermi di sentirla da qualche metro di distanza. L'ascensore si apre ed io entro. Andrà tutto bene. Deve andare tutto bene.

Insegnami Ad Essere MiglioreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora