Il vestito

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Da lontano vedo Louis che, dopo avermi visto mi viene incontro.

-Eccoti..- Mi guarda con aria preoccupata.

-Eccomi!- Gli sorrido.

-Andiamo?- Ricambia il sorriso.

-Certo!- Rispondo.

Camminiamo per un pó senza parlare fino a quando si ferma vicino ad un carretto dei gelati.

Si volta e chinando di lato il capo, sorridendo mi chiede:
-Che gusto prendi?-

-Fragola.- Rispondo guardando il carretto.

-Perfetto- Si rivolge all'anziano gelataio. -Due alla fragola, per favore.-

Ci sediamo sul prato, lui poggia la testa ad un albero ed io mi siedo di fronte.

Sono concentrata a mangiare il gelato ed una sua domanda mi interrompe.

-Parlami della tua famiglia..- Poi lecca il cucchiaino del gelato.

Mi acciglio.

-Mio padre, Thomas Brown, è il proprietario di un'azienda. Io la definisco come "un gruppo di persone che lavorano per un interesse comune".-

-I soldi.- mi interrompe.

Rido sommessamente, non posso dargli torto.

-Può darsi! Comunque.. è un azienda che si occupa di investimenti in vari campi.. quello edile, sanitario, tecnologico e via dicendo. Io ho appena conseguito una laurea in Scienze Economiche alla New York University e il mio primo giorno di lavoro all'ufficio di mio padre sarebbe dovuto essere oggi. Ho comunque spiegato a mio padre il motivo per cui ho marinato il lavoro. Con lui ho un bel rapporto.. mi ascolta e fa di tutto per rendermi felice. Gli ho parlato di te e mi ha chiesto di invitarti ad una cena con la B.C.C.- Dico innocentemente.

-B.C cosa?- Spalanca gli occhi.

-È un azienda socia in un affare con mio padre.- Gli sorrido.

-Cloe.. ma cosa dici! Non posso nemmeno permettermi un completo decente per venire ad una cena del genere.  Non saprei come comportarmi,  non se ne parla!- Risponde agitando il cucchiaino in aria.

-Riguardo il vestito ho gia un idea.- Sghignazzo.
Lo tiro per un braccio e lo porto verso l'auto.

-Cloe ma.. cosa..- Sussurra mentre gli apro la portiera.

-Shhhh basta! Non fare troppe storie!-

Parcheggio nella 49th Street della Fifth Avenue. Scendo dall'auto e siccome Louis non scende arbitrariamente sono costretta a riaprigli la portiera.

-Vuoi scendere o vuoi restare a dormire qui stanotte?- Mi fingo arrabbiata.

Lui scende ed io gli prendo la mano prima di chiudere l'auto (non so nemmeno io perché) tenendola stretta. Camminiamo tra le Boutique di lusso più esclusive di New york ed entriamo da Bergdorf Goodman.

Louis spalanca gli occhi e prima che io me ne accorga esce dal negozio.

Lo rincorro fino a raggiungerlo per poi tirarlo per un braccio.

-Cloe, smettila! Capisci che non posso accettare una cosa simile? Non è un semplice negozio di abbigliamento, è una boutique di lusso!- Mi urla contro.

-Non voglio trasformarti in ciò che non sei! Ti ho invitato ad una cena e l'unica scusa che ti è venuta in mente è quella dell'abito, che per me è una questione facilmente risolvibile. Se hai altri problemi dimmelo,  io la smetto con questa pagliacciata e ti lascio in pace! Si tratta di un regalo, un semplice regalo.- Ora sono incazzata sul serio.

Mi accarezza il viso avvicinandosi a me.

-Cloe.. non dire più una cosa simile. Io non ho nessun problema con te! È solo che siamo cosí diversi e non vorrei legarmi a te. Non vorrei in alcun modo crearti problemi.- Mi guarda con uno sguardo così penetrante da far male ai miei occhi.

Lascio la presa del suo braccio.

-Non credi che io sia abbastanza matura da scegliere cosa è meglio per me?- Gli rispondo col fiato corto.

-Scusa Cloe.. hai ragione.- si morde il labbro inferiore.

-Andiamo in auto, ne riparliamo domani.- Gli passo una mano tra i capelli.

-Ok.- Mi sorride.

Lo accompagno a Central Park perché prenda la sua auto e prima di salutarmi con un cenno della mano rimane a fissarmi per circa 6 o 7 secondi. Scende dall'auto ed io, esasperata,  sbatto la testa sul sedile.

Decido di tornare alla boutique della fifth avenue e, con l'aiuto della commessa, scelgo un bellissimo smoking di Prada che spero sia della taglia di Louis.

Esco dal negozio con un grande pacco in mano e dopo aver scritto su un  piccolo pezzo di carta straccia lo ripongo nel bagagliaio e provo a ricordare la strada per il quartiere di Louis.

Parcheggio la macchina ad un paio di isolati da quello che spero sia il suo appartamento e scendo portando con me il grande pacco. Prima di poggiarlo davanti alla porta dell'ingresso cerco un nascondiglio. Dopo aver trovato un'auto abbastanza alta da coprirmi busso il campanello e scappo via.

Louis

Apro la porta e non vedo nessuno... guardo alla mia destra e alla mia sinistra prima di abbassare lo sguardo. Sul marciapiedi c'è un grande pacco nero con un biglietto sopra.

Prendo il pacco e lo porto dentro chiudendo la porta. Mentre entro in cucina leggo il biglietto.

"È un regalo.. l'ho scelto io per te e non puoi rifiutarlo. Ti aspetto domani sera a casa mia. CB"
Sotto un indirizzo.

Non ci posso credere!

-Mamma.. guarda!-

Mia madre lascia la spugna per i piatti e viene da me a leggere il biglietto.

-Ti avevo detto che avrebbe fatto prima di te.. puoi conservare lo stipendio, tesoro!- Ride sommessamente.

Apro lo scatolo e rimaniamo a bocca aperta. È uno smoking Prada da almeno 1500$, il doppio del mio stipendio.

Lo provo e guardandomi allo specchio mi meraviglio del fatto che abbia azzeccato tutto.. taglia e  modello!

Insegnami Ad Essere MiglioreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora