Cloe
L'indomani mi trovo in un piccolo appartamento.
-Eccolo. Io ho terminato, è piccolo ma comodo.- La ragazza continua ad illustrarmi l'appartamento.
È carino e già ammobigliato. All'ingresso, alla destra del corridoio, un piccolo ma accogliente saloncino. Un comodo divano di camoscio grigio è di fronte ad una parete attrezzata di Tv e di qualche mensola. Alla sinistra del corridoio invece una stanza della stressa misura del saloncino, ma con dentro una cucina sui torni del color crema ed un tavolo con quattro sedie dello stesso colore. Più avanti al corridoio, accanto al salone, il bagno.. piccolo ma con tutto l'occorrente. Di fronte ad esso la mia camera, un letto matrimoniale di normali misure ed un armadio che -suppongo- faticherà a contenere tutti i miei vestiti. Ci vorrà del tempo per abituarmi a tutto ciò.Credo di dover accettare quel lavoro anche se so di non essere all'altezza. La bellezza di quella Nadine -che Dio la benedica- non è paragonabile alla mia. La cosa sicura è che ora ho bisogno di soldi, devo sistemarmi ed essere sicura di poter andare avanti da sola. Non so quando saró pronta ad accettare, ma non posso pretendere che Louis venga licenziato, inoltre non lo vorrei mai. È per colpa mia che ha perso il suo primo lavoro, ed ora lui ha ricambiato il favore. Siamo alla pari, dunque, ma sappiamo che non era l'intenzione di nessuno dei due. A me stava bene per com'era, non mi sarei mai aspettata che finisse in quel modo. Avrei voluto con tutta me stessa che funzionasse, ma forse abbiamo corso troppo. Sarà stato meglio cosí, per entrambi. Probabilmente sarà tornato con Nadine, è per quello che avrebbe voluto vedermi, evidentemente per dirmelo. Non mi interessa, lui può rifarsi una vita. Io, appena la riprenderò nelle mie mani, provvederò alla mia.
-Ti ringrazio. Entro questa sera porteró qui le mie cose.- Rispondo cortesemente accompagnandola alla porta.
-Certo Cloe.. io ti lascio. Per qualunque cosa, chiamami.-
Mi fa un cenno col capo e chiude la porta d'ingresso.
Bene. Ora la cosa più difficile. Devo tornare a casa mia, beh quella di una volta, e devo prendermi tutte le mie cose. Di solito è vuota e spero che lo sia anche stavolta. Non voglio rivedere mio padre, lui e mia madre da oggi sono chiaramente fuori dalla mia vita.
Riprendo le chiavi della mia R8 e lascio la mia nuova casa.
Louis
-Ti avevo detto di non chiamarla!-
Tiro il mio cellulare dalle sue mani.
-Louis, l'ho fatto anche per te. Dovresti ringraziarmi.-
Ringraziarlo?
-Sto cercando con tutte le mie forze di dimenticarla! E tu cosa fai? La chiami per chiederle di lavorare con me.-
Sono incazzato nero.
-Non ho detto che avrebbe lavorato con te. E poi, mi sono accorto di come sei cambiato dal tuo primo servizio fotografico. Non puoi negarlo, non ti dispiace poi cosí tanto l'idea che decida di venire a lavorare qui.-
No che non mi dispiace, è solo che non sono pronto per vederla, ho paura che sia distrutta come me.
-Beh, non è cosí.- Esco dalla sala servizi e percepisco che sta scuotendo il capo, forse dall'incredulità.
Scendo le scale velocemente. Non va mai nulla per il verso giusto.
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Insegnami Ad Essere Migliore
Lãng mạnCloe Brown, figlia del grande Thomas Brown, dopo essersi laureata in Scienze Economiche alla New York University decide di intraprendere la carriera di suo padre. Louis Anderson, commesso di 'Trader Joe's' (uno dei green market della zona), vive co...