Porta in faccia

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Cloe

-Questo è il tuo completo. Mi raccomando, stai attenta a non sporcare nulla col trucco.- Continua a ripetermi l'assistente di Marcus.

Spero di essere portata per questo lavoro, non ho ancora firmato alcun contratto anche se ho la mia card d'ufficio, e non vorrei perderla prima del suo tempo.

Afferro i vestiti. Wow!

Non è esattamente il mio stile, ma è un bianco fantastico. Credo che esalterà il colore della mia pelle, dei miei capelli e le mie forme.

Comincio comunque ad insossarlo, il ragazzo nuovo, "Tizio", poserà con me solo per la seconda parte del servizio, ma devo ammettere che un po' mi dispiace. Era affascinante, i suoi capelli biondi lo erano. I suoi occhi? Incommentabili. Qualcosa di fin troppo splendente perché i miei occhi riescano a guardarlo.

Infilo i miei sandali e sono pronta, spontaneamente serro la mascella.
Mi sento come il mio primo giorno di università: potente e debole contemporaneamente contro tutto e tutti.  Capovolgo la mia testa e comincio a sciogliere i miei boccoli biondi con le mie mani e, quando ho terminato, alzo la mia testa di scatto.

Chi ho davanti? Che domanda stupida.

Tizio mi guarda con gli occhi sgranati di fronte a me, appoggiato allo specchio del camerino. Non ho sentito alcun rumore, comincio a pensare che sia un angelo.

Non come Louis però. Lui è particolare, insieme lo siamo. O meglio, lo eravamo.

Sto pensando tanto mentre lo fisso già da troppo tempo.

-Ehmm.. Ciao!-

Lui sorride e si avvicina.

-Sei bellissima.- Wow.

-Ti ringrazio.-

Si sta avvicinando troppo, progressivamente.

È pericoloso.

La porta si apre di scatto e..magia!

-Il fotografo è pronto. Sono stanchi di aspettare. Sei pronta?- Louis irrompe in tutto il suo verde pisello. Esatto, è verde come il suo vestito, e si vede. Non posso dire di non esserne felice. Voleva la guerra? E che guerra sia!

-Ci sono anch'io, nel caso lo avessi dimenticato.- Tizio risponde.

Oh merda.

-Certo, certo. Siete pronti quindi? Vi aspettano di là.- Sbatte fin troppo violentemente la porta e va via.

-Andiamo?- Chiedo svincolandomi dalla sua presa e camminando velocemente verso la porta che il "mio Lou" -Perché nel caso non si fosse capito, lui è ancora mio.- mi ha appena sbattuto in faccia.

Insegnami Ad Essere MiglioreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora