Felicità

52 6 0
                                    

Louis

-Louis, sbrigati..non vorrai fare tardi!-  Mamma mi sembra fin troppo eccitata   per un incontro di lavoro.

-Mamma, ti sembra che stia guidando un elicottero? Ricordati che siamo a New York.- Oggi c'è più traffico del solito, e mamma pensa che la mia auto abbia le ali.

Scendiamo dall'auto dopo aver fatto circa tre giri del ristorante per trovare parcheggio e ci avviamo verso l'entrata.

Mia madre mi sta dietro come se abbia paura di entrare; questa donna col passare degli anni diventa sempre più strana.

Quando spalanco la porta del ristorante capisco perché mamma si sta comportando in questo modo.

-Auguri!-

Cloe, Max, mio padre, Sandy, Sophie e almeno dieci dei miei colleghi di lavoro mi accolgono calorosamente.

Abbraccio Eveline, Alex, Max, Adam, Bethany e Katie. Poi passo a mio padre, il quale mi abbraccia calorosamente, a Sophie e al resto dei miei colleghi.

-Scommetto che è tutto merito tuo.- Mi giro poi verso Cloe.

-Devo ammettere che Max mi ha aiutato moltissimo, col nuovo lavoro non ho nemmeno il tempo di respirare.- La bacio dolcemente, odio il fatto che il lavoro non mi permetta di stare sempre con lei.

-Grazie, Amore.- Ha un sorriso smagliante.

-Amo quando mi chiami così.- La bacio sulla fronte.

-Ehi ehi ehi, siete vomitevoli!- Max, come al solito, ci interrompe.

-Max!- Mi abbraccia di nuovo.

Cloe si allontana lasciandoci da soli.

-Sono felice che tu sia qui.- Gli dico sinceramente.

-Io sono felice di esserci, e soprattutto del fatto che ci siamo ritrovati.- Ho un sorriso da ebete sul viso.

-Anch'io, anche se sapevo che prima o poi ci saremmo riappacificati.- È come un fratello per me, lo è sempre stato. Quando credevo che mio padre fosse morto mi ero chiuso in me stesso, ho chiuso i rapporti con chiunque. Pensavo soltanto a come fare per andare avanti e per non far mancare niente a mia madre. Quando ho saputo che mio padre era ancora vivo avevo bisogno di un amico, non che Cloe non mi bastasse, ma con Max siamo cresciuti insieme e non ho potuto che chiedergli di rivederci. In questo mese ha anche conosciuto Sandy, la migliore amica di Cloe, e mi ha confidato che la loro conoscenza va a gonfie vele.

-Andiamo a festeggiare con gli altri, mh?- Max interrompe i miei pensieri.
-Certo che si.- Gli sorrido e lo seguo sino a raggiungere il nostro tavolo.

-Dunque- Comincia mia madre. - Direi di iniziare la nostra cena con un brindisi al festeggiato. A Louis!- Alza il bicchiere con un'aria piuttosto fiera. Tutti seguono in suo movimento urlando il mio nome ed io non posso che rendermi conto di essere finalmente felice. Non mi manca nulla: ho Cloe, mio padre, mia madre e il mio migliore amico, un lavoro che mi soddisfa appieno e la vita che ho sempre desiderato. Cloe, com'è giusto che sia, ha lasciato che ai miei lati si accomodassero i miei genitori e si è seduta tra le mie colleghe, un po' più distante da me. Quando mi accomodo tiro la scatolina in velluto blu dalla mia tasca e la rigiro tra le mie mani sotto il tavolo. È la stessa che sto rigirando da circa una settimana. Sarà troppo presto? Si sentirà oppressa? Vorrà già vivere con me?

-Figliolo..- Mio padre mi sussurra all'orecchio.

-Papà..-

-Cos'è? Non hai il coraggio di chiederglielo?- Ha proprio centrato il punto.

-È che non voglio che si senta costretta. Forse è troppo presto.- Ammetto.

-Non capisco il motivo dei tuoi dubbi. Vi amate, ne avete superate tante, vi siete confortati in ogni difficoltà. Tu non hai nessun dubbio, perché dovrebbe averne lei?- Non fa una piega.

-Hai ragione.- Sospiro, sollevando lo sguardo sui suoi occhi.

Lui annuisce e si volta per chiedere qualcosa ad Alex.

-Papà..- Lo interrompo.

Lui si volta verso di me ed io non ho più dubbi, so che per lui è lo stesso.

-Ti voglio bene.- Sarà anche sdolcinato, ma è la pura e semplice verità. Se diventassi padre, sarebbe la cosa più bella che un figlio possa dirmi.

-Anch'io Louis, anch'io.- Ripete quell' "Anch'io" come se non avesse mai avuto dubbi a riguardo. E io non posso che attirarlo in un abbraccio, il primo sincero da quando è tornato.

Mia madre, da dietro, continua ad accarezzare la mia schiena quando ad un tratto si alza, si posiziona dietro le nostre sedie e chinandosi sussurra
-Sono fiera di voi.-

E tutto il coraggio di cui avevo bisogno prende il possesso di me.

Insegnami Ad Essere MiglioreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora