Papà?

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Cloe

In questo momento faccio decisamente fatica a mettere d'accordo le mie emozioni. Sono così felice che con Louis tutto sia andato nel verso giusto, queste settimane senza di lui sono state una vera tortura. Riguardo mio padre invece sono stata preoccupata, adesso spero solo che il rapporto tra di noi si sani completamente, sono sempre stata legata a lui in modo particolare e la situazione che si è venuta a creare non è delle migliori.

Louis mi ha chiesto di rimanere a casa sua, siamo in viaggio nella sua R8 che, come sempre ormai, guida lui. Gli sono grata per avermi fatto questa proposta, sono così stanca. Penso che solo circa un'ora fa mi trovavo a scaraventare in aria tutti i vestiti per trovarne uno carino adatto all'uscita con Ian, e adesso sono in auto con Louis, il mio ragazzo; è così che si è definito.  Penso anche ad Ian e a come dev'essersi sentito, mi dispiace molto per lui, ma uscendoci lo avrei illuso di qualcosa che non sarebbe mai potuto accadere. 

Mi accorgo che Louis mi sta fissando e Dio, se ho sempre odiato quando lo ha fatto, com'è che ora mi piace che lo faccia?

-Cos'hai da fissare?- Alzo un sopracciglio.

Louis sorride. -Era da troppo tempo che non me lo chiedevi, mi è mancato così tanto..- Continua a tenere fermi gli occhi sulla strada. 

-Beh?- Chiedo, ormai probabilmente tengo sul mio viso un sorriso fin troppo largo, che non fa onore alla semi-domanda che ho appena posto.

-Mi stavo chiedendo come stai.. sai, a cosa stai pensando.- Adesso la sua espressione cambia, diventando seria.

-Oh.. beh, stavo pensando a quante cose sono accadute in poche ore. Vorrei tanto che la situazione con mio padre cambiasse in meglio..- Mi mordo il labbro inferiore, non so come possa reagire a questo mio desiderio.

-La questione dell'incidente?- Si acciglia.

- No, il... il nostro rapporto.- Lui resta impassibile e non mi piace, avrei voluto sapere a cosa sta pensando.

-Capisco.- Forse non l'ha presa poi così bene.

-A te.. uhm.. a te darebbe fastidio se io.. lo perdonassi?- Louis ora ha la fronte corrucciata e non posso fare a meno di sorridere.

-Cloe ma come puoi pensare una cosa simile? Lui è pur sempre tuo padre, anche se ha dei difetti come..- china il capo di lato, come se stesse pensando per dare un nome ai difetti di mio padre -..uhm.. l'essere sbruffone, avaro e giusto un po' insensibile, ti vuole bene e tu ne vuoi a lui. Io darei la mia vita per riavere indietro mio padre, so cosa vuol dire.-
Io nei suoi panni non avrei di certo dato la sua stessa risposta.

-Oh.. Okay. Ah, Lou..-

-Mmh?-

-Quando sei venuto a casa mia, chi ti ha dato l'indirizzo?- Sorride.

-I registri Cloe.. la segretaria forse ha un debole per me.-

Quella vecchia? Wow.
Mi guarda con aria di superiorità.
Il suo super-ego è davvero "mostruoso", anche se, forse, se lo può permettere.

Nel frattempo siamo arrivati a casa di Louis. Scendo dall'auto e lui parcheggia, facendomi segno di cominciare a suonare il campanello. 

Seguo il suo ordine e dopo pochi secondi Catherine apre la porta, con in viso un'espressione mista tra la sorpresa e la preoccupazione.

-Va tutto bene, Miss Anderson?- Louis intanto si avvicina a noi.

-Cloe, Louis avrà bisogno del tuo aiuto.-

Mi acciglio.

Louis intanto si avvicina a noi sorridendo. 

-Mamma.. vogliamo entrare o restiamo a guardare Cloe fino a domani? Questa notte resterà con noi.- Louis si incammina per il corridoio ma, una volta in cucina, che si trova a sinistra rispetto ad esso, rimane per un attimo impalato e poi sviene. Si, SVIENE, è disteso sul pavimento ai miei piedi, i miei occhi si riempiono di lacrime ed io non capisco più nulla.

Io e sua madre restiamo a guardarlo per un attimo, impacciate sul da farsi, e nel frattempo che mi liberi dal mio shock, sollevo lo sguardo per capire il perchè sia successo.

Mio Dio, credo di dovermi reggere per un attimo, o farò la stessa fine di Louis.


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