La mattina seguente un caldo sole salutò il mondo e i raggi si estesero per accarezzare la pelle delle persone e scaldarle. Per i soldati il giorno era il momento peggiore perché, guardando gli orrori commessi, si sentivano disumani. Erano costretti a combattere una guerra forse senza futuro per la gloria, un obiettivo passeggero perché con il passare del tempo si avvicinava e si allontanava. Si alzavano al mattino incerti se si sarebbero coricati la sera e con un numero maggiore di morti sulla coscienza. I soldi li rendevano ciechi, ma non sordi: le grida disperate delle mamme, dei bambini e degli anziani erano delle ferite che non si sarebbero rimarginate facilmente. A volte il debole pianto riusciva anche a sovrastare le fucilate e la puzza dei cadaveri si alzava per indicare pietà per i vivi. Ogni mattino i civili aspettavano qualche istante prima di aprire gli occhi: ringraziavano il cielo di essere ancora vivi e pregavano per una giornata il meno sofferente possibile. I volontari cercavano di convincerli a scappare, ma la paura di abbandonare quei luoghi era troppo forte. Nessuno voleva lasciarli, anche se erano diventati un campo di battaglia. Nonostante la bella giornata i cuori degli abitanti di Algeri e dei soldati erano aridi, devastati dal rumore delle fucilate che avevano tolto la voglia di vivere.
Anche Damiano si svegliò: per lui tenere gli occhi chiusi o aperti era lo stesso, c'era solo poca luce proveniente da uno spiraglio nel muro. Nonostante tutto i raggi di sole erano arrivati anche lì, come se volessero aiutarlo in quel momento difficile. Non riusciva a muovere le gambe e le mani. Alcuni piccoli scarafaggi gli stavano rosicchiando un lembo dei pantaloni. Ormai aveva rinunciato a lottare contro di loro dopo una lunga notte insonne. In quelle ore aveva perso ogni dignità: era solo un oggetto che serviva agli islamici. Damiano sapeva che lo avrebbero ucciso se avesse svelato il nascondiglio della schedina e voleva cercare di sopravvivere il più possibile. La sua unica speranza era che qualcuno lo stesse cercando.
All'improvviso entrarono i soldati accompagnati da Bashir. L'uomo aveva un arnese con sé: era simile alle forbici, ma di dimensioni maggiori.
Damiano restò a fissarlo come se la sua vita dipendesse da quello.
Bashir esclamò divertito: "Hai deciso?"
Il giornalista sospirò. "Sì, ti dirò il luogo del nascondiglio, ma devi prima spiegarmi il tuo vero obiettivo. Prometto che dopo rispetterò il patto."
"Non scendo al tuo livello. Se dirai la verità, ordinerò ai soldati di liberarti. Potresti anche mentirmi, ma preferisco fidarmi di te" spiegò il soldato divertito. Ordinò ai soldati di avvicinarsi a lui: "Liberatelo!" Le guardie erano titubanti e quando misero le mani sui lacci, il loro capo spiegò: "Sarai libero se mi dirai il nascondiglio della schedina."
Damiano sentì subito l'istinto di confessare per avere salva la vita, ma si chiese se lui stesse mentendo. "Non mi fido. Voglio avere delle garanzie!"
Bashir si spazientì: "Con queste parole hai firmato la tua condanna a morte."
I soldati slegarono i lacci e il capo si avvicinò con l'arnese in pugno. Uno di loro prese la mano sinistra del giornalista e Damiano capì: "Non potete tagliarmela!"
"Non è mia intenzione, ma sono costretto dal tuo silenzio. Forse con un dito in meno ragionerai meglio!"
Il giornalista si dimenò e cercò di colpire i soldati con le gambe, ma lo derisero.
Tentò di controllare la mano sinistra, ma sentì uno strano dolore, come un fulmine che colpì la pelle e non gli permise di ragionare.
Sentì il ferro dell'arnese appoggiarsi sul mignolo. Presto sarebbero state amputate una parte del suo corpo e la poca dignità rimasta.
Damiano cercò di trovare una soluzione: era giunto ad Algeri per dimostrare il suo valore e presto il mignolo sarebbe stato cibo per i vermi.
Chiuse gli occhi e formulò una soluzione per prendere tempo.
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Chiave: il lato oscuro della luce
AdventureSecondo volume. Passioni travolgenti, continui colpi di scena ed emozioni forti sono i protagonisti del secondo volume di Chiave. Pip e Caroline stanno ritornando a Cipro, ma l'imprevisto è sempre dietro l'angolo. La famiglia Bacco ha trovato un pre...