Furto con sorpresa (parte quarta)

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Cherifa sospirò; non poteva ancora credere di aver passato la notte con un ragazzo così perfetto. Era rimasta soddisfatta da ciò che era successo. Lui l'aveva trattata benissimo. Era stato delicato ma deciso, tenero ma passionale. Per lei era stata la prima volta. Lui era stato l'unico a entrare nel profondo della sua essenza. All'inizio aveva provato dolore ed era arrivata al punto da non voler continuare, ma poi Orazio, stuzzicandola, era riuscito a convincerla a proseguire. A quel punto aveva sopportato il dolore a denti stretti, poi quella sensazione si era trasformata in altro: l'eccitazione aveva invaso ogni cellula del suo corpo e aveva provato un piacere mai percepito prima. Si era sentita in preda a emozioni contrastanti, il male e la passione si erano mischiati in una lotta senza fine.

Ricordare i momenti passati quella notte le provocò un altro sorriso, quella volta malizioso. Non riusciva ancora a credere di avere nel proprio letto un adone come Orazio. Cosa aveva fatto per meritarsi un uomo così, la dolce metà che aveva sempre desiderato?

Tutto era perfetto con lui, addirittura troppo.

Si torturò un lembo della vestaglia mentre stava decidendo come svegliarlo. Un bacio sulle labbra? O forse un massaggio nella parte coperta dal lenzuolo?

Mentre nella sua mente vagavano pensieri poco puri, il telefono di casa squillò e Cherifa trattenne un urlo di spavento. Nel silenzio dell'appartamento, quel suono sembrava la nota più acuta di una tromba.

Si avvicinò con passo veloce al ricevitore e rispose con voce bassa: "Pronto?"

Damiano aggrottò le sopracciglia dall'altra parte della linea. "Cherifa? Mi senti?"

La ragazza si allontanò dal corridoio con il cordless in mano, dirigendosi in cucina. "Sì, ti sento. Scusa se parlo piano, ma non posso alzare la voce."

Il giornalista, sempre più incuriosito, provò: "Hai per caso il raffreddore?"

La ragazza sospirò e, chiudendo la porta della cucina, rispose: "No, sto benissimo. È che Orazio sta dormendo e non voglio svegliarlo..."

Il giornalista cominciò a ridere. "Uh, cosa mi sono perso? Da quando Orazio dorme da te?"

"E tu da quando ti fai gli affari miei?" lo rimbeccò Cherifa, infastidita della sua curiosità.

Però, in fondo, era felice di poterne parlare con qualcuno.

Si sedette su una sedia vicino al tavolo e aggiunse: "Questa notte... sono stata con Orazio."

Le labbra di Damiano si allargarono in un ampio sorriso. "Wow! Avete fatto l'amore?"

"Sì, è stato tutto stupendo!" affermò orgogliosa Cherifa.

Si accorse solo dopo di aver alzato la voce e l'abbassò subito per non svegliare Orazio. "Sta ancora dormendo, non voglio disturbarlo. Per questo parlo piano."

"Ah, ho capito!" commentò il giornalista, fiero che la storia tra i due procedesse a gonfie vele. "Sono contento per te, Cherifa, te lo meriti. E com'è andata? Lui ti ha trattata bene?"

Lei annuì. "Si è dimostrato davvero un gentiluomo, sono stata fortunata a incontrare una persona come lui. Dopo quello che è successo ieri sera, lo amo ancora di più. Non credevo fosse possibile, ma il nostro rapporto si è rafforzato. Almeno credo..."

Damiano sorrise, ma i suoi occhi erano velati dalla tristezza.

Si portò le mani al volto. Doveva parlarle di una questione importante e non sapeva da dove cominciare.

Guardò l'ora: erano all'incirca le nove e mezza. "Posso dirti una cosa o rovino il tuo idillio d'amore?"

"Aspetta, prima voglio comunicarti ufficialmente che d'ora in avanti sono reperibile anche fuori casa!" spiegò Cherifa, interrompendolo.

Chiave: il lato oscuro della luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora