Condannata a morte (parte quinta)

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Ilaria cominciò: "Mamma è ricattata da una banda criminale, mi pare si chiami Broxen. Un collaboratore di lei, Lorenzo Gridàmi, ha stipulato un contratto per dei debiti di gioco. Doveva indurre una gravidanza a mamma e ci è riuscito." Si fermò per un attimo e poi continuò: "Tutti pensano che la creatura che porta in grembo sia di papà, ma la verità è un'altra. Il padre è Lorenzo, l'ha violentata."

Alessio era sconvolto. "Sapevo che ci fossero delle stranezze negli occhi di Elena. Ho cercato di convincerla a parlare, ma si ostinava a mentire."

Ilaria continuò: "Dal suo arresto l'obiettivo di Broxen è uccidere lei e la creatura. Per questo hanno cercato di ammazzarla prima che entrasse in carcere e quando le hanno sparato in cella." Il suo tono di voce s'incupì. "Ieri sera un membro della banda si è introdotto in carcere e l'ha costretta a stipulare un altro contratto per non perdere i soldi dati a Lorenzo. Avrei dovuto lavorare per loro fino a quando non avessi estinto il debito."

Alessio si commosse ascoltando le sue parole. Come poteva Elena aver lasciato la figlia nelle loro mani?

Ilaria si asciugò una lacrima e lui sentì il bisogno di abbracciarla: non osò neanche immaginare cosa sarebbe successo se non l'avesse salvata.

***

Dopo mezz'ora arrivarono in casa famiglia. Il fratello e Massimiliano erano vicino al cancello e aspettavano di avere notizie. Carmine ricordava a memoria le parole del biglietto ed era pentito di non aver portato prima il libro in biblioteca. Se Alessio non fosse riuscito a salvarla, sarebbe stata anche colpa sua.

La macchina si fermò davanti al cancello e Massimiliano lo aprì.

Ilaria scese e corse incontro a Carmine, abbracciandosi felici. Entrambi avevano creduto che non si sarebbero più rivisti.

Alessio restò a guardarli: era soddisfatto del lavoro.

I due entrarono nella struttura e Carmine era preoccupato per lei. "Perché non me ne hai parlato di persona? Quando mi hai salutato ho sentito un brivido, ma non credevo che... Raccontami tutto!"

La sorella lo guardò e si chiese se dovesse confessargli la verità. Sicuramente avrebbe distrutto l'immagine idilliaca che aveva della madre.

Cacciò subito il pensiero: se avesse mentito, si sarebbe comportata come lei e non voleva.

Ilaria si assicurò che nessuno sentisse e chiese al fratello di giurare che la conversazione sarebbe rimasta tra loro.

Carmine accettò preoccupato e lei raccontò: "Questa mattina ho ricevuto una chiamata da mamma nel cellulare che uso per le emergenze. Ieri sera si è introdotto in carcere un membro di Broxen, la banda che teneva in scacco la nostra famiglia, che le ha confermato la rescissione del contratto stipulato da Lorenzo. Ha costretto mamma a firmarne un altro." Si fermò: era indecisa se proseguire. Carmine la guardò e chiese di continuare. Lei si sforzò: "Mi ha venduta: dovevo lavorare per Broxen in modo da estinguere il debito di Lorenzo. Quei finti poliziotti dovevano portarmi in una struttura protetta. Mi volevano rapire!"

Carmine era sconvolto. "Mamma ha firmato? Non ci credo. Ti stai sbagliando!"

Ilaria cercò di convincerlo: "È la verità. Questa mattina ha persino osato chiedermi di non dire niente a te e alla polizia. Secondo lei avrei dovuto accettare la situazione senza ostacolare il corso degli eventi."

Carmine si alzò spaventato e cercò di giustificare la madre. "Sicuramente è stata minacciata. La conosciamo bene e non sarebbe in grado di..." spiegò il ragazzo lasciando la frase in sospeso.

Ilaria replicò: "Quell'uomo l'ha minacciata di uccidere lei, la creatura e noi due se non avesse firmato. Questo serve per giustificare il suo comportamento? Avrebbe dovuto avvisare Alessio."

Chiave: il lato oscuro della luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora