Quella sera Roma era colorata: le luci dei lampioni illuminavano le strade e le insegne dei negozi indicavano che gli esercizi commerciali erano aperti. Anche l'ospedale aveva i suoi colori: il bianco delle pareti si mescolava con il camice dei dottori.
Quando Mario e Ilaria arrivarono in ospedale, i medici li portarono nella camera iperbarica e dopo due ore effettuarono gli esami su emocromo e livello di intossicazione. I medici prepararono delle flebo per depurare il loro organismo e per lenire il dolore dovuto al bruciore. Per Mario e Ilaria tutto ciò era sopportabile, era solo lo strascico di una situazione molo più grande che avevano affrontato e superato. La loro vita era stata distrutta, ma erano pronti a ricominciare. Per Mario sarebbe stato difficile, però c'era Ilaria al suo fianco.
Il commissario Dimaro entrò nella loro stanza. Corse ad abbracciare Ilaria e la strinse forte. Si commosse, forse per la prima volta nella sua carriera nella polizia. Teneva davvero a lei, quasi come a una figlia. Conosceva tutte le vicissitudini della famiglia Bacco ed era affezionato a Carmine e Ilaria. Dopo aver saputo della fuga della ragazza, non era riuscito a ragionare in modo lucido. Aveva passato molte ore della notte in piedi guardando la pianta della città. Ormai si era rassegnato, ma quella telefonata aveva cambiato tutto. Si staccò da Ilaria e vide Mario nel letto accanto. Il ragazzo forzò un sorriso e il commissario gli strinse la mano: "Tu devi essere Mario De Serio!"
Il giovane annuì un po' in imbarazzo: "Mi dispiace per tutti i problemi che ho causato..."
Alessio scosse la testa: "Non ti preoccupare. C'è tempo per parlarne."
Ilaria intervenne: "Lui mi ha salvata. So che sembra assurdo, ma se non ci fosse stato lui, a quest'ora non sarei qui."
Mario la guardò e sorrise. Lei ricambiò e il commissario abbassò la testa imbarazzato. Si schiarì la voce, prese una sedia e la avvicinò al letto di Ilaria. "Vi devo parlare" cominciò l'uomo sedendosi. "Volete spiegarmi quello che è successo prima che Ilaria entrasse in quell'inferno?"
Mario sospirò: "Credo che lei abbia già dedotto tutto..."
"Sì, ma voglio sentirmelo raccontare da voi!" ribatté con decisione.
Ilaria si sdraiò sul letto e guardò il soffitto: "L'altro ieri ho parlato con Mario. Mi ha raccontato di un luogo lontano nel quale avrei trovato la felicità e che avrei potuto raggiungerla solo con lui lontano dalla casa famiglia." Si voltò verso Mario: "Ho rifiutato la sua proposta, ma lui voleva scappare e mi ha proposto di aiutarlo. Così ieri mattina ho distratto delle persone che stavano trasportando degli scatoloni nel retro. Il cancello era aperto e non so cosa mi sia successo..." Chiuse gli occhi per poter ricordare meglio la scena: "Ho sentito l'istinto di avvicinarmi a lui e allontanarmi dal dolore che provavo in casa famiglia. Ero attratta dai suoi modi gentili e dalle sue parole."
Il ragazzo girò la testa dall'altra parte: stava per piangere. In quegli istanti lui era stato molto combattuto: se rivelarle le sue vere intenzioni o continuare con il piano.
Ilaria continuò: "Siamo fuggiti dalla casa famiglia. Lui è entrato in un bar con una scusa e una persona mi ha rapita. È stato terribile..."
Il commissario la interruppe: "E così è cominciato il tuo incubo..."
Lei annuì: "Non mi chieda di continuare perché... è troppo doloroso per me..."
Alessio annuì e si voltò verso Mario.
Il ragazzo stava piangendo: "Mi dispiace, davvero! Quel posto cambia la mente delle persone. Io non..." Non riusciva a parlare. Il suo comportamento era ingiustificabile. "Non si può spiegare ciò che accade là dentro. La mia mente era plagiata da quelle persone che ci costringevano a obbedire ai loro ordini..."
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Chiave: il lato oscuro della luce
AdventureSecondo volume. Passioni travolgenti, continui colpi di scena ed emozioni forti sono i protagonisti del secondo volume di Chiave. Pip e Caroline stanno ritornando a Cipro, ma l'imprevisto è sempre dietro l'angolo. La famiglia Bacco ha trovato un pre...