Furto con sorpresa (parte seconda)

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Si voltò e vide la porta che dava sul retro. Sorrise; forse il giorno prima i due poliziotti e Mario erano entrati nella struttura proprio da lì. Avevano parcheggiato la volante e avevano varcato il cancello di cui le aveva parlato suo fratello il giorno prima, per poi entrare in casa famiglia da quella parte e salire le scale per arrivare fin lì.

Abbassò lo sguardo e si spostò i capelli che le stavano offuscando la vista.

Sospirò di nuovo e bussò; il suo desiderio di sapere cosa fosse successo a Mario saliva sempre di più.

"Avanti!" esclamò Antonietta dall'interno.

Ilaria deglutì, come per gettare ogni preoccupazione, e aprì la porta spingendo la maniglia. "Buongiorno, signora Palmieri."

La donna rimase stupita nel vederla.

Stava scrivendo e non appena si accorse che si trattava di Ilaria, si bloccò con la penna tra le dita.

Abbassò lo sguardo e la posò vicino al suo portaocchiali. "Ilaria, dimmi pure."

La ragazza sorrise. "Non si aspettava che venissi a parlarle, eh?"

"Se hai intenzione di riprendere il discorso che abbiamo interrotto ieri, sappi che non è possibile. Non posso dirti altro."

La ragazza chiuse la porta e si sedette sulla sedia vicino alla scrivania. "Ha ragione, io non ho assolutamente intenzione di continuare il discorso di ieri, sono venuta qui per un altro motivo."

Antonietta rimase stupita da quell'affermazione.

Appoggiò i gomiti sul tavolo e sussurrò: "Ti chiedo solo una cosa. Non parlare con nessuno di ciò che hai visto ieri. Ti prego, è importante. Non voglio che in questa casa famiglia scoppi uno scandalo."

Ilaria annuì, fingendo di essere d'accordo con lei. Voleva approfondire la questione, ma si era ripromessa di parlare di altro, quindi sorvolò sull'argomento. "Ho capito ciò che vuole dire, signora Palmieri, e... mi dispiace per il mio comportamento di ieri. Ho sbagliato ad aggredirla in quel modo. Avrei dovuto capire che era una situazione che non potevo gestire."

Guardava la donna cercando di sembrare sincera. Pronunciare quelle parole le costava molto perché non credeva a nulla di ciò che stava dicendo. Sentiva il bisogno di interrompersi e di inveire contro di lei per sapere la verità su Mario, ma doveva cercare di stare calma.

Serrò le mani, spostando tutta la sua frustrazione in quel gesto.

Sospirò e, continuando a guardarla negli occhi, proseguì: "Mi pento di essermi comportata in quel modo e spero che lei accetti le mie scuse."

Antonietta rimase stupita da quelle parole.

Le sue labbra si aprirono in un sorriso di stupore. "Wow, io... non me l'aspettavo!"

Alzò una mano in un gesto non ben precisato e continuò: "Ti ringrazio per le scuse, le accetto. Anzi, anch'io voglio scusarmi per quello che ti ho detto. Ti ho trattata in malo modo e, in parte, capisco la tua reazione. Ilaria, tu hai due grandi pregi: sei una ragazza coraggiosa e testarda e questi sono dei punti di forza nella vita, anche se a volte sono dei boomerang che ti si ritorcono contro."

Inclinò la testa da un lato e concluse: "Tranquilla, fingerò che non sia successo nulla. Ho apprezzato molto il tuo gesto. Ora puoi andare."

Ilaria abbassò lo sguardo e poi lo rialzò, cercando di prendere coraggio. "A dire il vero, non sono venuta qui per quello che è successo ieri."

Inspirò a pieni polmoni, la preoccupazione circolava nelle vene più veloce del sangue.

La signora Palmieri si mostrò interessata annuendo con la testa e rimettendosi gli occhiali.

Chiave: il lato oscuro della luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora