Una bomba sul treno (parte quarta)

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"Buonasera" cominciò l'uomo. I tre lo guardarono con aria interrogativa e lui continuò: "Mi dispiace dirlo, ma..." La voce gli si bloccò in gola. Sapeva quale sarebbe stato il loro destino, ma non doveva lasciar trasparire nulla. "...ci sono stati altri problemi. Questa sera il treno arriverà ad Apasaraycık e saliranno nuovi passeggeri, che hanno già prenotato i vostri posti..."

"Com'è possibile?" sbottò Luke, sospettoso. "Il suo collega ci ha assicurato che..."

"Lo so bene, ma si è sbagliato..." tentò di convincerlo il controllore.

Il commissario si alzò: "Voglio parlare con il capotreno!"

Aura lo invitò a sedersi, ma Lành scosse la testa.

Il controllore sospirò: "Va bene, ma dovranno venire anche la donna e il ragazzo." Luke aggrottò le sopracciglia e l'interlocutore spiegò: "Il capotreno è un uomo molto... severo... e vuole avere tutto sotto controllo." Si rivolse agli altri due: "Mi dispiace chiedervelo, però dovreste seguire il signor Lành."

Pip guardò Aura e lei annuì.

Si alzarono e lei esclamò: "Non si preoccupi, non c'è problema."

Il controllore annuì e li ringraziò per la loro disponibilità.

"Bene, seguitemi!" esclamò, cercando di non far trasparire la sua agitazione.

Lasciarono il vagone e attraversarono buona parte del treno. Quell'attesa era snervante, soprattutto per l'addetto. Non sapeva come comportarsi, come reagire. Non aveva mai pensato che potesse arrivare a quel punto. Ogni volta che guardava altri passeggieri, abbassava lo sguardo. Si vergognava di ciò che sarebbe successo.

Poco dopo Luke si fermò: "Aspetti, ma questo non è l'ufficio del capotreno?"

Il controllore si voltò e lesse il nome sulla targhetta. Cercò di inventarsi una scusa: "Sì, ma... al momento non è all'interno. Si trova nell'ultimo vagone, in coda al treno."

Il commissario guardò di nuovo la porta dell'ufficio: aveva notato una sorta di preoccupazione nelle parole dell'interlocutore, come se stesse mentendo. Si avvicinò alla targhetta e bussò. Il controllore cercò di mantenere la calma: se il capotreno fosse stato all'interno dell'ufficio, il suo piano sarebbe fallito e per lui sarebbe stata la fine. Cercò di mantenere la calma. Nella testa si stava già chiedendo come chiedere scusa e come spiegare il suo coinvolgimento nel piano di Lütfü.

Dopo attimi interminabili Pip spiegò: "Non c'è nessuno, mi sembra..."

"Ve l'avevo detto" commentò il controllore, cercando di non gioire. "Il capotreno è nell'ultimo vagone, sta effettuando alcuni controlli."

Luke guardò di nuovo l'addetto e poi fissò di nuovo la porta.

Aura gli si avvicinò: "Andiamo?"

Lành annuì, anche se non si fidava del controllore. Sapeva riconoscere una bugia a chilometri di distanza ed era meglio stare in guardia. L'addetto sorrise, come se avesse voluto tranquillizzare il commissario e poi proseguì il percorso verso l'ultimo vagone.

Arrivati lì davanti, l'addetto aprì la porta e li invitò a entrare: "Prego, il capotreno vi sta aspettando."

Luke volle entrare per primo e cercò l'uomo con lo sguardo fisso da una parte e dall'altra. Pip e Aura entrarono, senza avere alcun timore, sicuri delle parole del controllore. Il vagone era deserto: non si sentiva alcun rumore, a parte quello metallico delle rotaie.

Il commissario si girò verso il controllore: "Non capisco, dove si trova il..."

L'addetto chiuse la porta dietro di sé e si sentì un ulteriore suono. Pip e Aura si girarono di scatto: l'uomo aveva serrato l'entrata del vagone con delle chiavi, come se avesse voluto rinchiuderli. Luke si avvicinò all'uomo, pronto a colpirlo, ma il controllore estrasse una pistola e la puntò contro di lui. Pip e Aura emisero un grido e alzarono le mani. Il commissario rimase fermo, immobile, paralizzato.

Chiave: il lato oscuro della luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora