Il segreto di Mario (parte diciassettesima)

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Poi guardò davanti a sé e sentì tutto il peso degli occhi del commissario. Stava male al pensiero che gli stava omettendo delle cose del suo passato, ma non poteva rivelargli dell'esistenza del caveau. Lei sapeva dov'era quel luogo, ma nessun altro doveva esserne a conoscenza. Nello stesso tempo, però, era curiosa di sapere cosa c'entrasse Nathan con tutta quell'assurda vicenda.

Il ragazzo sospirò e con l'altra mano strinse le dita della madre. Non in modo violento, come lei si sarebbe aspettata, ma dolcemente, come solo un figlio poteva fare con la madre. "Mamma, stai tranquilla. Mi fido di Luke, per questo voglio essere sincero con lui."

Le sorrise, come se con quel gesto volesse cercare la sua approvazione, e lei abbassò lo sguardo sul piatto, lasciando che una goccia di sudore cadesse sul collo.

Poi Pip si girò verso Luke e a voce bassa rivelò: "Nathan Ngai è mio nonno."

Luke strabuzzò gli occhi e si portò istintivamente una mano alla bocca, sconvolto da quella rivelazione.

Cercò la conferma di Aura nel suo volto e lei annuì mestamente.

All'improvviso sentì il suo cuore accelerare di colpo e la pelle drizzarsi. "Nathan... quel Nathan Ngai è tuo nonno?"

Pip annuì. "Però abbassa la voce, qualcuno potrebbe sentirci. E cosa c'entra lui con tutta questa storia?"

"Nathan Ngai è tuo nonno?" ripeté Luke come se fosse una nenia.

Reputava inconcepibile una cosa del genere. La vita di quel criminale era avvolta nella leggenda, le sue imprese erano entrate nella memoria di milioni di persone. Le sue avventure erano così mirabolanti che era persino arrivato a dubitare della sua esistenza.

Poi guardò Aura. "Tu lo sapevi, perché non me l'hai mai detto?"

La donna alzò gli occhi al cielo e guardò dovunque, tranne il commissario. "Io... non lo so, era un argomento che preferivo tenere per me. Forse è sbagliato, lo capisco, ma non era facile per me parlartene, soprattutto sapendo che sei un poliziotto."

"Quel caveau" asserì Luke, non volendo perdere tempo in chiacchiere inutili. "Quel caveau esiste davvero? Sai dov'è? E c'è un modo per aprirlo?"

Aura sbuffò, spazientita. Non le sembrava il momento giusto per rivelare particolari così importanti.

"Sa dov'è, ma non vuole dirmelo" spiegò Pip.

Luke cercò di capire meglio quella situazione e si rivolse al ragazzo: "L'hai mai conosciuto? Si dice che sia un violento, che con la sua famiglia non si sia mai comportato bene..."

Pip notò dal riflesso sul vetro che un uomo col mitra li stava guardando e cominciò a mangiare per non farlo insospettire. "No, l'ho scoperto poco più di due mesi fa. Mentre io e mamma eravamo su una nave, ho incontrato Caroline e abbiamo deciso di scappare insieme perché... Oh, è troppo complicato da spiegare, ti basti sapere che io e lei siamo arrivati in una casa che un'amica di Caroline aveva affittato, ma al suo posto abbiamo trovato Louis Olao ad aspettarci. Ci ha aggrediti, ma sono riuscito a neutralizzarlo con il potere del flauto e lui è stato colpito mortalmente da un gatto." S'interruppe, deglutì e abbassò la voce: "È stato in quel momento che ci ha raccontato le origini di questo flauto. Ci ha detto che è stato mio nonno a costruirlo e poi mi ha rivelato la sua identità: Nathan Ngai."

Il commissario appoggiò entrambi i gomiti sul tavolo e si toccò il volto, sbalordito da quella novità. "È pazzesco... e ti ha anche detto dove si trova il caveau e come si può aprire?"

Il ragazzo si guardò intorno per accertarsi che nessuno li stesse ascoltando e poi spiegò: "Ci ha parlato di un luogo, ma io e Caroline abbiamo verificato che le sue parole non erano vere. Ci ha mentito in punto di morte, ti rendi conto? Per aprire il caveau servono due chiavi: una è proprio il mio flauto e l'altra è un ciondolo di Caroline che lei mi ha regalato prima di lasciare Aquir." Poi si voltò verso sua madre. "Però mamma sa dove si trova, ne sono certo."

Chiave: il lato oscuro della luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora