Capitolo 12

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(Marco)

Sono passati un po' di mesi da quando abbiamo cominciato a sentirci. Nonostante il tour e il lavoro, sono riuscito a rivederla ogni tanto e a parlare con lei; non posso più trattenermi, essere suo amico non mi basta.

–Stasera mi dichiaro! - comunico a Peter, Marta e a mia cugina Claudia (che io chiamo Iaia sin da quando eravamo piccoli). Marta e Iaia sorridono, Peter risponde: -Finalmente! Come hai intenzione di fare? -. Ci penso un po' su e poi rispondo: - Ristorantino che ci piace tanto, cenetta solo noi due, passeggiatina e poi... E poi quando mi sento pronto glielo dico! - imbarazzato, mi passo una mano sulla nuca e guardo per terra. Peter mi batte una pacca sulla spalla, lo guardo, sorridiamo e poi ricominciamo a registrare.

Verso le cinque, la chiamo: -Ei! – mi risponde subito allegra, "quanto mi sei mancata" penso e, mentre passeggio nel giardino davanti allo studio, sorridendo le domando: - Programmi per stasera? -, mi rendo conto di essere ansioso; perché avere paura? Al massimo mi dichiarerò un altro giorno...

-Mh... no! Franci vorrebbe andare fuori Milano per fare non so cosa, ma io non ne ho voglia...- risponde lei, sorrido: –Bene! Allora io sono il tuo buon motivo per non andare! -. Ride: quanto vorrei averla davanti a me per vederla ridere.

–Va bene, dove mi porti? – chiede risvegliandomi dai pensieri, –Ti porto al nostro solito posto, il ristorantino che ci piace tanto, va bene? - rispondo emozionato, -Sì, va molto bene! A che ore facciamo? – mi chiede, -Ti passo a prendere sotto casa tua verso le otto? Poi decidiamo che fare, se andare subito a mangiare o fare prima una passeggiatina... Sono disposto anche a venire a prenderti prima e accompagnarti in giro per negozi, se vuoi...-. Peter, uscito dallo studio in quel momento, avendomi sentito, mi guarda ridendo e con le labbra formula la frase: -Sei proprio cotto eh? -, io gli rispondo con una linguaccia.

–No, tranquillo! Va bene, mi faccio trovare pronta per le otto, sotto casa mia, ok? - risponde Cri, –Perfetto, a dopo Cri! -, la saluto io, - Ciao Marcolì! – risponde lei.

Riattacco pensando che prima di lei, ho sempre pensato che il mio nome fosse abbastanza corto da non aver bisogno di un soprannome, quindi non ho mai amato i soprannomi che mi affibbiavano, a parte quello di Marta che mi chiama "P" per il mio naso a forma di "P". Ma quel suo modo di chiamarmi "Marcolì" ... Non lo cambierei con nessun altro soprannome al mondo!

–Ei, Terra chiama Marco! - esclama Peter, quando lo guardo aggiunge sorridendo: -Rientriamo? - mentre sto per rispondere, Marta apre la finestra della sala registrazione ed esclama sorridendo: - Poi ti lascio andare a prepararti! –. Li guardo: i miei due migliori amici sono lì, che mi fissano, ma soprattutto che mi stanno sempre vicini nel momento in cui ho più bisogno di loro.

Sorridendo mi avvicino a Peter, gli tiro una pacca sulla spalla e rientriamo.

Fra miliardi di persone ho visto solo te...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora