Capitolo 60

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(Marco)

Il campanello suona insistentemente, mi alzo incuriosito e guardo chi è dallo spioncino: è Peter con un regalo e una torta fra le mani. Apro la porta sorridendo: -TANTI AUGURONIII! – esclama entusiasmato, -Graziee! Sei il primo! – rispondo io, -E Cri? -chiede lui stupito, -Ancora non si è fatta sentire, ma sai: sono le otto del mattino, magari pensa che stia dormendo... - rispondo punzecchiandolo, -Se stai cercando di farmi sentire in colpa per averti buttato giù dal letto il giorno del tuo compleanno, non ci riuscirai! – esclama facendomi una linguaccia, io lo faccio entrare e mangiamo la torta, poi apro il regalo: sono un paio di cuffie: -Pè! Sono stupende! Costeranno una fortuna, ma scherzi? - esclamo io strabuzzando gli occhi, -A Mà, non mi rompere! Sei il mio migliore amico ed oggi è il tuo compleanno! – risponde lui tirandomi una pacca sulla spalla. Suona il campanello, immagino già chi sia... – È Cri! - dico informando Peter, -Me ne vado... - risponde lui sorridendo ed esce.

–Sbaglio o oggi non è solo Natale? – esclama Cri entusiasta, io le vado incontro sorridendo e lei mi bacia: -Buon compleanno Tato! – sussurra a fior di labbra, io la stringo forte, ho il cuore a mille, vorrei poter non finire quest'abbraccio! –Peter era già qui? Ti ha buttato giù dal letto? – chiede ridendo, notandomi ancora in pigiama, -Sì, e ha detto che non si sentiva in colpa!! – scoppio a ridere anche io e abbracciati ci avviamo in salotto, dove su una sedia ci sono le cuffie di Peter: -Oddio Marco! Sono quelle che volevi! – esclama entusiasta, io sorrido e la bacio: -Non te ne andrai mai vero? – le chiedo sentendo improvvisamente bisogno di sentirglielo dire: -No Marco, mai, MAI! Tu? - -Sarei un idiota a lasciarti andare... -  le rispondo baciandola. Poi mi porge un pacchettino piccolo, sopra c'è scritto "Tanti auguri Tato! 100 di questi giorni! " la guardo e lei sorride; curioso scarto il pacchetto e apro la scatolina: c'è un magnifico plettro, con decorazioni pregiate, firmato da Ivano Fossati! –Che cosa dai in cambio ad Ivano perché mi faccia tutti questi regali? – chiedo prendendola in giro, -CRETINO! – esclama lei baciandomi sulle labbra, -Grazie, Signora Mengoni! – le dico sapendo quanto impazzisce quando la chiamo così: lei chiude gli occhi e appoggia la testa sul mio petto, abbandonandosi a me: -Ti amo! Tantissimo! – dice sorridendo -Anche io Cri, anche io! – sussurro.

Stiamo insieme tutto il giorno, e ci divertiamo a leggere i fantastici messaggi d'auguri che l'Esercito mi fa, poi ad un certo punto Cri chiede: -Mi accompagni a casa mia prima di andare a cena? - -D'accordo capo! – dico prendendo le chiavi della macchina e uscendo. -Passa da questa strada, che eviti il traffico! – mi suggerisce mentre sto guidando, -Ok! – dico io obbedendo. Dopo cinque minuti un foglio di carta attaccato ad un cartello stradale cattura la mia attenzione, rallento per leggere: "Mengoni, gira tra 100 m" scoppio a ridere guardando Cri: -Evitiamo il traffico eh? –dico ripetendo quanto mi aveva detto poco prima, anche lei si mette a ridere e io proseguo cercando altre indicazioni: " È inutile che cerchi un altro indizio, ora ci pensa Cri! " leggo su un altro foglio; sorridendo la guardo e lei dice: -Parcheggia qui! – faccio come dice e ci avviamo a piedi, mano nella mano.

–Ti devo bendare... - mi avvisa, -D'accordo! – esclamo io fiducioso, sorride mentre lega la benda intorno alla mia testa coprendomi gli occhi. Mi prende per mano e cala il silenzio, poi ci fermiamo e lei mi lascia la mano. Ancora bendato la cerco non capendo: -Cri? – ma per tutta risposta sento una voce (Marta) che comincia: -Oggi tutti festeggiano il Natale...- Francesca prosegue: - Ma non sanno che oggi è anche il tuo compleanno... - un'altra voce, quella di Peter, continua: -Non sanno che persona speciale sei, che migliore amico sei... - la voce di Davide dice: -E che anche se sei testardo e precisino...- Gianluca aggiunge: -Noi ti vogliamo bene ugualmente, e non vorremmo né vogliamo lavorare per nessun altro! – sorrido commosso, Iaia dice: -Ogni volta che parlano di te, sono fiera di essere tua cugina...- i miei genitori in coro dicono: - 27 anni fa nascevi tu, Marco... - -Che sei la mia vita! – finisce Cri. Mi tolgo la benda: -Pazzi! Mi volete far piangere? – dico sorridendo, poi aggiungo: -Grazie mille a tutti! Vi voglio bene, non sapete quanto! -.

Ceniamo tutti insieme e poi andiamo a letto, stanchi ma felici. 

Fra miliardi di persone ho visto solo te...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora