Capitolo 47

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(Cristina)

È passato un mese, ed oggi è il giorno della mia laurea, che si svolgerà alle 17:00 nella facoltà di lingue che ho frequentato in questi anni. 

–Si può? – chiede Marco bussando alla porta di camera mia, -Sì! – esclamo io chiudendo in un cassetto la tesi che stavo ripassando, non voglio svelargli nulla, lui sa solo che parlerò in spagnolo. –Emozionata? – mi chiede abbracciandomi, io mi stringo forte a lui e rispondo: -Sì, ho un ansia addosso...! – lui mi accarezza la schiena e baciandomi sulla testa continua: -Non devi preoccuparti, so che andrai alla grande! È quello che sognavi da sempre, ormai lo spagnolo è la tua seconda lingua, lo padroneggi: ce la farai! - -Meno male che ci sei Tato, come farei senza di te? – chiedo baciandolo. 

–Mh, vedo come scarichi la tensione eh?! – esclama Francesca sorridendo affacciandosi alla porta di camera mia, –Non volevo disturbarvi, ma sotto ci sono i tuoi genitori che mi hanno chiesto se vuoi andare a pranzo con loro... - -Ok, arrivo! - rispondo io sorridendo. –Ti dispiace se vado con loro a pranzo? - chiedo a Marco stringendogli le mani, -Ma scherzi?! Noi due abbiamo tutto il tempo per stare insieme, mentre con i tuoi non ti vedi spesso... Vai, ci sentiamo dopo! - -Grazie Marco, ti ho già detto che ti amo? - -Sì, ma non mi ci abituerò mai! –risponde strofinando il naso contro il mio. Io sorrido e gli scompiglio i capelli, poi corro dai miei.

–Cri! – esclama la mia mamma, -Ciao! Sono così contenta che siate qui! – dico abbracciandola. Poi entro in macchina e babbo dice: -Andiamo a mangiare in un localino in cui abbiamo prenotato, il resto della famiglia ci sta aspettando lì...! - -Sono troppo felice! – dico sorridendo e abbandonando la schiena al sedile. 

Dopo dieci minuti, arriviamo in quello che loro hanno chiamato "localino", ma che per me è molto di più: è il ristorante preferito mio e di Marco, quello dove andiamo sempre! Sorridendo entro, e il cameriere che mi riconosce subito, ci porta al tavolo. Appena arrivo tutti si alzano emozionati e mi abbracciano. Il pranzo è abbastanza veloce, ma delizioso. Verso le quattro mi faccio riportare a casa, con Marco abbiamo deciso che mi accompagnerà lui, e io voglio prepararmi al meglio. Dopo un quarto d'ora, una volta pronta, scendo sotto casa aspettando Marco.

– Sono in ritardo? – chiede lui da sotto il casco, -No, tranquillo! Perfetto orario. - esclamo rassicurandolo, poi aggiungo: -Marco, sono troppo agitata! – dico io mettendo il broncio mentre prendo il casco che lui mi porge, -Cri!? Che ti ho detto prima? Stai tranquilla! – mi dice sorridendo. Salgo in moto e mi stringo a lui. 

Dopo un quarto d'ora arriviamo in facoltà. Comincio a camminare su e giù per il corridoio aspettando il mio turno. Sono la terza: spero che siano in orario e che si faccia veloce: sento come se non potessi sopportare a lungo tutto questo! Quando chiamano il mio cognome, mi si mozza il fiato e mi avvio dentro. Marco mi raggiunge velocemente e, accompagnandomi, mi appoggia una mano sulla schiena per farmi sentire sicura. Lo bacio velocemente e poi mi siedo al mio posto mentre lui raggiunge la Crew e gli altri qualche posto dietro. 

Il professore che mi ha seguita in questo periodo comincia ad introdurre il mio lavoro, e poi io inizio a parlarne. 

Dopo un arco di tempo che a me sembra infinito, i professori ci pregano di attendere fuori dall'aula. Successivamente, ci richiamano e comunicano: -100! Complimenti! – tutti gli amici e la famiglia presenti cominciano ad applaudire mentre i professori mi stringono la mano. –Non so cosa farti... "Non ce la faccio, aiuto"! – dice Marco facendomi il verso, io lo bacio e lui mi abbraccia: -Bravissima amore! Sono fiero di te! Te quiero! – esclama, - Yo también ! – rispondo io sorridendo. 

Fra miliardi di persone ho visto solo te...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora