Capitolo 45

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(Marco)

Oggi è venerdì: finalmente è arrivato il weekend! L'ultimo concerto che ho per questa settimana è quello di oggi, qui a Bologna, poi piccola pausa fino a lunedì.

–Posso entrare? – mi chiede Cri bussando alla porta, -Certo! Entra! – dico io aprendole la porta. –Te lo ricordi vero che Domenica siamo a pranzo a Siena con tutta la mia famiglia? I miei hanno organizzato tutto perché io possa dire della laurea, approfittando del fatto che la tappa di lunedì è proprio Firenze... - -Sì, tranquilla! Me lo ricordo! Quando vuoi partire? Devo prenotare un albergo...- rispondo io, –Pensavo di partire domani - dice, –D'accordo! Prendiamo una macchina di quelle con cui ci si muove di tappa in tappa va bene? – le propongo, -Certo! – esclama. Cambiando discorso le chiedo: -Mi accompagni all'arena? Solo io e te, gli altri ci raggiungono... - -Andiamo! Avevo accettato già quando hai detto "mi accompagni" – risponde lei, io rido le do un bacio.

Sappiamo che l'hotel dove stiamo non è molto lontano dall'arena, perciò decidiamo di andare a piedi.

–Non ero mai stata a Bologna... - esclama lei guardandosi intorno, -Davvero? Sono il primo ad averti portata qui? – dico io incredulo, lei per tutta risposta annuisce sorridendo, godendosi il momento.

–Fammi vedere dove vorresti mettere i banchini... - dice quando arriviamo, e io, prendendola per mano, le mostro tutti i posti secondo me più adatti ai banchini. Marta arriva di soppiatto e ci spaventa gridando: -Siete venuti qui prima di tutti, eh? - -Dai scema! Che colpo m'hai fatto prendere! – esclama Cri mettendosi una mano sul petto, Marta ridendo continua: -Che stavate dicendo? - -Stavamo parlando dei banchini dei gadgets e stavamo decidendo dove metterli... - le spiego io. Continuiamo a parlarne e Marta ci dà le sue opinioni a riguardo. Poi alle otto e mezzo corro a prepararmi.

Verso le nove e mezzo, salgo sul palco accompagnato da un boato: l'intera arena è gremita di gente, tutti gridano il mio nome. Li saluto e poi esclamo: -Voi non sapete quanto bene mi fate!!!! – e le grida aumentano. Sono le due ore più belle della mia vita quelle che spendo nei concerti a cantare le canzoni che prima erano mie, ma che adesso sono loro, e che sono diventate le colonne sonore delle loro vite. Tra una canzone e l'altra, mi fermo a parlare con loro, sono stupendi... Quest'anno poi con l'introduzione dell'app che rende interattivo il concerto, è proprio una " figata pazzesca", come dico sempre.

Alla fine del concerto, dal parterre un gruppo di ragazze e ragazzi mi lanciano uno striscione fatto da loro, dove con le citazioni di alcune mie canzoni, mi dicono quanto sono speciale per loro. Scendo dal palco e lascio a Cri lo striscione, poi risalgo e  ringrazio tutti mandando baci e facendo finta di abbracciarli. Una volta salutati, torno nel backstage e libero Cri dallo striscione portandolo in camerino: – È stupendo quello che ti hanno scritto su quello striscione! – dice lei entrando, -Hai letto? Sono speciali! Siete, speciali... - mi correggo mentre la abbraccio, -Sono sempre più contenta di essere una tua fan oltre che la tua fidanzata! - -Che vorresti dire? Che ti piace di più essere fan che fidanzata?! – esclamo io fingendo di essere arrabbiato e incrociando le braccia. –No scemo! Mi pare che te lo avessi già detto: lo sai che ti amo e che OVVIAMENTE preferisco essere la tua fidanzata, ma sono anche fiera di appartenere all'esercito! – -Sì, ne avevamo già parlato, ma è bellissimo vedere come ti emozioni quando mi spieghi che ti piace... - dico io baciandola. Lei mi getta le braccia intorno al collo e ricambia il bacio. 

Fra miliardi di persone ho visto solo te...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora