Capitolo 14

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(Marco)

Sono quasi le otto. Sono davanti casa sua, la sto aspettando, l'attesa mi uccide. Sarà che stasera è LA sera.

Perfettamente in orario, appare da dietro il portone, e mi lascia di nuovo senza fiato, come la prima volta che ci siamo visti, al concerto. Come riuscirò ad aspettare tutta la sera per dirle che la amo? Meno male che inizia a parlare, così mi toglie dallo stato di trance in cui ero entrato, salvandomi ancora un'altra volta.

Una volta saliti sulla moto, si stringe a me: Dio, che agonia! Ma voglio aspettare il momento perfetto, voglio che le cose siano naturali.

Dopo aver parcheggiato, ci avviamo per una passeggiata. Le chiedo cosa avrebbe fatto se fosse andata con Francesca, e lei mi risponde: - Mah, lo sai che non ho capito bene? Penso che ci fosse una festa in periferia, se non addirittura fuori Milano, ma non ne sono sicura... -, mi incanto a guardarla in tutta la sua bellezza. Credo che stravolgerò tutti i miei piani per stasera, e che le dirò quanto la amo prima di cena.

A risvegliarmi dai pensieri è lei, che mi abbraccia stringendomi dolcemente, continuando a guardarmi negli occhi. Profondamente. Poi, sento le sue labbra sulle mie. È la cosa più bella di questo mondo!

Quando finiamo il bacio, mi accorgo di averle cinto i fianchi con le braccia.

–Scusa, non...- mi dice lei, uscendo dal mio abbraccio e guardando per terra.

"Ti devo dire una cosa, sin da quando ti ho vista per la prima volta, mi hai colpito, non sono più riuscito a non pensare a te. Quando poi ci siamo trovati al bar, ho pensato che non fosse una coincidenza. Dopo quell'incontro, ho capito che non posso stare senza di te..." questo è quello che avevo pensato di dirle, ma invece riesco solo a dire: -Ti amo Cri-. La osservo mentre alza lo sguardo da terra e i suoi occhi riacquistano la luminosità che avevano da poco perso, mi guarda. Dopo una manciata di secondi, sorride e dice: - Anche io. Tanto! -. La stringo a me e ci baciamo. 

–Dalla prima volta che ti ho vista, ho capito che non saresti uscita dalla mia testa tanto facilmente...- le dico, lei è catturata dalle mie parole, questo mi incoraggia, perciò continuo: - Infatti ho chiesto a Marta di portarti nel backstage, per conoscerti, o meglio, per vederti senza tutta la confusione del mondo intorno, notare tutti i tuoi particolari, le tue emozioni... Penso sia stato quello il momento in cui dentro di me è scattata la scintilla che mi ha fatto capire quanta importanza hai per me. Ma quando sei uscita da quel palazzetto, mi sono reso conto di averti persa, non avrei mai creduto di rivederti in un bar, per caso. Eri lì, a quel bancone, ed ho capito che non era solo una casualità, ma che dovevo decidermi. Ed è per questo che sono andato con i ragazzi in discoteca quella sera, perché sapevo che avrei dovuto mettermi in gioco, se volevo davvero mettermi con te che sei diventata da subito molto importante per me... –.

Ha gli occhi lucidi, e si morde un labbro mentre mi guarda un secondo prima di baciarmi. - È la migliore dichiarazione di tutti i tempi, ti amo Marco! Grazie!! -.

Ce l'ho fatta! Adesso non mi interessa nient'altro, solo lei. Solo il suo bene.

Fra miliardi di persone ho visto solo te...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora