Capitolo 34

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(Marco)

La guardo salire in casa, e appoggio la testa al poggiacapo del sedile. È stata una bellissima serata e spero che Cri sia stata davvero bene come dice. 

Mi arriva un messaggio da Peter: "Voglio sapere com'è andata, ti sto aspettando davanti casa tua..." sorridendo, accendo il motore e lo raggiungo.

–Quanto la adorano i tuoi da uno a diecimila? – mi chiede lui appena scendo dalla macchina, –Ventimila! – esclamo io sorridendo, –Dai, racconta, racconta! – aggiunge impaziente, così entriamo in casa e gli racconto tutto.

Il giorno dopo la mia sveglia suona alle 07:10. Mi alzo e vado a fare colazione. Dopo una ventina di minuti, esco di casa e raggiungo lo studio.

Appena mi vede, Marta mi viene incontro dicendo: - Il singolo è uscito da poco e già è al primo posto nella classifica delle canzoni più scaricate di iTunes! – io alzo le braccia verso il cielo e faccio un sorriso. Poi entro in sala incisione e cominciamo a lavorare sull'album che tra pochi mesi uscirà. Verso le quattro e mezzo mi arriva un messaggio da Cri: "Quando hai fatto chiamami, nulla di preoccupante. Ti amo ", allora esco dalla sala e la chiamo: –Ei! – risponde lei tutta arzilla, -Ei! – rispondo io altrettanto allegro, dopo tutta una giornata che non ci sentivamo mi mancava, -Allora, i miei hanno saputo dalla Tv che stiamo insieme, quindi avrebbero chiesto quando possiamo andare a Siena a trovarli, non vedono l'ora di conoscerti. - - Finalmente li conosco davvero! Anche io non vedo l'ora, hai già pensato ad un possibile giorno? – le chiedo, -No, aspettavo di parlarne con te... Sei ancora a lavoro? - chiede lei, -Sì, ma ho quasi finito! - -Bene, allora mi raggiungi appena hai fatto al centro commerciale vicino allo studio? Ho bisogno di comprare un po' di cose, e così stiamo un po' insieme... - -D'accordo, facciamo tra una mezz'oretta all'ingresso? - propongo, -Perfetto, a dopo! - -A dopo! - riattacco sorridendo e Marta mi chiede: -Era Cri? - - Sì – dico io non riuscendo a smettere di sorridere, e lei risponde: -Si vede, quando sei con lei sei molto più docile... Ti possono fare qualsiasi cosa, ma fino a quando sei con lei, non te fregherà mai niente... - -Lo devo prendere come un complimento? Vuoi dì che me rincoglionisco quando so con Cri? – rispondo io stuzzicandola e lei, essendo la mia migliore amica, continua: -Non più coglione di quando sei "normale" –. Mi viene da ridere, ma cerco di contenermi e chiamandola per cognome le dico: -Donà, sei licenziata! – e senza guardarla in faccia, ridendo tra me e me, la supero e torno in sala incisione, –Dai cretino! – esclama lei ridendo, io mi giro e chiudo la porta, intenzionato a farle credere di essere arrabbiato.

Dopo aver finito di lavorare, mentre sto per entrare in macchina, Marta e Peter vengono da me e Marta mi avvisa: - Ricordati che domani hai un po' di impegni... - io, sempre cercando di non ridere, dico a Peter: - Se hai notizie su quello che devo fare domani, chiamami... La Donà non mi dice nulla... - Peter, incredulo, mi chiede: -Oh, ma che succede, avete litigato? –; non riesco più a trattenermi e, scoppiando a ridere fragorosamente, rispondo: -Ma no che non abbiamo litigato!! – Marta, che già rideva da quando avevo fatto finta di non ascoltarla, mi dice: -E questa è la palese dimostrazione di chi, tra me e Peter, ti conosce meglio.... -, poi prendendomi leggermente per il gomito, continua: -Vai, che Cri ti aspetta! Ricordati di venire qui domani mattina alle otto, da qui poi ci muoviamo tutti insieme. - -Va bene, d'accordo! – affermo io sorridendo. Marta mi abbraccia e sussurra ridendo: -Comunque, non ti azzardare mai più a fare finta di essere arrabbiato con me... Sapevo che non era vero, ma stavo per cedere ai dubbi che mi assalivano... - io sorrido e le do un bacio sulla guancia, -Devi farmi qualcosa di veramente grave, perché io mi arrabbi con te...-, lei sorride e io salgo in macchina mentre chiamo Cri: –Cri, sto arrivando: parto ora! - -Va bene, tanto io sono ancora a casa... - -Ah! Allora sta cominciando a venire fuori il tuo lato ritardatario anche con me eh? – lei ride, e risponde: -Non credo proprio, arrivo prima io... - -Non correre, vedi di arrivare tutta intera al centro commerciale! – dico io sorridendo, -Muoviti! - incalza, -A tra pochissimo! -. Riattacco e parto.

Dopo dieci minuti arrivo al centro commerciale. Metto la macchina nel parcheggio coperto e mentre sto per aprire lo sportello, me lo apre lei: –Ei, com'è andata a lavoro? – mi chiede, -Bene, bene! – rispondo io scendendo dalla macchina, -Ma ora basta lavoro... - aggiungo cingendola con le braccia in vita, lei mi dà un bacio. –Che devi comprare? – le chiedo, -Scarpe, vestiti... - io alzo gli occhi al cielo: - Mi hanno sempre detto: "Non ti fidanzare, ti farà impazzire!" e io mi chiedevo: "Se non la conosco io la mia futura fidanzata, come fanno gli altri a saperlo?" Ora ho capito... - lei ride divertita e dice abbracciandomi: -Cretino! Sei veramente un cretino! Però, sei il mio cretino! –.

-Stanco? – mi chiede quando con tutte le buste, mi siedo su una panchina: –Penso che per il prossimo tour non mi preparo andando in palestra, mi faccio portare da te in giro per negozi, è molto, molto più stancante... - lei si siede accanto a me, ridendo. –Possiamo tornare a casa! – dice, come se mi facesse una concessione, –Mangiamo qui? – le propongo invece io, –Buona idea! – esclama lei fingendosi stupita, -Oh senti, cosa!! – dico io prendendola in giro, -Ricordati che prima di essere il tuo fidanzato, sono più grande di te...- -Di soli tre anni, eh!? – sottolinea lei, -E oltretutto sarei il tuo idolo, è così che si trattano i propri miti? – lei mi dà un bacio e si avvia alla ricerca di un ristorantino dove poter mangiare.

Dopo cena le offro un gelato e poi ci avviamo alle macchine: –Avevo parcheggiato accanto a te e non te n'eri accorta? – le chiedo, -Io me n'ero accorta, ti ho anche salutato, ma te eri tutto concentrato a fare il parcheggio dell'anno con la tua macchina nuova...- dice lei facendomi una linguaccia. Ridiamo, e poi le dico: - Vengo a casa tua, così possiamo parlare un altro po', poi a nanna perché domani ho una giornatina... - -Va bene, capo! – risponde lei accarezzandomi una guancia e poi avviandosi verso la sua macchina. –Oddio! – esclama, -Cosa? – chiedo io preoccupato, -Ho battuto lo sportello sulla tua macchina...! – dice lei con una faccia terrorizzata: dentro di me il gelo, e mentre sto pensando a come rispondere, lei ridendo mi fa: -Ma secondo te, avrò battuto il tuo nuovo gioiellino? – scherza lei, -TU! – esclamo io ridendo e facendo una faccia arrabbiata mentre la indico. Lei ride ed accende il motore. Io le vengo dietro e dopo poco arriviamo sotto casa sua. Lì vicino c'è un parco giochi, e ci sediamo su una panchina per parlare. 

Verso mezzanotte aspetto che salga in casa prima di andarmene a mia volta.

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