Capitolo 80

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(Cristina)

–Buongiorno! – esclama Marco questa mattina lasciandomi un bacio sulle labbra, sorrido mantenendo gli occhi chiusi ma, quando li apro, noto che Marco non c'è più: mi ha lasciato un vassoio con la colazione preparata, un post-it e una lettera. Leggo il post-it: " Ben svegliata, mi dispiace averti salutato velocemente, ma dovevo andare in studio, ci sentiamo giornata facendo." sorridendo apro la lettera:

" Ti starai chiedendo perché questa lettera... Beh, nulla di preoccupante, ho solo cercato un modo diverso per dirti una cosa:

Queste notti in cui Tommi e Gi restano (e ci fanno restare) svegli sono difficili e non dormendo ci stiamo perdendo i momenti belli che i nostri piccoli ci fanno vivere... Per questo motivo ho prenotato tre giorni alle terme, solo tu ed io. I tuoi e i miei si prenderanno cura dei gemelli, così noi ci potremo riposare per poter essere i genitori che vogliamo essere... Partiamo stasera!

Ti amo,

Marco.

PS: Immagino la tua espressione stupita mentre leggi queste righe: fai finta che sia lì accanto a te, a baciarti quel sorriso! "

Appena finito di leggere, mi accorgo di avere gli occhi sgranati, batto le palpebre incredula, sorridendo e pensando a quanto sono fortunata ad essere sposata con lui. 

Quando mi riprendo, lo chiamo: -Tu sei pazzo! – esclamo su di giri quando risponde, lo sento scoppiare in una delle sue contagiose risate e sorrido: -Contenta? – chiede fiero di sé, -Molto, grazie Tato! – replico allegra, -Potremmo riposarci un po' e tornare quelli di prima... - spiega entusiasta, -Ciao Crii!– esclama Marta in sottofondo,-Ciao Martaa! Come stai? E il piccoletto? - domando curiosa; prima che possa rispondere però, Marco riprende in mano la conversazione: -Oh, ma telefonatevi no? Così parlate tra voi due...! - dice fingendosi infastidito, Marta ed io scoppiamo a ridere. -Ciao scemo, ci vediamo più tardi! - lo saluto ancora ridendo, -Sì, a dopo! Un bacione alle pesti! - si raccomanda prima di riattaccare.

Terminata la telefonata, comincio a fare colazione; mentre mi godo il mio solito cappuccino, Giacomo scoppia a piangere: -Ei, amore, che c'è? – domando scattando in piedi ed avvicinandomi alla sua culla per prenderlo in braccio. -Sh... Su, su, sono qui tesoro, che succede, piccoletto? - continuo a chiedere come se potesse rispondermi; vedendo che non accenna a calmarsi, mi viene un'idea: prendo uno dei cd di Marco e lo metto nello stereo facendolo partire. Non appena la voce di Marco inizia a cantare, Giacomo sembra riconoscere suo padre e si calma nel giro di poco. Rimango così: davanti allo stereo cantando tutte le canzoni che vengono riprodotte una dopo l'altra, con Gi in braccio, controllando anche Tommaso che invece continua a dormire serenamente.

Verso l'ora di pranzo, con i gemelli, raggiungo Marco e i ragazzi in studio. Quando arriviamo, Marco mi corre incontro: -Che succede? – chiedo vedendolo concitato, -Marta: le si sono rotte le acque!! – esclama emozionato. Spalanco gli occhi sorridendo e guardo i nostri gemelli nel passeggino: -E ora? Come facciamo con loro? – chiedo a Marco, -Tranquilla, anche Francesca viene con Camilla... - replica prontamente, annuisco rassicurata dalle sue parole e insieme ci avviamo dentro lo studio dove l'agitazione è palpabile. 

Peter corre ad avvicinare la macchina e lascia Marta su una sedia, Marco la raggiunge e la aiuta ad alzarsi per andare verso l'auto nel piazzale mentre lei è in preda ai dolori: - Gra-grazie Marco... - dice fiocamente dopo l'ennesima contrazione, lui sorride e la abbraccia mentre la accompagna alla macchina. Una volta che Marta e Peter partono alla volta dell'ospedale, Marco rientra e mi abbraccia: -Emozionato? – chiedo delicatamente, sentendolo respirare forte, -Mi ha commosso il "grazie" di Marta e il tono con cui me l'ha detto... Sono stupido lo so... Non sei tu quella che sta per partorire e non è mio figlio quello che sta per nascere e... - spiega in un fiume di parole, -Ei... - lo fermo guardandolo negli occhi, –Marco, sono i tuoi migliori amici: è normale che tu ti senta così! Non ti devi giustificare... - lui annuisce, e per distrarsi, posa lo sguardo su Tommaso e Giacomo: -Siete la mia gioia, Cri: tu e loro... - -Anche per me tu e loro siete le mia gioia... – dico facendolo sorridere: mi bacia stringendomi a sé prima di partire verso l'ospedale. 

Francesca, Davide, e il resto della Crew stanno aspettando nel corridoio davanti alla sala parto: -Notizie? – chiedo quando arriviamo, -Sono appena entrati – dice Francesca, -Marta era pronta per partorire, Peter... un po' meno! - aggiunge Iaia generando in noi risate di cuore; mi siedo sulle seggioline accanto a Franci che allatta Camilla. Tommaso, intanto, emette un respirone mentre dorme, catturando istantaneamente la mia attenzione: mi si apre un sorriso enorme sulle labbra, mentre Marco mi si avvicina sorridendo a sua volta, guardando incantato i gemelli. 

Dopo tre ore, Peter esce con un piccoletto avvolto in un piccolo asciugamano: -Eccomi qua! – esclama emozionato Peter sorridendo, con una voce sottile, facendo finta che sia il piccolo a parlare: - Mi chiamo Filippo, grazie per essere qui! Mamma è crollata in un sonno profondo non appena io sono stato portato a lavare... - noi sorridiamo e Peter, riacquistando la sua voce, dice: -Grazie, per tutto! Siete corsi qui con noi, siete speciali! Siete la nostra famiglia! – ha gli occhi lucidi, e un sorriso che esprime gioia pura. 

Mentre Peter parla con i ragazzi, Marco mi guarda e lo abbraccio felice per i nostri amici, poi una domanda mi sorge spontanea: -Tato, credi che sia una buona idea andare alle terme stasera? – chiedo, -Oh no, no, no! Non voglio storie: voi due partite! Noi non vogliamo che restiate qui, proprio non vi vogliamo! – esclama Peter prima che Marco possa replicare, facendoci ridere.

Dopo mezz'ora, Marta si sveglia e noi tutti andiamo a salutarla: -Complimenti: è stupendo! – sussurro abbracciandola, lei sorride e comincia a raccontarci emozionata.

Verso le sette, Marco ed io lasciamo l'ospedale e, una volta lasciati i gemelli con i nonni, partiamo per le terme.

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