Capitolo 75

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(Cristina)

Quando mi sveglio, trovo Marco a dormire con la testa appoggiata sulla mia pancia, che è più sgonfia e quasi mi fa effetto ricordando il pancione che avevo fino a poco tempo fa. Guardo l'orologio: sono le nove.

I nostri genitori bussano piano affacciandosi alla porta, io sorridendo gli faccio cenno di entrare, e senza dire una parola loro sorridono vedendo Marco dormire, si avvicinano tutti e quattro: -Stanotte, alle tre è venuto a dircelo... - sussurra mia madre, sorrido guardando Marco, gli accarezzo una guancia e torno a guardare i neo nonni: - Tra un po' ce li facciamo portare, non ce li siamo goduti ancora... - dico a bassa voce sorridendo, i loro occhi brillano al pensiero di poter vedere i nipotini, -Ma, avete dormito qui? - chiedo percependo in loro un po' di stanchezza, -Sì... - dice Maurizio: non trovo le parole per ringraziarli, sono stati qui tutto il tempo e tutta la notte, -Grazie! – dico io sentendo le lacrime tornarmi agli occhi, mamma mi accarezza una guancia e io le stringo una mano, -Non ci credo ancora... - dico, loro sorridono: - È normale! Sei stanca? Vuoi che ce ne andiamo? -domanda mio padre premurosamente,  -No, restate, ho già dormito, mi è passato il sonno, voglio solo rivederli! - li rassicuro. 

In quel momento arriva Piero, che si affaccia alla porta della stanza e, non accorgendosi di Marco che dorme, esclama: -Vedo che i nonni sono già qui! Complimenti! Avete dei figli in gamba, e dei nipotini stupendi! – poi, guardando me, aggiunge: -Cri: Ilaria ti fa i suoi auguri! Non sai quanto ha pianto quando gliel'ho detto...! - -Grazie! Grazie, mille! – esclamo emozionata. Marco si sveglia e si stiracchia: -Vi porto i gemelli, volete? – chiede Piero, ci brillano gli occhi mentre annuiamo guardandoci. Quando Piero esce per andarli a prendere, Marco mi lascia un bacio sulle labbra, e io lo abbraccio mentre i nostri genitori ci guardano commossi.

Un piccolo sospiro ci fa capire che sono arrivati: mi giro verso i piccoletti e sorrido emozionata. Piero lascia le culle vicino al letto, alla mia destra, Marco si avvicina e li guardiamo dormire con i pugnetti chiusi. –Chi è Tommaso e chi Giacomo? –chiede Nadia, –Tommaso è lui... - spiego indicando la culla più vicina a me, -E lui è Giacomo! - conclude Marco. I nonni si sporgono per vederli e restiamo in silenzio per un po', passando gli sguardi dai gemelli ai nostri genitori.

-Noi andiamo, ci vediamo oggi pomeriggio, quando torniamo! – esclama Nadia mentre si avviano verso la porta, -Sì, andate, buon riposo! Grazie mille per essere stati qui! – dico grata, loro sorridono ed escono.

Dopo poco, bussano alla porta: -Si può? – chiedono i ragazzi affacciandosi nella stanza. –Ciaoo! – esclamano Francesca e Marta venendomi incontro, -Come stai Cri? Dio mio, sono stupendi! – dice piano Iaia, Marta storce il capo per guardarli, e sorridendo si appoggia una mano sul pancione, poi corre da Marco abbracciandolo forte: è un'immagine stupenda, la loro amicizia storica chiusa tutta in un abbraccio; li guardo mentre, stringendosi forte, piangono entrambi.

Francesca mi stringe, -Sono stupendi! Complimenti! – dice Peter avvicinandosi, -Grazie! – dico piano sorridendogli. Restiamo a chiacchierare fino a quando Tommaso si sveglia e scoppia a piangere svegliando anche Giacomo; prendo in braccio Tommaso: -Ed ecco uno dei lati negativi dei gemelli: piange uno e piange anche l'altro! – tutti scoppiano a ridere e Marco prende in braccio Giacomo che si calma quasi subito e, tra le braccia del padre, si riaddormenta. Tommaso invece continua a piangere, così decido di allattarlo. Marco, avendo intuito, con Giacomo in braccio esce dalla stanza seguito dagli altri e, una volta chiusa la porta, Tommaso può cominciare a mangiare. Non appena inizia, infatti, si calma; lo guardo sorridendo: -Siete il miglior regalo che vostro padre ed io potessimo ricevere, lo sai? – sussurro, lui per tutta risposta mi guarda e appoggia un pugnetto sul mio petto.

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