Capitolo 68

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(Cristina)

Ci svegliamo alle sette e mezzo e, una volta pronti, ci avviamo in studio per raggiungere gli altri e andare tutti insieme in aeroporto. 

–Buongiorno! – esclama Peter abbracciandoci, -Buongiorno, come siamo allegri oggi! – esclamo io ricambiando l'abbraccio, -Sì, non so perché... - dice sorridendo. Continuando a parlare con Peter, mi avvio verso la macchina per dare una mano a Marco con le valigie: -Non ci provare! – esclama picchiettandomi leggermente una mano: scoppio a ridere scuotendo la testa e rinuncio: Marco, (soprattutto adesso che aspetto un bambino) per non far fare le cose a me, si ammazzerebbe di lavoro senza darlo a vedere. Peter mi rassicura: -Tranquilla, lo aiuto io! – esclama sorridente, io lo ringrazio e in quel momento ci raggiunge Marta. –Martaa! Come stai? – le chiedo sapendo che la gravidanza le provoca nausee violente, peggio delle mie, -Forse oggi meglio, stamani ancora non sono stata male, mi auguro che sia passato tutto, e che la gravidanza non sia tutta così... - esclama lei distrutta, -Ma no! – rispondo io cercando di rincuorarla, e poi continuo: -Non andrà avanti per tutta la gravidanza, vedrai! A me, per esempio, una volta finite, non sono più tornate... Di quante settimane sei adesso? – domando, -Un mese e due settimane! – replica leggermente sollevata dalle mie parole, il suo volto ora è tornato sereno; io sorrido intenerita e l'abbraccio. Marco e Peter ci raggiungono, -Andiamo? – propone Peter cingendo Marta in vita con un braccio, lei annuisce e si avviano. –Tutto bene? – mi chiede Marco, -Sì, tutto a posto! Stavamo parlando delle nausee di Marta, che sono peggio delle mie... - gli spiego pensando alla sofferenza che ho provato in quei giorni, -Grazie Tato... - aggiungo poi guardandolo negli occhi, -Per cosa? - domanda non capendo, -Per le valige... Sappi però che non sarà sempre così, non voglio che faccia tutto tu solo perché sono incinta...- preciso, lui sorride: -Vedremo...! - esclama stringendomi a sé.

Appena siamo tutti, raggiungiamo l'aeroporto e facciamo tutte le procedure necessarie. –L'aereo è alle 11:00, tra un'ora... - ci ricorda Gianluca, raggiungendo noi donne che eravamo rimaste sulle seggioline mentre loro facevano l'imbarco dei bagagli.

Dopo un'ora, finalmente saliamo sull'aereo: quando ci sediamo, appoggio la testa al poggiatesta, chiudo gli occhi e tiro un sospiro di sollievo. Marco appoggia delicatamente una mano sulla mia pancia, e io apro gli occhi sorridendo, -Non vedo l'ora di sapere se è maschio o femmina, e soprattutto di abbracciarlo! – esclama Marco sorridendo, nei suoi occhi vedo tutta l'emozione che un futuro padre può avere, –Anche io... Quanto ci somiglierà? – chiedo io, -Tanto! Sarà bellissimo! – risponde lui, io lo bacio: -Prenderà da te allora! Se è un maschio e viene bello come te mi toccherà lottare contro le spasimanti! – dico a fior di labbra, lui sorride e dice: - Se è femmina lo stesso! Anzi, peggio! E immagino poi la fatica di essere padre di una bambina... - per tutta risposta, gli faccio una linguaccia e poi appoggio la testa sulla sua spalla, addormentandomi dopo poco.

–Cri, amore, siamo arrivati! – sussurra Marco, –Ho dormito tutto il tempo? – chiedo io stiracchiandomi, -Sì, un ghiretto! – dice sorridendo, sorrido a mia volta e ci prepariamo per scendere dall'aereo.

Essendo ormai tardi, ceniamo velocemente e poi andiamo a dormire: domani cominceranno le riprese del video! 

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