Seventh chapter

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Mi alzo,con la testa che fa male,per colpa delle lacrime versate.

Non riesco a stare in equilibrio,perciò mi butto di nuovo a terra sdraiandomi,con gli occhi chiusi.

<che ci fai a terra??>chiede Harris,guardandomi

<niente,mi risposavo>rispondo asciugandomi le lacrime.

Si avvicina a me,inginocchiandosi

<tu hai pianto>

<ma cosa dici. Io non piango mai>rispondo sedendomi e girandomi dalla pere opposta

<non mi mentire. Piangere non è un atto da deboli,anzi....non te ne devi vergognare>dice poggiando una mano sulla mia spalla.

Mi giro verso di lui,sorridendogli

<dai,vieni qui>dice abbracciandomi.

Sospiro sul suo petto

<grazie di tutto>sussurro

<questo ed altro per te>risponde.

Lui ci è sempre stato,dal mio primo giorno qui...lui è il figlio del ex proprietario di questa palestra,colui che lavorava con mio padre.
Ci conosciamo da quando siamo piccoli,piccoli.
Lui ha 10 anni in più di me,e da quando papà non c'è più,lui l'ha quasi rimpiazzato.
È stato grazie a lui,che sono riuscita ad ambientarmi,a farmi degli amici e riuscire a tornare ad essere me stessa.

<la palestra sta per chiudere,vuoi che ti accompagno a casa,vieni a cena con me oppure vai da sola??>chiede

<vado a piedi da sola,grazie>rispondo.

Mi alzo,asciugandomi le ultime lacrime.

Tolgo i guanti,prendo la borsa infilandoli al suo interno.

Mi rimetto la giacca,e mi avvicino a Harris

<ci vediamo>lo saluto con un bacio sulla guancia

<ok. Fai attenzione>dice alzandosi,mentre io mi avvio alla porta

<certo>rispondo,uscendo.

<ah,sabato,alle 20.00,puntuale qui>mi urla avvisando.

Gli faccio segno di aver capito.

Esco dalla palestra,e l'aria fresca mi innonda.
Prendo un bel respiro di quest'aria pura,per poi mettermi in cammino,verso casa.

È davvero tardi,sono le 22.10,chissà se la zia è a casa o meno. Spero di no...ma in caso,troverò una scusa.

Prendo il cellulare e le cuffie,mettendomi ad ascoltare la musica :Set Fire To The Rain di Adele.

La strada è piena di macchine che fanno avanti e dietro,persone che attraversano,camminano sui marciapiedi,entrano ed escono dai negozi,luci ovunque,bar e pizzerie piene di gente.

Sembra ancora così strano. Sono ormai un po' di anni che abitiamo qua,ma per me è come se fosse sempre il primo giorno.
Non sono ancora riuscita ad abituarmici.

È come se,nonostante io ci abiti,non riuscissi a sentirmi a casa qui.
Non so il perché.

Arrivo a casa,e l'auto della zia si trova in garage

<uff...prepariamoci>sussurro,mentre apro la porta.

La chiudo,e appoggio il borsone per terra,andando in cucina,trovandola a lavare i piatti

<ben tornata signorina. Dove sei stata tutto questo tempo?? Mi hai fatta preoccupare. Avvisa la prossima volta>mi sgrida ed io sbuffando annuisco

Il miglior nemico di mio fratello.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora